Alla fine la Commissione Europea ha deciso di inserire nucleare e gas nella tassonomia verde, cioè fra le fonti energetiche utili alla transizione ecologica e alla decarbonizzazione. Così gli interessi particolari di grandi multinazionali e di singoli potenti paesi, con in testa la Francia, hanno prevalso sulle raccomandazioni degli esperti, del mondo scientifico e sugli innumerevoli appelli che dal mondo ecologista si erano levati in tutta Europa contro questa scelta.

Ora il provvedimento passa al Parlamento e al Consiglio europei che avranno sei mesi di tempo per approvarlo o respingerlo.

Una decisione grave che getta un’ombra pesante sulla presunta leadership europea nella lotta ai cambiamenti climatici. Qualcuno ha definito questo provvedimento come un furto ai danni delle rinnovabili, in quanto rischia di sottrarre miliardi e miliardi di finanziamenti alle fonti energetiche realmente green, come eolico e solare. Purtroppo anche in questa occasione il governo italiano, nonostante le prese di posizione esplicitamente contrarie all’inserimento nella tassonomia di nucleare e gas espresse da importanti forze di maggioranza, come Partito Democratico e Movimento 5 Stelle, invece di prendere una chiara posizione è andato a sollecitare mediazioni al ribasso sui requisiti di emissioni che devono avere le centrali a gas per usufruire dei finanziamenti. Richieste fortunatamente cadute nel vuoto, ma che dimostrano ancora una volta la subalternità dell’attuale Ministro alle sollecitazioni più retrive delle multinazionali del gas.

Per non parlare dei provvedimenti assurdamente punitivi contro chi cerca di dare una soluzione ecologicamente sostenibile alla questione energetica: per alleviare i guai causati dagli speculatori dei combustibili fossili si colpisce la produzione di energia da fonti rinnovabili, supertassandola per compensare le bollette di famiglie ed imprese causati dall’aumento spropositato del gas.

Stupisce e dispiace che in questa rincorsa alle posizioni di retroguardia si sia distinta anche l’Amministrazione comunale di Calenzano e la maggioranza che la sostiene, che hanno bocciato l’ordine del giorno presentato dal Gruppo consiliare di Sinistra per Calenzano all’ultimo Consiglio comunale in cui si chiedeva che gas e nucleare non venissero inseriti nella tassonomia verde europea.

Le prime reazioni a caldo al provvedimento della Commissione UE fanno sperare che ci sarà battaglia nel Parlamento europeo. Il presidente del M5S Giuseppe Conte ha annunciato che il suo partito “contrasterà questa soluzione in tutte le sedi. Il futuro è nel segno di rinnovabili, risparmio energetico e tutela dell’ambiente”. Simona Bonafè, vicepresidente del gruppo Socialisti e Democratici europei (S&D) nonché segretaria del PD toscano, ha inviato una lettera alla Presidente della Commissione Ursula Von Der Leyen esprimendo la propria opposizione all’inclusione di gas e nucleare: “un messaggio politico sbagliato, sia dal punto di vista ambientale che economico” ha commentato.

La sfida che l’Europa in questo decennio ha di fronte per la transizione energetica è così impegnativa che non possiamo permetterci passi falsi e vergognose operazioni di greenwashing come questa.