Le CER (Comunità Energetiche Rinnovabili) sono state introdotte nella nostra legislazione nel 2021 in applicazione di una direttiva europea e rappresentano un’occasione per ottenere almeno quattro possibili vantaggi: economici, ambientali, sociali ed energetici.

I primi due benefici incidono su problemi che viviamo quotidianamente. È ormai evidente quanto Europa e Italia siano fortemente influenzate e dipendenti dall'estero per le fonti di energia fossili, con ripercussioni su famiglie (si parla di povertà energetica) e imprese, ma anche sull'ambiente, con l'aumento delle emissioni, i cambiamenti climatici evidenti, l'aumento di malattie respiratorie.

Le CER possono quindi dare un impulso importante alla transizione energetica, portando concreti benefici economici ed ambientali. È necessario intervenire in misura diffusa, consapevole e collettiva per una transizione energetica svincolata da lobby di potere, ma creata e sviluppata dai cittadini. Ed ecco gli altri due vantaggi: energetici e sociali.

Per il buon funzionamento di una CER è importante riorganizzare i consumi energetici spostandoli nelle ore di produzione degli impianti di energie rinnovabili condivisi. Inoltre per la costituzione e il funzionamento di una CER valgono ancora gli insegnamenti tramandati dai nostri antenati: quando le risorse dei singoli non sono sufficienti si fa Comunità e si uniscono le forze, ci si aiuta l’un l’altro con il confronto e con spirito plurale.

Nel concreto, l’esempio più semplice di CER si ha con due o più distinti utenti, dei quali almeno uno ha un impianto di produzione rinnovabile (produttore) e altri sono utilizzatori; tutti assieme si associano come Comunità Energetica. Se l’utilizzatore della comunità consuma energia elettrica mentre l’impianto del produttore di comunità la immette nella rete, ecco che il gestore dei servizi elettrici riconosce un incentivo economico alla CER (nella fase sperimentale si tratta di 0,11 euro per kWh). La comunità distribuirà l’incentivo al produttore, al consumatore o in opere socialmente utili, nelle percentuali che hanno deciso i membri tra loro nella costituzione della comunità.

Ci sono alcuni vincoli da rispettare per far parte di una CER: tutti i suoi membri devono essere serviti dalla stessa cabina primaria; non può far parte di una CER un fornitore di energia elettrica o una banca; la CER non può avere scopo di lucro.

La transizione energetica è la nostra sfida, per i nostri figli e il loro futuro. E dove non arriva la forza del singolo, può arrivare la forza della Comunità.

Articolo tratto dal nono numero di Casa per Casa, dedicato ad ambiente, urbanistica e mobilità, disponibile qui