Il fatto che dal luglio 2020 la Regione, nonostante la crisi in corso, voglia comunque terminare il finanziamento dell’Abbonamento Unico Metropolitano è molto grave.

L’impegno della Regione Toscana, preso solo un anno fa, consentiva in forma sperimentale il finanziamento dell’Abbonamento Unico Metropolitano, con il quale agli abbonati sarebbe stato permesso di viaggiare su tutti i mezzi pubblici (ATAF, BUSITALIA, TRENITALIA, Linea, Tramvia, ecc.) all’interno dell’area metropolitana fiorentina.

Il finanziamento della Regione era finalizzato pertanto a coprire i costi dei mancati introiti da parte dei suddetti gestori e consisteva nel versare un importo massimo di 132.000 euro fino allo scadere dell’anno di sperimentazione, al luglio 2020.

Chiedere questo ora in questa situazione in cui ai Comuni mancano i fondi necessari a mantenere i servizi e gli investimenti ci pare francamente inaccettabile, tenendo conto della cifra irrilevante all’interno del Bilancio Regionale, e dei problemi che andrebbe a causare:

  • per gli enti locali, che si trovano a dover decidere se proseguire da soli, in maniera non coordinata se continuare tale forma di abbonamento, addossandosene gli oneri economici;
  • per i cittadini, che rischiano di vedere “saltare” tale abbonamento agevolato con la possibilità di notevoli costi aggiuntivi;
  • per le tante persone che hanno già acquistato l'abbonamento annuale, tra cui gli studenti che perderanno la possibilità di sfruttarlo praticamente fino a settembre (ammesso che rientrino a scuola), quindi la Regione ha comunque risparmiato in questo periodo, e certo non restituirà i soldi già spesi.

Siamo in un momento storico nel quale tutta la popolazione e soprattutto le fasce più deboli sono state colpite duramente dalla crisi dovuta alla pandemia, crisi che purtroppo causa e causerà grandi problemi di natura occupazionale, e la Regione non ha altro di meglio a cui pensare che a creare nuovi ed ulteriori disagi ai suoi cittadini!

La fase sperimentale viene così interrotta in una fase critica ed imprevista, scaricando sui comuni dell’area metropolitana (Calenzano compreso) l’onere di finanziare l’Abbonamento Unico Metropolitano, oppure di decretarne la morte: l'impegno della Regione va prorogato per almeno un altro anno.

Ci pare una proposta di buon senso e di non pesante aggravio per la Regione, proprio in un momento nel quale è assolutamente necessario ripensare le politiche del trasporto privato a favore di quello pubblico, e ora che si fa sempre più assodata la correlazione tra l'inquinamento atmosferico da particolato ultrasottile e le problematiche di salute pubblica.

Ci saremmo aspettati dalla Regione la comprensione di questa situazione, e non l’applicazione burocratica di quanto già concordato.

La sperimentazione nasceva proprio dall'esigenza, logica e necessaria, di fornire un titolo unico di viaggio (come avviene nella stragrande maggioranza delle città italiane ed europee) ai cittadini, con un risparmio non solo economico ma anche ambientale, dando l’opportunità, con quella formula, di utilizzare maggiormente i mezzi pubblici a discapito di quelli privati, con un miglioramento anche nella qualità dell’aria per via della diminuzione di traffico privato che avrebbe potuto generare.

Anzi sarebbe stato opportuno, come richiesto da più parti, che tale abbonamento passasse il prima possibile dalla fase sperimentale a quella definitiva, visto il successo ottenuto, andando a ricomprendere anche tutta una serie di zone e frazioni più periferiche che in quella fase ne erano state escluse (come nel nostro caso per la frazione de Le Croci).

Per i cittadini e per i comuni dell’area metropolitana, tra i quali Calenzano, quello di ignorare la situazione attuale e proseguire come annunciato sarebbe un atto politico di grave noncuranza da parte della Regione Toscana, in questo momento di profonda crisi economica ed ambientale: chiediamo dunque di ritirare questa decisione e di finanziare le somme che consentano di passare dalla fase sperimentale a quella strutturale e continuativa negli anni ed allargando a tutte le frazioni comunali tale opportunità!

Chiediamo che il nostro Comune di Calenzano si faccia sentire in tutte le sedi politiche necessarie, in maniera forte e risoluta, per tutelare i propri cittadini!