L’Amministrazione Comunale ha intrapreso un percorso partecipativo per la definizione del nuovo Piano per la Mobilità Sostenibile.

È uno strumento di importanza strategica per progettare il futuro del nostro Comune.

Ma è proprio questo il punto rilevante: non è chiaro a nostro avviso quale sia l’orientamento, il progetto che l’Amministrazione intende perseguire, soprattutto in questa fase in cui si rende necessario un profondo cambio di prospettiva.

Il nuovo Piano deve avere come obbiettivo la necessità strategica della riduzione del traffico veicolare attraverso politiche coordinate con il contesto metropolitano fiorentino (ed anche pratese, in considerazione della contiguità amministrativa del nostro Comune), attraverso misure adeguate e lungimiranti:

  • è necessario il rafforzamento, il prima possibile, del trasporto su rotaia e su gomma dei mezzi pubblici;
  • la mobilità ciclabile deve essere maggiormente pensata (e ripensata) come vettore sostenibile di collegamento fra casa e luoghi di lavoro/studio/attività commerciali, e non solo come occasione di svago;
  • occorre incentivare l’acquisto di biciclette (sia tradizionali che a pedalata assistita/elettrica) da parte dei cittadini, con adeguati finanziamenti pubblici che sfruttino a pieno e tempestivamente le risorse che il Governo intende mettere a disposizione;
  • va molto migliorato il servizio di bike sharing, facilitandone la fruizione e ampliandolo rispetto alla situazione attuale.

A livello strutturale, il Piano proposto appare privo di tutta una serie di imprescindibili considerazioni e contenuti tecnici:

  • vi andrebbero inclusi dei punti di interconnessione studiati con tutti i punti di raccolta del trasporto pubblico e di quello privato, prevedendo la realizzazione di adeguati parcheggi interscambiatori;
  • vi devono essere inseriti tutti gli elementi descrittivi e pianificatori di una ragionata Rete tra il trasporto pubblico e privato, comprensiva della Rete di mobilità ciclabile, parcheggi scambiatori e punti di sosta, sia per auto private che per biciclette;
  • altro elemento imprescindibile deve essere l’esplicitazione del fattore sicurezza nel trasporto privato (sia per auto che per bicicletta), andando a contemplare tutte le misure necessarie sulle direttrici maggiormente trafficate, ricomprendendo anche le necessarie limitazioni di velocità per le auto (soprattutto nel centro cittadino);
  • occorre che il Piano tenga di conto e riporti al suo interno quale elemento tecnico di valutazione delle proposte finali tutte le correlazione tra flussi di traffico ed inquinamento atmosferico, così come sono riportate nei dati disponibili di ARPAT.

Riguardo questo ultimo punto, dobbiamo considerare che il nostro Comune è interessato (come gli altri comuni della Piana) da fenomeni di inquinamento atmosferico - prevalentemente da PM10 - anche con superamenti dei limiti e picchi, rilevati dalle centraline ARPAT poste sul territorio.

Tenerne conto nell’elaborazione del Piano ha dei risvolti non solo tecnico-scientifici ma soprattutto di natura strategica, ed è fondamentale per la corretta riuscita della programmazione: l’impatto delle misure di diminuzione o fluidificazione del traffico veicolare deve essere valutato, al fine di poter capire ed apprezzare la reale riuscita di queste proposte.

Può essere utile, in questo senso, verificare attraverso piccoli interventi di viabilità se è possibile dirottare parte del traffico che insiste sulla rete viaria principale su zone a minor carico residenziale.