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Sinistra per Calenzano

Il Nostro Progetto

Il Gruppo consiliare “Sinistra per Calenzano - Per la mia Città” ha presentato durante il Consiglio comunale del 3 febbraio un Ordine del Giorno “per fermare la spirale di guerra in Medio Oriente e nel Mediterraneo”.

Nell’atto si fa riferimento al raid ordinato lo scorso 3 gennaio dal presidente americano Trump fuori da qualsiasi contesto di legalità internazionale, e che ha determinato l’uccisione del generale Soleimani - attacco che può essere definito un vero e proprio atto di guerra, dimostrando ancora una volta che la guerra non può che generare ulteriore violenza - per poi prendere in considerazione l’immediata ritorsione iraniana, avvenuta con il bombardamento della base militare in Iraq, ed il tragico abbattimento in Iran del Boeing ucraino, costato la vita a 176 persone.

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Qui il comunicato del Comune all'approvazione del PAESC e quello sui nostri dubbi iniziali, questo è il nostro comunicato al momento della conferma degli errori, seguito dalla replica dell'assessore Padovani a cui abbiamo risposto in questo comunicato.

Nonostante l’impegno preso una settimana fa in Commissione Assetto del Territorio, l’Amministrazione comunale di Calenzano si è ben guardata dal riconoscere pubblicamente l’errore macroscopico contenuto nel PAESC. La correttezza ed il rispetto degli impegni, si sa, sono merce rara anche a Calenzano. Non avendo provveduto a darne comunicazione l’Amministrazione tocca a noi porre rimedio raccontando come sono andate le cose.

Come si ricorderà il Consiglio comunale di Calenzano nella seduta del 03/10/2019 (Delibera n. 87/2019) aveva approvato il PAESC (Piano di Azione per l'Energia Sostenibile e il Clima), con il quale sono state definite le azioni future dell'Amministrazione in ambito ambientale, allo scopo di ridurre le emissioni di CO2 almeno del 40% entro il 2030, come previsto dal Patto dei Sindaci per l'Ambiente sottoscritto nel 2017. Il Piano approvato ha indicato per il triennio 2019-2021 una riduzione di 43’620,79 tCO2eq, pari al 18,35% grazie ad alcune misure in gran parte già assunte dalla precedente Amministrazione.

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In questi giorni l’amministrazione Comunale sta attuando un percorso partecipativo per presentare il POC (Piano Operativo Comunale). In teoria, le linee urbanistiche su cui sviluppare la Calenzano del futuro.

In pratica, una bozza di intenti composta in gran parte di linee generali al limite del generico che in sé possono essere condivisibili.

Vorremmo sottolineare alcuni punti che a nostro avviso renderebbero la discussione più concreta ed utile per il nostro Comune:

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Il Gruppo consiliare “Sinistra per Calenzano – Per la mia Città” ha presentato alla Conferenza dei Capigruppo del Consiglio Comunale ieri, martedì 28 gennaio,  un’interrogazione per conoscere lo stato dell’arte della Casa della Salute di Calenzano.

Nate nel 2006 non solo come modello di riorganizzazione dei servizi socio sanitari sui territori, ma come sperimentazione per articolare in modo più razionale e più efficace le risposte ai molteplici e differenziati bisogni di salute dei cittadini, le Case della Salute dovevano rappresentare "un nuovo progetto di medicina del territorio, attraverso una struttura polivalente e funzionale in grado di erogare materialmente l'insieme delle cure primarie e di garantire la continuità assistenziale con l'ospedale e le attività di prevenzione" – così fu allora indicato nelle “Linee del Programma di Governo per la promozione ed equità della salute dei cittadini”. Inizialmente, esse dovevano essere sedi fisiche in grado di rispondere sette giorni su sette e 24 ore al giorno ai bisogni dei cittadini, sia in termini di emergenza urgenza, che di percorsi assistenziali mediante la disponibilità di figure professionali organizzate in modo tale da garantire una costante presenza e risposte il più possibile immediate, adeguate e appropriate.

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La valorizzazione del nostro patrimonio naturalistico passa anche attraverso l’attenzione verso gli aspetti storici e culturali. Associazioni, studiosi ed operatori di Bologna e Prato lavorano da tempo alla secolare storia produttiva che accomuna queste due città del tessile, in gran parte grazie alla loro sapiente gestione delle acque: Bologna, la città della Chiusa e dei canali, storica capitale della seta; Prato, la città del Cavalciotto, delle gore e delle gualchiere, capitale del tessile e della lana. Riscoprire e strutturare gli antichi percorsi e le vie di comunicazione che videro questo fiorente scambio commerciale significa mettere in luce, rendere fruibile e godibile l’inestimabile bellezza storica e naturalistica dell’Appennino Tosco-Emiliano.

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