Durante il Consiglio comunale di ieri, il Gruppo consiliare “Sinistra per Calenzano – Per la mia Città” ha presentato congiuntamente con i gruppi di maggioranza un ordine del giorno finalizzato ad eliminare le discriminazioni emerse nelle limitazioni delle attività di somministrazione di cibi e bevande del DPCM del 25 ottobre.

In particolare, una circolare ministeriale emessa a inizio settimana ha specificato che i centri sociali, culturali e ricreativi non possono più svolgere attività sociale di bar e ristorazione nemmeno con i limiti d’orario previsti nel DPCM, costringendoli di fatto alla chiusura completa, malgrado proprio l’attività di somministrazione sia la principale fonte di sostentamento economico che consente a tali centri di portare avanti le proprie iniziative, mantenere i propri dipendenti e le proprie strutture, consentendo di fatto la sopravvivenza di questi presidi territoriali.

Il chiarimento emanato dal Ministero crea un'incomprensibile discriminazione tra la somministrazione di alimenti e bevande erogata nei bar comuni e quella erogata nei bar operanti senza licenza di pubblico esercizio all'interno delle Case del Popolo, di circoli Arci, Acli, Mcl e di altre simili realtà, disponendo per questi ultimi la chiusura totale malgrado ciò non trovi giustificazioni dal punto di vista sanitario e preventivo, visto che erano già state vietate del tutto le altre attività sociali a rischio.

Anche sul nostro territorio è evidente l’insostituibile ruolo di presidio sociale e civile svolto dai circoli ricreativo-culturali e dalle Case del Popolo, presenti in modo capillare sia nel nostro comune che in Toscana, che costituiscono un patrimonio di socialità da tutelare e da proteggere, e non certo da penalizzare ingiustificatamente.

Anche alla luce della mozione a sostegno dei circoli ricreativo-culturali del nostro territorio, approvata lo scorso 30 giugno, con questo ordine del giorno – approvato, con l’astensione dei consiglieri della Lega e il voto contrario del consigliere di Fratelli d’Italia - si impegna il Consiglio comunale ad esprimere la propria contrarietà ad ogni ingiustificato trattamento discriminatorio che penalizzi i Circoli ricreativo-culturali rispetto a bar e ristoranti, chiedendo che valgano per gli uni e per gli altri le stesse regole, essendo esercitata la stessa attività di somministrazione di cibi e bevande, e pertanto facendo richiesta al Ministero dell'Interno affinché si proceda ad una tempestiva rettifica della circolare, al fine di garantire una effettiva parità di trattamento fra bar, ristoranti e circoli ricreativo-culturali, appellandosi al Presidente della Regione Toscana in virtù della storica e capillare presenza di queste strutture sul territorio regionale affinché si faccia portavoce di tale istanza di equità e pari trattamento presso il Governo.