Sinistra per Calenzano ha presentato, durante lo scorso Consiglio comunale, una mozione per promuovere anche sul nostro territorio le cosiddette Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) e l’autoconsumo collettivo.

Grazie all’introduzione di questa possibilità nella normativa italiana nel 2020, i clienti finali, consumatori di energia elettrica, possono oggi associarsi per produrre localmente tramite fonti rinnovabili l'energia elettrica necessaria al proprio fabbisogno, condividendola. Secondo uno studio presentato da Legambiente, le CER potranno contribuire con circa 17 GW di nuova potenza al raggiungimento degli obiettivi di produzione da rinnovabili entro il 2030. Una grande sfida ed una importante opportunità per il nostro Paese.

Decine sono i Comuni in tutta Italia che hanno approvato mozioni ed Ordini di Giorno - il più delle volte all’unanimità o con maggioranze ampie e trasversali - che impegnano i Sindaci ed i comuni a farsi parte attiva per la promozione di questa innovativa forma di sviluppo delle energie rinnovabili: Firenze, Dicomano Pistoia, solo per rimanere nei dintorni. Decine sono i progetti già avviati per sviluppare questa tipologia di impianti condivisi, fino a ieri non consentita dalla normativa.

D’altronde oggi la consapevolezza della grave crisi climatica è sempre più diffusa e tende a travalicare anche i tradizionali schieramenti politici. E almeno a parole tutti dichiarano di condividere la necessità di impegnarsi per la transizione ecologica e per lo sviluppo delle energie rinnovabili.

Ma quello che altrove è scontato non lo è a Calenzano. La risposta da parte di questa Amministrazione e della sua maggioranza, quando il 27 maggio Sinistra per Calenzano ha presentato questa mozione nel Consiglio comunale, è stata di netta chiusura. A prescindere dal merito, dato che il tema dell’autoconsumo collettivo e della creazione di comunità energetiche rinnovabili sposa pienamente la filosofia del “biodistretto” che Calenzano sta inseguendo.

Appare così ancora più assurda la motivazione con cui la mozione è stata respinta: promuovere le comunità energetiche rinnovabili fra cittadini ed imprese sarebbe un inqualificabile atto di dirigismo ed il Comune - che non può occuparsi di tutto - ha cose ben più importanti da fare. Il che, detto da una Amministrazione che sta improntando al più duro dirigismo tutte le proprie scelte ed atti, in un contesto meno serio farebbe sorridere.