La strumentalizzazione della paura ai fini di un consenso elettorale o di danneggiare un competitore non è solo affare di destra.

Nella nostra realtà c’è chi agita lo spauracchio a sinistra dell’”invasione” dell’ultradestra a Calenzano di Lega e Fratelli d’Italia, capitanati dal candidato D’Elia, indicando nel voto utile a Prestini l’unico argine possibile.
Tranquillizziamo i cittadini non attrezzati per valutare che trattasi di infondatastrategia elettorale priva di qualsiasi logica, con un semplice ragionamento:
Nelle politiche di primavera scorsa la Lega a livello nazionale prese ufficialmente un 17% di consensi. Fratelli d’Italia un 4%. Mentre a Calenzano, Lega quasi 13%, Fratelli d’Italia il 3% .


I sondaggi nazionali danno la Lega intorno il 30% e Fratelli d’Italia intorno al 5%.
Fatte le dovute proporzioni col contesto calenzanese i sondaggi, per quello che possono indicare, si attesterebbero a circa 2/3 per la Lega (20%) e intorno a 4/5 per Fd’I (4%). Non teniamo conto di quei rari voti di destra del M5S che solo per masochismo andrebbero all’ ex D’Elia.
Considerando la disastrosa campagna elettorale (ed il personaggio indigesto ai più) del candidato sindaco, è ipotizzabile che molti, moltissimi di questi presunti voti andranno persi o dirottati alla Maienza di FI.
Anche affidandosi dunque alla base dell’ipotesi incerta dei sondaggi, nella migliore ipotesi (per lui) il D’Elia si attesterebbe intorno ad un 18/23% .
Ipotizzando ancora un improbabile ballottaggio tra D’Elia e Prestini o Venturini mi sembra ovvio ed evidente che tutte le forze democratiche in campo impedirebbero una qualsiasi remota e malaugurata possibilità di vittoria dell’ultradestra, opponendogli un insormontabile 60/75%.

Dunque, comunque la vogliamo vedere, il D’Elia non ha storia in queste elezioni calenzanesi, e chi fomenta paure lo fa furbescamente per raccattare qualche voto a discapito del più temibile competitore a sinistra.