Nel programma del candidato a sindaco Marco Venturini, si parla di “Agricoltura sostenibile imprescindibile presidio ambientale” e vorrei aggiungere un concetto a questo estremamente legato: “la qualità della nostra vita”.

Giustamente nel progetto si mette l'accento sul recupero del territorio, sul lavoro, sul non uso di sostanze chimiche dannose alla nostra salute e a quella di tutti gli esseri viventi, ma vorrei considerare questo spazio non solo come un cambiamento di abitudini sbagliate ma come un momento di cambiamento culturale.

Un cambiamento culturale che rimetta al centro dell’interesse la qualità della nostra vita. 

Oggi le persone sono abituate a pensare che lo stare bene e il vivere una bella vita sia correlato al possesso di soldi e di beni materiali acquistabili ovviamente con il denaro, di conseguenza c'è una forte spinta culturale volta all'accaparramento. La novella di Verga “la roba” riassume il tipico comportamento umano, il bisogno vitale di possedere tante cose senza essere mai veramente soddisfatti, ma, come Verga, me lo ripeteva sempre anche mio padre che “alle persone manca la terra sotto i piedi”.
Per questo credo che un ritorno alla terra sia ormai diventato estremamente necessario per tamponare il grave danno ambientale che nell'ultimo secolo abbiamo creato e soprattutto per noi stessi, per il nostro equilibrio mentale, per la qualità della nostra vita e per le future generazioni. 

Il cambiamento culturale deve nascere da ogni nucleo sociale a partire dalla famiglia e dalla scuola ovvero i due ambienti che hanno più influenza nella crescita e nell’educazione delle prossime generazioni. Sarà proprio facendo imparare ai più piccoli i comportamenti corretti e attraverso l’insegnamento che piano piano anche noi ci renderemo conto di quando sia importante il rispetto per l’ambiente e per gli altri esseri viventi e non solo per la terra ma anche per avere cura di noi stessi.

Lorena Passerotti