2019: Una nuova pagina per Calenzano 

Linee programmatiche per la candidatura di Marco Venturini a Sindaco di Calenzano nel 2019

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Un ciclo storico, quello della crescita illimitata, si è definitivamente chiuso.

Da oltre un decennio viviamo un susseguirsi di fasi di recessione, stagnazione e bassa crescita che si avvitano su sé stesse in una spirale senza uscita. L’incipiente crisi ambientale su scala globale determinata dalle emissioni climalteranti non lascia spazio alle illusioni di poter ritornare ai fasti perduti. Il 15 marzo scorso i giovani di tutto il mondo ci hanno ricordato che il tempo per agire per la salvezza del pianeta sta per scadere, ci hanno insegnato che si può ancora lottare per un mondo più pulito e più giusto.

C’è bisogno di una svolta profonda rispetto alle politiche che hanno prevalso fino ad oggi, su scala globale e nazionale.

La cura della crisi all’insegna dell’austerity e delle politiche neoliberiste, insieme alla incapacità di gestire su scala continentale tematiche importanti quali l’immigrazione, sono oggi alla base della crisi del sogno di un’Europa unita. L’idea di un approdo finalmente federalista rischia di essere definitivamente travolto dall’onda lunga della destra populista e dal risorgere di egoismi nazionalistici, che passo dopo passo stanno minando la credibilità stessa delle istituzioni europee. Il prossimo appuntamento elettorale europeo del 26 maggio, coincidente con il voto amministrativo, potrà essere l’occasione per dare un forte segnale di cambiamento, per arginare la destra populista e sovranista e al tempo stesso punire quelle forze che ci hanno portato a questo punto con l’applicazione delle peggiori ricette neoliberiste.

Anche nel nostro Paese le scelte compiute dai governi passati e presenti ci consegnano oggi una società con più povertà, più precarietà e più disuguaglianza, con meno opportunità per i nostri giovani di costruire qui un proprio futuro.

Il risultato è che il divario dell’Italia con gli altri paesi europei è continuato ininterrottamente a crescere ed oggi coloro che se ne vanno dal nostro Paese (soprattutto giovani) sono più del doppio di quelli che arrivano, con buona pace di chi ha fatto le proprie fortune politiche sulla paura dell'invasione.

Viviamo in un Paese destinato ineluttabilmente ad invecchiare e per ciò sempre più incapace di regalare fiducia e infondere speranza nel futuro.

C’è bisogno che prevalga una nuova idea di società, un progetto politico che rimetta al centro la persona e i suoi diritti, il valore e la dignità del lavoro, la lotta alle disuguaglianze e la tutela del territorio e dell'ambiente, come fattori propulsori di un modello di sviluppo alternativo a quello esistente.

Siamo persuasi che tutto ciò non solo sia necessario ma anche possibile, anche a partire dalla nostra realtà locale.

Abbiamo pertanto deciso di assumerci le nostre responsabilità di cittadini e di impegnarci in prima persona. Di schierarci contro la politica della paura, dove si aizzano i poveri contro i più poveri per salvare i ricchi. Di schierarci per sconfiggere l'idea di sviluppo distruttivo che sta dietro a opere inutili e dannose quali la nuova pista dell’aeroporto di Firenze.

Siamo però anche stanchi di una politica ipocrita, fatta di valori e principi solo enunciati a cui corrispondono scelte di tutt'altro segno. Siamo distanti da una politica ridotta ad amministrazione dell’esistente, priva di tensione ideale, senza un progetto comune da rappresentare. Siamo agli antipodi di una politica malata di arrivismo, trasformismo e di personalismo, minata dai meccanismi della cooptazione e asservita alle logiche di potere.

