La scuola è uno dei punti centrali del nostro programma.

Nel mondo degli incontri e delle piazze virtuali la scuola resta l’ultimo baluardo dell’incontro fisico della comunità, un incontro trasversale di ceti sociali e di generazioni (piazze, edifici, mercati, vicinati sono ormai deserti o non più socializzanti). Questa è una valenza assoluta in termini di coesione sociale, ma anche di crescita della comunità.

La scuola insegna - educa ed impara essa stessa - non solo agli studenti ma anche agli adulti, ai famigliari, agli operatori, agli amministratori. In questo senso la scuola va intesa come istituzione fisica e immateriale che apre i suoi spazi, fisici e culturali, alla comunità.

Inoltre, l’introduzione della tecnologia richiede un graduale ripensamento degli spazi e degli ambienti scolastici, del tempo dell’apprendimento e degli arredi, per superare la rigidità della classe “mono-setting” legata ad una didattica trasmissiva anacronistica figlia di un tempo ormai lontano. Corridoi, aule in sequenza, banchi in sequenza per una lezione frontale dalla cattedra, appiattita su tutti, trascurando diversità e competenze, hanno fatto il loro corso.

Il legame tra architettura e pedagogia è sempre stato stretto. Lo spazio insegna.

L’“architettura educativa” è funzionale a una “scuola intelligente”. Una scuola intelligente sa leggere il suo tempo. C’è chi l’ha chiamata “pedoarchitettura” (legame tra pedagogia e architettura).

Pensare un’AZIONE STRUTTURALE DIFFUSA DI ADEGUAMENTO DEGLI EDIFICI SCOLASTICI di Calenzano è una doverosa risposta all’esigenza di valorizzare e rivitalizzare l’istituzione principe che garantisce il presente ed il futuro della civiltà e della qualità della vita sociale della popolazione. Col valore aggiunto che oltre a generare crescita culturale genera lavoro, quindi ricchezza in tutti i sensi.

Lo spazio scolastico deve essere confortevole per chi lo abita e chi ci lavora (arredi, insonorizzazione degli ambienti a comune, manutenzione ed efficienza costante, risparmio ed autonomia energetica). Deve essere aperto. Gli spazi esterni di pertinenza (giardini) hanno pari dignità didattica degli ambienti interni, pertanto dovranno essere ripensati ed attrezzati come importanti occasioni di esplorazione (manipolazione, laboratorio, collaborazione) ed informali (pausa, riflessione, lettura). Andranno pensati ambienti di filtro connettivi tra il dentro ed il fuori (logge, serre, terrazze, giardini d’inverno…) intesi anche come luoghi deputati ad ospitare attività e vita sociale della comunità. Non solo, la scuola si apre all’esterno e si diffonde, si espande, contamina ed è contaminata , costruisce presidi didattici diffusi, aule verdi, laboratori nei punti operosi della vita cittadina e del territorio. Quando non si propone direttamente come “scuola nel verde”, “asilo nel bosco”.

La scuola dunque insegna. Insegna stili di vita. Educa alla socialità, ad un consapevole consumo delle risorse da quelle energetiche a quelle alimentari, al contenimento dei rifiuti. Ogni sua azione, ogni suo elemento, ogni suo spazio educano i cittadini adulti e formano quelli del domani.

La nostra proposta politica per la scuola va in questo senso, che è il senso delle direttive ministeriali più aggiornate. Sentiremo la voce dei docenti, degli operatori e dei genitori. Andremo a studiare i casi più significativi in Europa ed anche vicini a noi (la scuola secondaria di primo grado “Francesco Granacci” dell'istituto comprensivo “Teresa Mattei” di Bagno a Ripoli è solo un illuminante esempio). Va anche nella direzione di una istruzione garantita , un diritto universale di tutti. Riproponiamo la gratuità dei libri scolastici e dei materiali alternativi al libro di testo. e l’abbattimento dei costi tariffari e dei servizi.

In sintesi la proposta di programma per la scuola si declina in questi punti:

  • la realizzazione dei due plessi scolastici previsti deve osservare i criteri più avanzati, dovrà essere un modello di riferimento della nuova concezione di scuola;
  • attivare un piano generale per la progressiva riqualificazione strutturale dell’edilizia scolastica allargata alle aree esterne di pertinenza degli edifici;
  • promuovere una stretta collaborazione con la vicina Università del Design per lo studio e la creazione degli arredi scolastici aggiornati e funzionali alla nuova concezione di scuola;
  • istituire piccoli presidi didattici (aule verdi, laboratori, osservatori…) diffusi nelle strutture significative, urbane e rurali, della vita produttiva, sociale e culturale della città e del suo territorio;
  • promuovere e sostenere progetti educativi alternativi quali “scuoline di campagna” e “asili nel bosco”
  • attivare nei plessi scolastici processi di efficientamento e riduzione del consumo energetico, politiche di educazione alimentare (filiera locale dei prodotti delle mense..), politiche di contenimento e riciclaggio dei rifiuti;
  • testi scolastici e materiali alternativi ad essi gratuiti, e riduzione dei costi dei servizi e delle tariffe, includendo anche la fascia 0 - 3 anni.

Sandro Useli