Leggete questo stralcio del comunicato del PD:

“Noi quel documento [l’OdG sull’aeroporto] lo abbiamo votato, ma senza pregiudizi, come la politica dovrebbe fare, e abbiamo fatto un passo avanti: abbiamo chiesto l’apertura di un tavolo di discussione con la Regione per ‘ridisegnare insieme il futuro del nostro territorio che va da Firenze a Pistoia’: noi crediamo che quando si chiede di ‘mettersi a sedere’ ad un tavolo per discutere il modello di sviluppo e le conseguenti priorità lo si fa assumendo una posizione di apertura e di ascolto, e non certo presentandosi con dei ‘no’ a prescindere.”

Linea confermata su Facebook anche da un consigliere di Calenzano Futura.

Una vera e propria cortina fumogena per nascondere le ambiguità della maggioranza.

Chiedere un tavolo di confronto con Regione, Area metropolitana e Comuni è una giusta richiesta, ma non può essere neutra.

Lasciare aperta in quella sede la possibilità di realizzazione della nuova pista dell’aeroporto ne cambia il segno e la volontà di lavorare davvero ad un’altra prospettiva di sviluppo della Piana, mettendo al centro la realizzazione del Parco, come del resto previsto dal Piano Strutturale approvato poco più di un anno fa dalle Amministrazioni di Sesto e Calenzano, di cui non si trova più traccia nell’ordine del giorno approvato.

Certo passi in avanti se ne sono fatti e ci pare evidente che li abbiamo apprezzati, basta vedere il voto unitario sull’ordine del giorno.

Ma permetteteci di dire che queste interpretazioni dei gruppi di maggioranza fanno dubitare sulle reali intenzioni.

Di cosa si tratta? Siamo per il Parco e no all’aeroporto ma si va al tavolo senza pregiudiziali. Se a quel tavolo torna la realizzazione dell’aeroporto lo accettiamo?

Pare più una posizione che cerca di compattare intorno ad una scelta tutte le tensioni interne ma strizza l’occhio alle forze favorevoli alla sua realizzazione, tanto poi c’è un tavolo che l’approverà.

Non si può parlare a questo proposito di un modo serio di fare politica, di valutare senza pregiudizi. Non c’entra nulla la serietà: quando si fa una scelta la si sostiene a qualsiasi tavolo ci si sieda.

Noi facciamo così, e ci pare francamente il modo di interpretare correttamente la politica, ridargli serietà e rapporto chiaro con i cittadini.

Chiamare pregiudizi le scelte è un abbaglio di non poco conto. È con questo modo di far politica che si vuole ridargli vitalità e credibilità?

Se i cittadini si sono allontanati da essa è proprio perché non capiscono più quali sono le prospettive che indica, le battaglie che intraprende, le visioni che propone.

Troppe volte ha votato per un programma e poi ne è stato realizzato un altro.

Le furbizie del politichese non vengono capite e creano disaffezione.

Quando si votano documenti e il giorno dopo si precisano, evidentemente c’è qualcosa che non va.

Se per voi è pregiudiziale tenere fede alle proprie idee allora chiamateci pure pregiudiziali, ma noi a qualsiasi tavolo saremo chiamati ci presenteremo con la nostra proposta, che dice NO all’aeroporto e SÌ al Parco della Piana.