Mi scuso in anticipo con il gentile lettore perché dovrà armarsi di pazienza per arrivare al termine della lettura di questo post, ma non potevo condensare in poche righe il mio pensiero sui fatti e gli argomenti di seguito trattati.

"Ma al contrario anche di quelle forze che a sinistra, nel nome della diversità, alzano muri di incomunicabilità nella supponente presunzione di rappresentare l'unica alternativa possibile allo stato di cose esistente, rifiutando il confronto, il dialogo e l'impegno comune per costruire un più largo fronte democratico, progressista, ecc.."

Questa è parte della conclusione all'introduzione del programma elettorale del candidato Prestini, programma depositato anche nella mia cassetta postale.

L'accusa, piuttosto esplicita nei nostri confronti, è quella del settarismo e dell'insofferenza alla chiamata alle armi per fare muro contro l'onda nera della destra.
Naturalmente, nel caso della nostra coalizione, l'accusa può essere riferita solo facendo riferimento al Pd e alla lista civica Calenzano Futura, essendo del tutto ai nostri antipodi forze come quelle della destra più retrograda d'Europa o quella che arruola gli ultimi giapponesi ancora fedeli al miliardario ridens.
Sgombriamo subito il campo da queste pericolose illazioni: le nostre liste, quelle che supportano la candidatura a Sindaco di Marco Venturini, considerano l'unità delle formazioni progressiste come un valore importante e da perseguire, ma non un valore di per sé. L'unità, quella vera e non da matrimonio di convenienza, va costruita nella condivisione di valori da tradurre in azioni politiche e non può che partire da una severa autocritica sulle politiche del centrosinistra degli ultimi anni, culminate nella sciagurata parentesi renziana, che ci hanno alienato buona parte dei consensi dei ceti più deboli, da sempre serbatoi di voti e ragione stessa dell'agire politico della Sinistra, aprendo la strada a pericolose forze come la Lega di Salvini, pronta a recitare nel modo migliore la parte dell'avvoltoio politico e alla semina dell'odio e del germe della guerra tra poveri.
Di questa svolta, sempre più necessaria, al momento non c'è traccia nell'agire del nuovo segretario Zingaretti, auspichiamo sinceramente di essere smentiti nel minor tempo possibile.

Coerentemente a un percorso iniziato alcuni anni fa abbiamo ritenuto che a Calenzano non ci fossero le condizioni per un cammino comune con il PD, un percorso che era stato condiviso ed abbracciato anche dal Sindaco uscente al punto di candidarsi alle elezioni politiche dello scorso anno con LEU, in concorrenza quindi anche con il Pd da cui era uscito pochi mesi prima.
Una scelta che ho sostenuto ma personalmente non apprezzato, perché ritengo che qualsiasi persona chiamata a ricoprire importanti cariche istituzionali a qualsiasi livello, debba impegnare fino all'ultima stilla della propria energia per assolvere nel migliore dei modi al mandato ricevuto dagli elettori e non dedicarsi a scalate politiche in istituzioni ancora più importanti.
In quel periodo provavo fastidio nel vedere il Sindaco, al quale mi lega comunque un franco rapporto di stima e amicizia, impegnato in tour elettorali a Pontassieve o Pian di Scò mentre nella mia cara Via della Fogliaia, proprio davanti al circolo, avevamo una voragine aperta in strada ed il relativo cantiere deserto.
Sorge inoltre spontanea l'ulteriore considerazione di come evidentemente a quel tempo lo spauracchio dell'avanzata delle destre, tanto agitato attualmente, non facesse poi così tanta paura, mentre ne fa tantissima quando in ballo c'è un comune dove il Sindaco Biagioli venne eletto con oltre il 70% dei consensi e la stessa destra si presenta divisa.

Il giudizio sulla sua amministrazione resta complessivamente positivo ma non mi sono piaciuti, nell'ultima fase del suo mandato, certi atteggiamenti e certe decisioni tra cui il pesante condizionamento esercitato nella scelta del suo ipotetico successore, approfittando dell'imbarazzante debolezza del partito di maggioranza relativa, un po' di presunzione e di stanchezza nell'interpretare il suo ruolo, l'aver cercato di far passare un'importante e sbagliata scelta urbanistica ( insediamento produttivo in Via Galilei) quando prudenza avrebbe suggerito di rinviare alla prossima consigliatura la decisione, il ritardo nell'avvio di importanti opere ( Parco delle Carpugnane, Pista ciclabile Carraia-Stazione) al contrario di quanto solennemente e pubblicamente promesso.

Caro Alessio, chissà se avresti creato questo caravanserraglio, al cui confronto l'unione di prodiana memoria appare come un blocco granitico, nel caso in cui LEU avesse preso a Calenzano il 30%, chissà se davvero la molla di tutto è stata quella di fare argine alla Destra oppure il desiderio irrefrenabile di non abbandonare del tutto, tramite il tuo braccio destro, le stanze della Giunta del Palazzo Comunale, e chissà ancora se la riconquistata unità tra renziani ed ex candidati di rifondazione comunista, ex assessori usciti in polemica con il sindaco ed il sindaco stesso, riuscirà a tenere una volta tagliato il traguardo delle elezioni o si scioglierà come neve al sole d'agosto.
Considerazioni politiche che hanno un'influenza anche sulle scelte concrete. Oltre alle già citate situazioni circa le Carpugnane, la pista ciclabile e la variante Galilei, aggiungerei la scelta della nuova sede dei vigili (è quella davvero la miglior soluzione?) ma soprattutto l 'opposizione (per noi chiara e netta) al nuovo aeroporto di Firenze, di gran lunga la scelta più impattante dal punto di vista ambientale.

Nell'ultimo dibattito tra i candidati a Sindaco, Prestini, con evidente lapsus freudiano, si è lasciato sfuggire l'avverbio "personalmente" nell'esibire il proprio parere contrario all'opera, denunciando così l'evidente difficoltà nel mantenere coesa sull'argomento la sua colazione, disagio testimoniato anche dal suo successivo e lampante nervosismo dopo l'intervento di Venturini. Non poteva essere altrimenti poiché in circostanze differenti la sua candidatura è stata benedetta da autorevoli esponenti del cosiddetto "giglio magico", Eugenio Giani e Dario Parrini, nonché ferventi sostenitori della nuova pista.

Se il lettore avrà avuto la costanza di arrivare fin qui credo avrà avuto modo di capire come l'accusa di settarismo nei nostri confronti sia stata solo un espediente per spargere un po' di veleno politico ( in campagna elettorale può succedere, speriamo non accada a urne chiuse) e che si vuole contare su un assegno circolare con garanzia di rinnovamento, nel solco però della migliore tradizione della sinistra calenzanese, la scelta da fare in cabina elettorale è quella del sostegno alle nostre liste.
Buon voto a tutti

Piero Panerai