Per parlare di scuola secondo me dobbiamo riflettere sul metodo attraverso il quale viene trasmessa la conoscenza.
La scuola è il luogo deputato alla trasmissione dei saperi dove l'adulto, l'insegnante, è considerato come un grande contenitore di informazioni che possiede l'importantissimo ruolo di riversarle nelle “teste” degli studenti.
Prima di tutto è fondamentale capire che non necessariamente “i cervelli” devono essere riempiti di nozioni sin dal principio, dalla prima elementare ed a volte addirittura dalla materna, le “teste” devono essere fatte bene, capaci di esprimere un pensiero libero e di fare un'analisi critica delle situazioni, qualsiasi esse siano senza dare spazio a pregiudizi.


Non è quindi necessario, almeno dal mio punto di vista, insegnare tanto e in fretta, ma è indispensabile insegnare proprio ad imparare. e sono infatti gli insegnanti che riescono a trasmettere il piacere allo studio che fanno il lavoro fatto bene.

Nella scuola ci sono più soggetti coinvolti, il primo di tutti è lo studente portatore del diritto allo studio, poi l'insegnante portatore del diritto al lavoro e all'autonomia nello svolgimento della sua professione ma anche portatore del dovere di educare e preparare i ragazzi.
Il terzo soggetto che, secondo me, ha nel nostro momento storico un'importanza sostanziale è il genitore. Gli adulti, genitori e docenti, devono collaborare per svolgere un lavoro educativo perchè oggi questa cooperazione è essenziale, la nostra società è troppo individualista ed è quindi necessario ricreare un ambiente dove gli studenti acquisiscano un sistema partecipativo e senza competizione, sarà questo il punto di partenza per costruire una società solidale, giusta ed equilibrata.

La competizione nella scuola è stata per tanto tempo bramata e valorizzata perchè si pensava che i ragazzi sgomitando fossero invogliati ad arrivare più in alto senza mai domandarsi quale fosse questa soglia da superare e senza accorgerci di star rendendo la vita agli individui, in età evolutiva, difficile e frustrante. Quando sento parlare di successo scolastico sento un brivido sulla pelle, queste parole così facilmente collegate dagli adulti mi stonano se proposte durante la crescita dei nostri figli, mi stonano perchè nella mia esperienza personale, con due figli, ho sperimentato due storie diverse, due approcci diversi alla scuola, alla relazione e alla quotidianità. Il successo scolastico, per me non è un obiettivo univoco raggiungibile percorrendo una sola e determinata strada, questo è il risultato di miriadi di fattori che mischiati fra loro in contesti differenti danno un risultato sempre diverso.
Credo che dopo anni e anni nei quali si parla di una scuola di tutti e per ciascuno, dobbiamo iniziare a praticarla, dando agli studenti il ruolo di persona con dei limiti e con caratteristiche dissimili, accettando tutti i tempi di crescita umana e di relazione.

Un'amministrazione comunale come la nostra, sicuramente molto attenta all'istruzione, credo debba mettere in un angolo il bilancio, e parlare di insegnamento attraverso dei progetti, delle linee guida per educare e formare, creati da una collaborazione fra insegnanti capaci di declinare dei piani di lavoro per le fasce di età e mettendo al centro un cambiamento culturale vero e reale.

Lorena Passerotti