Riflessioni e considerazioni a margine dell'approvazione delle controdeduzioni al Piano Strutturale da parte del Consiglio Comunale di Calenzano e sulla destinazione dell'area di Fibbiana, 2a puntata: DELLA PRESUNTA COERENZA CON IL PIANO STRUTTURALE DEL 2004

Ritorna spesso negli interventi di esponenti dell'attuale Amministrazione e anche del candidato sindaco del PD l'argomento che anche nel Piano Strutturale approvato nel 2004 l’area di Fibbiana fosse inserita nel cosiddetto perimetro urbano.

Questa informazione non è corretta, anzi è una vera e propria alterazione dei fatti.

Premesso che non ci sarebbe niente di scandaloso nel ripensare scelte fatte quindici anni orsono, se ritenute superate dal tempo.

In questo caso però le cose non stanno così. Il Piano Strutturale del 2004 suddivideva il territorio in tre sistemi territoriali: il territorio aperto, il sistema infrastrutturale, il territorio urbanizzato.

Nel sistema infrastrutturale erano ricomprese l'A1 e la SP8 che in quella fase erano oggetto di riprogettazione per le opere correlate alla terza corsia autostradale ed avevano una perimetrazione molto più larga comprensiva delle fasce di rispetto proprio perché non si ponesse la necessità di adeguare lo strumento urbanistico in conseguenza alla definizione dettagliata dei progetti.

L'area compresa tra la SP8 e via Galilei non era all'interno del perimetro del territorio urbanizzato, ma era compresa nel sistema delle infrastrutture, in quanto era in corso la progettazione del sottopasso ferroviario e del nuovo ponte sul torrente Marinella, nonché la riqualificazione di Via Galilei, all'epoca strada sterrata.

Quindi dire che era stata inserita all’interno del perimetro urbano non corrisponde al vero, basta andare a vedere gli atti e le carte.

L'attuale amministrazione, per giustificare le sue scelte, tuttavia si appella alla norma del Piano Strutturale del 2004 che specificamente recitava:
“Successivamente alla realizzazione dell’infrastruttura e alla definizione delle relative fasce di rispetto, il regolamento urbanistico potrà assegnare le rimanenti porzioni di terreno appartenente al sistema infrastrutturale – subsistema dei corridoi infrastrutturali non interessate dall’opera, al subsistema adiacente senza che ciò costituisca variante al Piano strutturale”.

Ora, se togliamo la fascia di rispetto di 30 metri dalla strada provinciale di quell'area non rimane praticamente niente. Lo sa bene l'attuale amministrazione che non a caso ha provato a cambiare la classificazione della strada per fare la variante urbanistica.

La definizione delle fasce di rispetto della strada è regolata dal codice della strada e dalla classificazione - urbana o extraurbana - che viene attribuita con la delibera di delimitazione dei centri abitati, adottata dall’amministrazione comunale di concerto con l'amministrazione provinciale o metropolitana. Nel caso in specie la fascia di rispetto è di 30 metri perché la delibera adottata dalla amministrazione non inseriva tale area fra la SP8 e via Galilei dentro il centro urbano (vedasi cartina riportata nell'osservazione Boretti-Francioni).

La destinazione di quell'area nel regolamento urbanistico era a verde di rispetto in coerenza con una visione che attribuiva grande rilevanza paesaggistica a quella fascia di terra.

Stanti questi fatti, come si fa a voler attribuire la responsabilità delle odierne scelte dell’amministrazione propense ad edificare su quell’area alle scelte urbanistiche fatte prima della sindacatura Biagioli?

Solo arrampicatori sugli specchi di professione possono farlo, per scaricare su altri la responsabilità delle proprie scelte.