Durante lo scorso Consiglio comunale, l’Amministrazione ha risposto all’interrogazione presentata dal Gruppo consiliare “Sinistra per Calenzano – Per la mia Città” riguardante gli aspetti più critici del progetto per il nuovo plesso scolastico in località La Fogliaia.

L’idea alla base del progetto è in larga parte condivisibile, come aveva già sottolineato il gruppo di lavoro “Politiche sociali e Scuola” di Sinistra per Calenzano: realizzare una scuola con spazi più idonei a percorsi formativi in evoluzione continua, superando il concetto di “lezione frontale” e la conseguente organizzazione di ambienti e arredi, adeguandosi alle attuali direttive ministeriali per la progettazione di nuovi edifici scolastici, non può che trovarci favorevoli.

I dubbi avanzati da Sinistra per Calenzano nell’interrogazione riguardavano tuttavia quelle che ci apparivano essere delle limitazioni progettuali dovute alla localizzazione della scuola, e che invece l’Amministrazione ha chiarito essere scelte studiate e ben precise.

In primis, ci sono sorti dubbi sulla stessa area scelta per la costruzione della scuola, dato che risulta circondata interamente sia da altri due edifici scolastici che, soprattutto, da abitazioni anche di recente realizzazione: quest’area è stata infatti oggetto nel corso del tempo di scelte urbanistiche che hanno ridotto progressivamente lo spazio disponibile per l’espansione dei servizi scolastici, come la decisione assunta nell’ultimo Regolamento Urbanistico di destinarne una porzione - quella prospiciente a via Mazzini e piazza Mameli - a luogo di atterraggio per crediti edilizi.

Dalla risposta del Vicesindaco, abbiamo appreso di come l’area, nelle sue dimensioni attuali, fosse già stata destinata ad ospitare la scuola nel 2017: possibile che ancora una volta si prosegua ostinatamente a portare avanti quanto pianificato dalla passata Amministrazione, senza verificare criticamente nel merito quanto ciascun intervento sia rimasto al giorno d’oggi attuale e opportuno? Ritenendo superfluo, peraltro, di adottare uno strumento pianificatorio come il “Piano pluriennale comunale di edilizia scolastica” come avevamo proposto in Consiglio comunale ad ottobre 2019, che molto probabilmente avrebbe consentito una valutazione più obiettiva ed efficace.

È stato inoltre specificato che i 225 bambini di questa scuola avranno a disposizione 1560 metri quadrati di verde - una superficie pari a meno di un quarto di un campo da calcio - che nelle prossime fasi progettuali potrebbero essere ulteriormente ridotti per far posto ad aule all’aperto, per ora assenti.

Proseguendo, è stato chiarito che sia la realizzazione di aule il 10% più grandi di quanto previsto dalla normativa che l’assenza di uno spazio specifico destinato al consumo dei pasti sono state specifiche scelte progettuali volute dall’Amministrazione, così come la decisione di ospitare solamente 9 classi invece che 10, ritenendo non necessario realizzare due classi prime, viste le proiezioni demografiche che registrano negli ultimi anni un calo di nuovi nati.

Vorremmo però ricordare che nella proposta di Piano Operativo Comunale presentata dall’Amministrazione nel 2020 erano previsti un numero di interventi edificatori tale da portare, una volta compiuti, ad un aumento della popolazione calenzanese di circa 2000/3000 abitanti, senza contare le licenze edilizie già concesse e le tante abitazioni già in fase di costruzione, e senza considerare che la scuola molto probabilmente non sarà pronta fra meno di quattro anni.

Purtroppo, ancora una volta vengono confermati i limiti degli attuali strumenti compensatori urbanistici (i crediti edilizi), che stanno portando alla saturazione di tutte le aree risorsa del nostro tessuto urbano, e ancora una volta possiamo osservare come questa Amministrazione stia faticando a pianificare in maniera coerente il futuro di Calenzano, visti gli scenari progettuali che entrano sempre più spesso in conflitto fra di loro, come era già successo con il contrasto osservato fra Piano Operativo Comunale e Piano della Mobilità.

Auspichiamo che si apra presto una riflessione approfondita su questi temi, per impedire ulteriori danni irreparabili al nostro territorio.