Pubblichiamo un contributo di Gianni Pagani

"Il dibattito apertosi sulla proposta dell’Amministrazione Comunale per la rigenerazione degli alloggi ERP e il “Nuovo centro urbano”, offre l’occasione per alcune riflessioni più generali.

L’urbanistica non è mai una pura questione tecnica, ma è l’essenza della visione politica con cui una maggioranza guarda alla gestione del territorio, allo sviluppo del tessuto sociale ed economico, alla salvaguardia dell’ambiente.

Gli esperti ed i professionisti sono poi chiamati a concretizzare in progetti l'idea che l'Amministrazione esprime.

Proprio per questo non può essere neppure la volontà di un uomo solo al comando: una maggioranza si deve far carico della responsabilità politica e collettiva delle decisioni prese.

L’urbanistica per sua natura offre il quadro di insieme che si intende sviluppare, la prospettiva di un assetto futuro che deve essere valutato nella sua interezza; non è possibile quindi isolare le singole scelte e banalizzarle al di fuori del contesto generale.

Ci troviamo non solo di fronte ad un percorso profondamente sbagliato (la proposta di edificare nell’area a verde fra Via Faggi e via Pertini), ma anche ad ipotesi prive di senso e pericolose, come ad esempio, solo per citarne alcune, l’edificazione a Fibbiana di 8000 metri di produttivo, al casello autostradale di 3000 metri di commerciale, gli oltre 4000 metri di residenziale nell’area fra Via dei Prati e Via di Pagnelle.

Assistiamo dunque in buona sostanza ad una proposta di edificazione che interessa ogni area disponibile all’interno del tessuto urbano di Calenzano.

Il 'suolo' non viene perciò identificato come una risorsa da salvaguardare, ma soltanto come un bene disponibile ad una continua e costante edificazione.

La sostanza del forte dissenso con questa concezione del territorio ha qui il suo nodo focale.

Calenzano ha ormai definito il suo assetto urbano; è necessario fermarsi, guardare ai tanti spazi già edificati ed inutilizzati e pensare alla loro rigenerazione, offrendola come concreta opportunità e non occupando al contrario aree libere, ancora vergini. Il consumo di suolo zero deve diventare una realtà dell’oggi, non una scelta sempre dilazionata nel tempo che alla fine non trova realizzazione alcuna.

Lo sviluppo si collega ai servizi?
Facciamo un esempio molto concreto: Calenzano negli ultimi 10/15 anni ha visto crescere i residenti di circa il 30%, un aumento impensabile per i prossimi anni. Quale è stato il risultato sui servizi di mobilità pubblica, sia su gomma che su rotaia? Praticamente nullo, a fronte invece di una situazione del traffico ormai insostenibile.

Ecco dove dobbiamo a mio avviso riflettere bene, per evitare una concezione dello sviluppo prevalentemente quantitativa, caratterizzata dal costruire e costruire ancora.

Occorre avere un’idea dello sviluppo nuova e all’altezza delle sfide che si presentano oggi.
La tutela del territorio, i cambiamenti climatici, una mobilità leggera che combini le piste ciclabili ad una promozione dell’uso delle stesse, piani di risparmio energetico e di uso delle fonti rinnovabili, ed altro ancora.

Torno al punto iniziale: fermiamoci, pensiamo davvero ad uno sviluppo diverso fondato sul confronto, che si attui fra le forze politiche, con la ricchezza sociale ed associativa del nostro Comune, fra i cittadini.

Mettiamo sul tavolo la visione che abbiamo per il futuro di Calenzano e discutiamone insieme: solo così ritroveremo la strada di un buon governo per il nostro Comune."

- Gianni Pagani