Anche Calenzano è oggi ad un passaggio cruciale della sua storia: dopo il tumultuoso sviluppo manifatturiero degli anni ‘60, è ormai giunta a compimento l'azione pluridecennale di riequilibrio delle funzioni a favore della residenza, che ha consentito di dare alla nostra cittadina una propria riconoscibile identità urbana ed un proprio sistema di servizi. Procedere oltre nella crescita oggi significherebbe intaccare la parte più pregiata del patrimonio ambientale e storico fino ad oggi preservata. Serve adesso aprire una nuova fase dove si punti con decisione su tutela e valorizzazione dell’ambiente, su recupero e riqualificazione della città, come assi strategici nelle scelte di governo del territorio.

La crisi poi in questi anni ha determinato anche da noi un arretramento nelle condizioni di vita e di lavoro che rischia di mettere in discussione il livello di coesione sociale che da sempre ha caratterizzato la nostra comunità.

Se vogliamo preservare quanto di buono fatto fino ad oggi dall’amministrazione comunale, che porta tanti cittadini a dire che “a Calenzano si vive bene”, se vogliamo tutelare e sviluppare quell’humus culturale e valoriale che ancora contraddistingue la nostra realtà e che la fa essere distante anni luce dalle periferie arrabbiate delle grandi metropoli, se vogliamo anche superare limiti, ritardi e contraddizioni palesatesi in alcune scelte del governo locale, non basta il continuismo amministrativo, serve una svolta che sia in grado di mobilitare le energie migliori della nostra comunità e promuovere un cambiamento.

Per questo ci siamo attivati ormai da anni per costruire a Calenzano una soggettività politica in grado di salvaguardare il giacimento di valori propri della sinistra storica e di governo, per tramandarlo alle nuove generazioni e per costruire assieme un nuovo progetto per il futuro della nostra cittadina.

Con la candidatura di Marco Venturini a Sindaco abbiamo fatto una scelta di rinnovamento e promosso un salto generazionale, individuando in lui quella figura in grado di portare più avanti il testimone di una storia lunga e gloriosa di buon governo della sinistra.

Gli abbiamo affiancato una squadra forte ed eterogenea - i 32 candidati nelle liste di “Sinistra per Calenzano” e della civica “Per la mia Città” - ove si sono messe a disposizione persone con comprovate esperienze e competenze maturate in diversi ruoli, sia in ambito amministrativo e professionale, che nell'associazionismo e nel volontariato, a braccetto con tanti giovani portatori di freschezza, intelligenza, apertura a nuove idee che hanno promosso e aderito con entusiasmo a questo progetto.

Portando sulle spalle il nostro bagaglio di valori comuni e condivisi, la ricchezza di idee e di sensibilità diverse, abbiamo fatto un lungo percorso di ascolto, incontrando i cittadini in ogni circolo e in ogni frazione. Da questo “viaggio" è nata la nostra proposta programmatica per Calenzano.

A) RESPIRARE

Un Progetto per salvaguardare la Piana e tutelare la nostra salute migliorando l'aria che respiriamo. Un contributo per salvare il Pianeta.

Leggi gli interventi dei candidati sui temi: ambiente e territorio, aeroporto di Peretola, infrastrutture e trasportiurbanistica

Calenzano è dentro la conca fiorentina, un luogo dove i diversi inquinanti (polveri sottili, ossido di azoto etc.) prodotti da traffico, impianti di riscaldamento ed attività produttive tendono a ristagnare, soprattutto in particolari condizioni climatiche. Sappiamo che dall’inquinamento dipendono migliaia e migliaia di morti ogni anno causate da affezioni acute alle vie respiratorie. Noi crediamo che non si debba rassegnarsi a questo stato di cose. Gli interventi in ambito locale non sono sicuramente sufficienti ad aggredire il problema. Sono indispensabili politiche su scala nazionale e sovranazionale. E la comunità internazionale è in forte ritardo, come hanno evidenziato con forza i milioni di giovani scesi in piazza il 15 marzo.

Non c'è più tempo da perdere. I cambiamenti climatici, che già adesso stanno sconvolgendo il mondo con eventi estremi crescenti, richiedono l’affermazione di un nuovo modello di sviluppo su scala globale non più basato sull’ipersfruttamento delle fonti fossili e delle risorse naturali. La conferenza di Parigi ha definito un agenda di interventi che la comunità internazionale e le autorità locali devono adottare per evitare la catastrofe.

