Sono stati presentati lunedì 9 novembre, in diretta streaming, gli scenari progettuali del Piano della Mobilità Sostenibile del Comune di Calenzano: in pratica, i cambiamenti che l’Amministrazione ha intenzione di apportare al sistema locale di trasporti e spostamenti, anche in relazione a quanto stabilito nel PUMS, Piano Urbano della Mobilità Sostenibile della città metropolitana di Firenze, e allo scenario di progetto del POC, Piano Operativo Comunale. I cittadini possono fornire le proprie osservazioni fino al 20 novembre, prima che si proceda con l’iter istituzionale per l’approvazione e l’applicazione del Piano e che avverrà in parallelo al POC.

Emerge tuttavia un forte contrasto fra questo Piano della Mobilità, che si presenta ambizioso, improntato alla mobilità dolce ed alla sostenibilità e pertanto condivisibile in molti suoi aspetti, ed il POC, in cui - come abbiamo già detto nelle scorse settimane - si propone un modello di crescita insostenibile, individuando diverse nuove aree di terreno vergine del nostro territorio da destinare ad edilizia residenziale, commerciale e industriale, contraddicendo gli obiettivi in materia di rigenerazione urbana e di consumo di suolo zero che anche il Partito Democratico aveva messo nero su bianco pochi mesi prima dell’elezione dell’attuale Sindaco.

Anche il modello partecipativo portato avanti finora per l’illustrazione dei due Piani alla cittadinanza appare fortemente discorde: mentre per l’elaborazione del Piano per la Mobilità nonostante le difficoltà legate all’emergenza sanitaria si è provveduto a coinvolgere la cittadinanza in ogni passaggio, dapprima raccogliendo dati attraverso indagini statistiche e conoscitive, poi presentandone e commentandone pubblicamente i risultati, ed ora illustrando gli scenari progettuali e raccogliendo le ulteriori osservazioni, per il POC si è provveduto alla convocazioni di tavoli tematici destinati alle categorie di riferimento, mentre per il coinvolgimento della cittadinanza ci si è affidati ad una diretta in streaming aperta alle domande della popolazione ma senza fornire ad essa, preventivamente o al limite durante lo streaming stesso, alcun supporto progettuale grafico, tenendo i cittadini di fatto all’oscuro della collocazione e dell’entità degli interventi previsti nel POC, del quale è ora prevista l’adozione.

Anche in quest’ultimo caso, come spesso accade, la nostra Associazione si è prodigata per informare i cittadini ed ovviare alla poca trasparenza dell’Amministrazione: appare paradossale che le uniche notizie ufficiali di qualche dettaglio sulle previsioni del POC si possano ricavare solo adesso da una tabella accessoria al Piano della Mobilità.

Le contraddizioni tuttavia non finiscono qui: nel Piano della Mobilità si stima un incremento medio del traffico del 7% a fronte dell’attuazione di tutte le misure contenute nel Piano e con il completamento delle realizzazioni previste nel POC, che porterebbero ad un aumento della popolazione calenzanese dell’11% e ad ulteriore aumento delle superfici commerciali ed industriali: la previsione è a nostro parere fin troppo ottimistica, dato che i benefici attesi con questi interventi in termini di riduzione del traffico saranno vanificati dalla domanda di mobilità indotta dalle nuove colate di cemento che andranno a saturare gli ultimi spazi inedificati della città.

Infatti, negli scenari futuri ipotizzati dal Piano della Mobilità non si alleggerisce il traffico sul “triangolo viario” esterno costituito dalla SP8 per Barberino, via di Prato-via Vittorio Emanuele e via Dante Alighieri, che risulta già adesso particolarmente congestionato nelle ore di punta, ma anzi lo si va ad appesantire: il traffico deviato dal centro cittadino attraverso la galleria del Colle ricade su via Alighieri, mentre gran parte delle nuove realizzazioni previste nel POC sono proprio collocate sulla SP8 e su via di Prato. L’intervento di limitazione del traffico pesante di attraversamento del centro urbano previsto nel Piano della Mobilità appare scarsamente rilevante, dato che la maggior parte dei mezzi pesanti tende già ad evitare l’asse via di Prato-via Vittorio Emanuele proprio alla luce delle difficili condizioni del traffico.

I due Piani in oggetto, ambedue fondamentali per la definizione del futuro di Calenzano, appaiono dunque incarnare filosofie di sviluppo molto diverse, muovendosi su piani politici e tecnici contrastanti e praticamente incompatibili, dato che il POC si fa promotore di un’idea di sviluppo del territorio risalente agli anni ’80-’90 del secolo scorso mentre il Piano della Mobilità mira all’attuazione di un modello cittadino verde e sostenibile: risulta difficile pensare che entrambi siano elaborati e promossi dalla stessa Amministrazione, ed ancor più improbabile pensare che questo conflitto si possa risolvere senza sacrificare le previsioni di uno dei due piani - ci auguriamo che i ripensamenti maggiori, ovviamente, riguardino il POC.

In ogni caso, la nostra Associazione continuerà a seguire la tematica con interesse, informando i cittadini sui nuovi sviluppi, ed adoperandosi per rendere Calenzano una città vivibile e sostenibile, e non vittima di inammissibili speculazioni edilizie.