Carraia mi ha visto crescere, e ho visto crescere Carraia.

L’espansione della nostra frazione, cominciata negli anni ’70 e ottenuta a scapito delle aree verdi ed agricole preesistenti, ha portato allo sviluppo di un “quartiere dormitorio” in cui la vita sociale dei residenti e specialmente dei giovani troppo spesso si svolge interamente al di fuori della frazione, nonostante la presenza di tante associazioni e realtà sociali da valorizzare anche tramite un miglior coordinamento.

Guardando al passato, sono diversi motivi che spesso ci hanno fatto sentire residenti di una periferia dimenticata, cittadini di serie B:

-siamo stati raggiunti dall’ADSL solo nel 2015 quando questa poteva essere imposta come onere di urbanizzazione agli edificatori;
-si parla della pista ciclabile Calenzano-Carraia dagli anni ’80 ma ancora non si vede, al di là delle promesse elettorali, comunque bene per lo stanziamento di 8 milioni di euro di Società Autostrade per la sua realizzazione, purché si prevedano anche percorsi fitness ed attrezzature idonee incluse;
-si professa il “cemento zero” e poi si continuano a costruire abitazioni, fra cooperative e fallimenti, che si fa anche fatica a vendere;
-nel 2010, appena insediato l’attuale Sindaco, doveva partire un progetto partecipato (bit.ly/2TN39YE) per la sistemazione del verde lungo la Marina - progetto mai partito; nel 2014 veniva approvato un progetto per la sistemazione dell’area con tanto di passerella ciclopedonale sul Ragnaiotto, ma anche di quello nessuna traccia (bit.ly/2ukJIqY);
-il bypass e i lavori di compensazione di Società Autostrade sono proseguiti a rilento (escludendo le tempistiche legate all’incidente costato purtroppo la vita all’operaio Maurizio Benassi) e con risultati discutibili, fra smottamenti con le prime piogge e svincoli malriusciti, dimostrando poca attenzione alla qualità dei lavori svolti e il mancato richiamo al rispetto delle tempistiche da parte dell’amministrazione;
-la nuova piazza, che comunque è un importante e necessario luogo di aggregazione, “è di cartone” (per citare Sandro Useli, architetto dell'Ufficio Belle Arti del Comune di Firenze) data la scarsa qualità dei materiali usati, e richiede costante manutenzione;
-si è scelto di non costruire il ponte a sud di Carraia, scelta anche condivisibile, salvo poi continuare a sviluppare la frazione proprio nella porzione sud, proponendo di costruire un nuovo ponte accanto a quello in prossimità della scuola e rendere quest’ultimo accessibile solo a bici e pedoni: così dovremo costruire comunque un terzo ponte, il traffico continuerà a passare davanti alla scuola ed andrà ad aumentare con le nuove edificazioni ed il recupero della ex Polveriera, e in più avremo ancora il vecchio ponte con i suoi costi di manutenzione.

Sono tanti i cambiamenti più o meno recenti che abbiamo affrontato e che, anche se talvolta oggetto di controversie, hanno migliorato la vita della nostra frazione - il bypass, la nuova piazza, la farmacia, il fontanello - ma diversi altri interventi sono previsti e saranno effettuati nel prossimo futuro.

Per il futuro dell’ex Polveriera auspichiamo un recupero che non preveda la costruzione di nuovi volumi, ma che rispetti l’ambiente in cui la zona è situata, punto d’incontro che unisce i parchi della Calvana, di Travalle e del torrente Marina, e che nelle immediate vicinanze vede anche la presenza dell’area feste dietro al campo sportivo e dei resti di una villa romana: assieme ad un percorso didattico che ne valorizzi la storia, l’ex Polveriera ha le carte in regola per diventare un polo per il turismo sostenibile – pista ciclabile permettendo – che vedrebbe anche la creazione di posti di lavoro; in alternativa, restano valide le ipotesi di un uso socio-sanitario, ma va sicuramente evitata, coerentemente con la scelta di non costruire un nuovo ponte a sud, l’idea di un’ulteriore urbanizzazione. Va inoltre considerato che vincolare, come previsto, la cessione dell’ex Polveriera alla realizzazione della nuova caserma è un’operazione che ritarda e condiziona considerevolmente il procedimento di recupero.

Le telecamere d’accesso alle frazioni, per garantire una maggior sicurezza, devono essere dotate di un sistema di lettura delle targhe automatizzato che allerti le forze dell’ordine in caso di passaggio di mezzi rubati o già segnalati come sospetti.

Infine, il senso unico in via Bellini: un’operazione inutile, specialmente se in direzione nord-sud, poichè sono proprio le auto provenienti da Le Croci che sfrecciano più velocemente e anche dato che questo intervento non porterà ad un aumento dei posti auto che già ora scarseggiano. Per non parlare poi della rotonda che dovrebbe essere realizzata, anzi sono appena cominciati i lavori, sulla rampa d’accesso al ponte a nord: sarà la quarta rotonda di Carraia, e verrà costruita unicamente perché le nuove strade sono state progettate senza pensare ai mezzi pubblici che vi sarebbero dovuti passare…

Noi siamo per un’altra idea di amministrazione, che sappia ascoltare e coinvolgere realtà sociali e cittadini anche attraverso i nuovi mezzi d’informazione, non solo promettendo ma anche aggiornando sul quando e sul perché un intervento viene o non viene svolto, che riesca a valorizzare l’esistente e che guardi al futuro, nel vero rispetto dei propri principi - come quello del “volume zero”, per dirne uno - e non solo facendo proprio l'operato di un'intera macchina istituzionale, anche attraverso una quantità impressionante di lavori effettuati proprio in occasione della campagna elettorale, quasi ad ulteriore dimostrazione di quanto si poteva fare già in passato.

Simone Giuntini