Efficienza energetica, sviluppo delle fonti rinnovabili, lotta alla deforestazione, economia circolare, riduzione del consumo di suolo: ogni comunità locale, ogni individuo può e deve fare la propria parte. Quindi salvare la Piana per contribuire a salvare il Pianeta.

Un complesso integrato di politiche possono contribuire a migliorare l'aria che respiriamo e l'ambiente in cui viviamo.

 

1) I grandi Parchi Urbani e lotta all’inquinamento

E’ prioritario procedere alla realizzazione dei grandi parchi urbani, quello della Piana, delle Carpugnane e di Travalle, dei parchi fluviali sulla Marina e sul torrente Chiosina quali fattori fondamentali di miglioramento dell'ambiente in cui viviamo e della qualità dell'aria che respiriamo, con l’implementazione delle piantumazioni, la ricostruzione di habitat naturali, incentivando la fruizione sociale di tali spazi e anche le opportunità occupazionali con lo sviluppo di attività di servizio per il tempo libero. Verificare ed implementare le misure di lotta all’inquinamento atmosferico.

  • Per il Parco della Piana, contribuire alla realizzazione di questo fondamentale e imprescindibile polmone verde di interesse metropolitano, che consenta di preservare ed implementare gli importanti ecosistemi di interesse comunitario ivi presenti, il mantenimento ad uso agricolo di parte rilevante delle aree ivi comprese, l’implementazione delle aree boscate, lo sviluppo di attività di fruizione pubblica compatibili con il contesto ecologico, la realizzazione dei percorsi ciclo-pedonali e dei collegamenti con la rete intercomunale delle piste ciclabili.
  • Per il Parco delle Carpugnane, opera di compensazione ambientale connessa ai lavori della terza corsia autostradale, occorre pretendere da subito la realizzazione della porzione di parco non interessata dal cantiere dei lavori autostradali, aprendo sul tema, se necessario, una vertenza con società autostrade investendo il comitato di controllo sulla realizzazione della terza corsia; in particolare si deve procedere alla messa a dimora di alberature ed arbusti, alla realizzazione dell’area umida prevista dal progetto all’interno delle casse di laminazione, per favorire lo stazionamento e la nidificazione delle specie avicole, alla realizzazione degli spazi da dedicarsi ad orti urbani, dei percorsi ciclopedonali nel parco e sulle sponde del torrente Chiosina e delle relative passerelle di attraversamento.
  • Per il Parco di Travalle prevedere una migliore definizione del perimetro dell’area pubblica mediante l’implementazione della vegetazione, migliorare le attrezzature di fruizione pubblica, ampliare l’area ad orti comuni o sociali, mettere a coltura le parti oggi inutilizzate. Dare corso alla realizzazione delle strutture di servizio al Parco presso il Molino del Lici e il Molino di Valigari, con il coinvolgimento in concessione di operatori privati.
  • Per il Parco Fluviale sul torrente Marina, prevedere la possibilità di mantenere un habitat biologicamente attivo almeno fino alla serra in località Bartoline, riducendo il prelievo idrico e attuando un piano delle manutenzioni appropriato per il mantenimento in specifiche aree di alcune tipologie vegetazionali, e realizzare percorsi ciclo pedonali in alveo o sulle sponde che consentano la libera fruizione sociale, realizzando laddove necessario attraversamenti da sponda a sponda.
  • Attuare una “cura di ossigeno” con l’incremento delle alberature in ambito urbano (riprendere l'impegno antico di almeno un albero per ogni nuovo nato) migliorando la dotazione vegetazionale delle aree a verde pubblico e lungo la viabilità.
  • Tutelare le aree boscate, promuovendo il corretto utilizzo del patrimonio forestale quale fattore essenziale di riequilibrio ecologico e di prevenzione del dissesto idrogeologico
  • Rafforzare il sistema di controllo della qualità dell’aria, monitorare con puntualità possibili sorgenti emissive in corrispondenza di siti produttivi potenzialmente inquinanti.
  • Fare una verifica insieme alle altre amministrazioni sull’efficacia delle misure per prevenire il superamento dei limiti di concentrazione di polveri sottili, valutando il complesso delle esperienze che in tale ambito sono state sviluppate da altre città italiane ed europee.

