Il bando “Toscana Carbon Neutral” (bit.ly/toscarneu) che la Regione Toscana intende promuovere nel mese di Luglio ha particolare rilevanza per il nostro Comune, considerando la oramai cronica condizione di superamento dei limiti di PM10 e PM2.5 durante buona parte dell’anno e in particolari distretti cittadini.

La nostra Associazione valuta quindi come doverosa la partecipazione al bando da parte dell’Amministrazione comunale: il bando è pienamente affine e compatibile con gli appositi strumenti già elaborati dal Comune, come il punto 3 del POC (Piano Operativo Calenzano) - in particolare l’obiettivo denominato “Forestazione urbana” - e il PAESC.

Da un primo studio della presentazione del bando, si evince anche che sono ammessi anche più interventi di piantumazioni, a patto che vengano rispettati i punti da B a F.

Entrando nel merito dei requisiti richiesti dal bando, l’Associazione ritiene la frazione di Settimello come luogo prioritario per intervenire con alberature, data la vicinanza a fonti inquinanti emissive certe come l’autostrada e le strade cittadine, nonché le attività manifatturiere e, non per ultimo, il problema ancora irrisolto delle fonti odorigene.

L’area che riteniamo sia da destinare a bosco urbano è rappresentata dal terreno intorno a via Salvanti: non solo rispetterebbe la vicinanza alle fonti emissive, ma oltretutto il terreno è di proprietà del Comune, il che costituisce un notevole risparmio in termini di eventuali espropri.

Attualmente l’area è a destinazione commerciale, con un edificabilità di 3.000 metri quadri, e con questa previsione è stata messa all’asta. Il primo tentativo è già andato deserto e molto probabilmente altri ne seguiranno, in un continuo abbassamento della cifra richiesta. Alla fine si rischierà di svendere un bene pubblico che potrebbe invece acquisire grande importanza nella prospettiva che indichiamo.

Se la nostra proposta fosse presa in considerazione, oltre ad andare a costruire un importante polmone antismog si sarebbe finalmente coerenti con gli impegni assunti di “uso del suolo zero”: non si sente davvero la necessità di realizzare altre migliaia di metri commerciali in quella zona.

Inoltre i dati sull’inquinamento della zona sono già a disposizione, visti i rilevamenti ARPAT più volte effettuati, mentre per le essenze arboree sarebbe sufficiente rifarsi agli studi regionali.

Naturalmente le riflessioni sono più ampie e sicuramente l’Amministrazione avrà presente altre aree che possano entrare nei requisiti previsti dal prossimo bando.

Speriamo ci sia la volontà di confrontarsi e tenere in considerazione anche la nostra ipotesi; l’importante è che si partecipi a questo bando con un progetto che possa essere approvato, poiché i requisiti richiesti, nel nostro contesto, sono facilmente soddisfacibili.

Perdere questa possibilità di finanziamento, che potrebbe arrivare sino alla cifra di 400.000 euro, sarebbe veramente grave.