Chiediamo al Governo e al Parlamento di ripristinare l’elezione diretta dei sindaci delle città metropolitane.

L’esperienza di questi anni ci ha dimostrato che il sindaco di Firenze fa il sindaco di Firenze e non guarda un metro più in là dei suoi confini. Sul tema aeroporto mai avviato un reale confronto con le amministrazioni del territorio, solo arrogante volontà di comando.

La riforma Del Rio ha creato un ibrido ingovernabile che, affidando in automatico l’amministrazione delle città metropolitane ai sindaci dei capoluoghi, ha sottratto queste figure alle regole della democrazia rappresentativa.

Abbiamo fatto della partecipazione democratica un punto fondante del nostro programma ed è per questo che abbiamo lanciato un appello ai Sindaci dell'area fiorentina affinché si facciano promotori di una proposta di cambiamento per colmare questo grave deficit di democrazia negli assetti delle istituzioni territoriali.

Marco Venturini

Questo il testo integrale dell'appello:

"Ai Sindaci dei Comuni della Piana Fiorentina

LETTERA APERTA

Carissimi

Mi rivolgo a voi come Consigliere Comunale di Calenzano e anche come Candidato Sindaco alle prossime elezioni amministrative di Calenzano.

La vicenda della nuova pista aeroportuale parallela alla A11 è sicuramente gravissima nel merito, perché realizzare una infrastruttura inutile e dannosa nel posto dove era previsto da trent’anni il Parco della Piana, porta alla distruzione di un prezioso ecosistema e ad uno stravolgimento completo degli equilibri ambientali e dell’assetto territoriale in un’area nevralgica, aggravando pesantemente il carico urbanistico su in un contesto già saturo, mettendo a serio rischio la salute dei cittadini che lo abitano.

La vicenda tuttavia è gravissima anche sul piano dell’inedito modello di governance che ha finito per prevalere: si sono buttati a mare decenni di pianificazione territoriale condivisa, con un’azione di forza, verso le comunità e i comuni territorialmente interessati, rompendo quel metodo concertativo, di condivisione e collaborazione interistituzionale che, in un’area così complessa come quella fiorentina, aveva nel passato consentito di governare problematiche complesse quali il passaggio dell’alta velocità, la realizzazione del polo di gestione dei rifiuti di case Passerini, l’adeguamento delle infrastrutture autostradali A1, il trasferimento di importanti funzioni strategiche quali il Polo Scientifico e di numerosi grandi insediamenti industriali espulsi da Firenze (Officine Galileo, Longinotti, FIAT-GKN, Polo ferroviario dell’Osmannoro, etc.).

Dalla stagione della concertazione si è passati alla logica delle forzature e delle imposizioni sui Comuni e sulle comunità che questi rappresentano, da parte di Regione Toscana e Città Metropolitana.

Impressiona in questo senso la protervia con cui il Sindaco di Firenze esterna ad ogni piè sospinto, cantando vittoria in una partita tutta giocata sugli equilibri ecologici di un territorio e sulla salute dei cittadini della Piana.

Stupisce il fatto che, in quanto Sindaco a capo della Città Metropolitana, non avverta minimamente l’esigenza, non dico di rappresentare, ma nemmeno di prendere in considerazione le tante ragioni che evidenziano la distruttività dell’opera, evidenziate nel percorso della VIA e sostenute dai Sindaci dei territori interessati.

Questo atteggiamento arrogante è, in parte, anche la fisiologica conseguenza dell’applicazione della legge 56/2014, che consente ai sindaci dei comuni capoluogo delle Città Metropolitane di comandare, in forza della legge, su territori molto più ampi di quello abitato dagli elettori a cui devono rendere conto.

La cosiddetta Legge del Rio di riordino delle Province e delle città metropolitane ha creato un vulnus nell’assetto istituzionale della Repubblica, inconciliabile con un sistema democratico, dove normalmente chi esercita grandi responsabilità, poteri e competenze - come quelle costituzionalmente attribuite alle città Metropolitane - deve risponderne agli elettori dei territori amministrati. Oggi non succede così: Nardella può impunemente comandare su tutto il territorio metropolitano dovendo rispondere – il prossimo 26 maggio - solo ai cittadini di Firenze.

Io credo che questo sistema non possa continuare a funzionare – o meglio, a non funzionare - così: per questo faccio appello a voi Sindaci affinché si apra un pubblico dibattito, nei consigli comunali e nel consiglio Metropolitano, per arrivare al superamento di questo assurdo assetto istituzionale, chiedendo in tutte le sedi, a partire dall’ANCI per arrivare al Parlamento, affinché sia profondamente rivista e modificata la legge 56/2014 – correzioni indispensabili anche alla luce della bocciatura del referendum costituzionale che aboliva le Province – e/o che si arrivi finalmente ad approvare la legge che consenta l’elezione diretta del Sindaco e del Consiglio Metropolitano.

Confido fortemente nella vostra sensibilità, anche in virtù della battaglia da fatta proprio sull’aeroporto, affinché si arrivi su questo nodo per me fondamentale ad un cambiamento profondo."

Marco Venturini
Consigliere Comunale di Calenzano
Candidato Sindaco delle liste “Sinistra per Calenzano” e “Per la mia Città – Cittadini di Calenzano”