 

2) No al nuovo aeroporto di Firenze e a ulteriore cementificazione

E’ indispensabile proseguire l’impegno di opposizione attiva ed intransigente a opere inutili e dannose come il nuovo aeroporto di Firenze e all'idea di sviluppo distruttivo e predatorio che si porta con sé.

  • La realizzazione della nuova pista dell’aeroporto di Firenze, se malauguratamente dovesse essere realizzata al posto del previsto Parco della Piana, stravolgerà tutto provocando un aumento sensibile degli inquinanti e soprattutto una totale destabilizzazione dell’assetto territoriale e ambientale della Piana Fiorentina. Si deve pertanto proseguire l’impegno, sia sul piano politico che su quello giurisdizionale, affinché questa scelta nefasta approvata dalla Conferenza dei Servizi nello scorso febbraio, venga cancellata.

 

3) Sviluppo delle energie rinnovabili e del risparmio energetico

Sostenere lo sviluppo delle energie rinnovabili, favorendo la conversione in fotovoltaico dei tanti tetti in amianto ancora esistenti, la promozione degli interventi di efficientamento energetico e la riconversione dell’illuminazione pubblica con lampade a led contestualmente alla estensione della rete delle telecamere e delle colonne di ricarica elettrica

  • Favorire lo sviluppo delle fonti di energia rinnovabile, semplificando le pratiche autorizzative e offrendo vantaggi fiscali a chi realizza impianti. Sostegno soprattutto agli interventi di sostituzione dell'amianto sulle coperture industriali con l'inserimento di impianti fotovoltaici.
  • Promuovere l'efficienza energetica negli edifici, a partire da quelli pubblici, con priorità agli interventi di riqualificazione degli edifici scolastici esistenti.
  • Realizzare un sistema di illuminazione pubblica ancora più efficiente con la sostituzione dei corpi illuminanti esistenti con sistemi a led, integrati come una rete intelligente in grado di offrire ulteriori servizi qualificati alla cittadinanza.
  • Promuovere la diffusione di una cultura e di comportamenti individuali orientati alla sostenibilità ambientale al fine di contenere i consumi energetici, la produzione di rifiuti, lo spreco di risorse e di promuovere un consumo consapevole e responsabile.

 

4) Economia circolare e “opzione rifiuti zero”

Promuovere una vera e propria rivoluzione culturale sul tema dei rifiuti facendo dell'introduzione del nuovo sistema di raccolta porta a porta l'occasione per il coinvolgimento attivo e consapevole dei cittadini con l’obiettivo di ridurne la produzione, promuovere il riuso ed il riciclaggio, anche con l’adesione al protocollo “rifiuti zero".

  • Sviluppare ulteriormente, anche su scala locale, l'economia circolare quale sistema integrato di azioni volte a ridurre la produzione dei rifiuti, a favorire il riuso ed il riciclaggio degli oggetti e degli imballaggi, migliorando il sistema di raccolta, con l'adozione delle migliori pratiche di raccolta e riciclo già sperimentate nelle realtà più avanzate del nostro Pese e in Europa. Consideriamo un fatto positivo l’adozione del nuovo sistema di raccolta dei rifiuti. L'obiettivo deve essere quello di ridurre la produzione pro-capite di rifiuti di almeno il 15% e di innalzare della stessa percentuale l’attuale livello di raccolta differenziata, puntando a migliorarne la qualità anche attraverso un costante investimento sull'informazione e coinvolgendo la cittadinanza. Riteniamo opportuno verificare fra un anno l’andamento del nuovo sistema e i risultati raggiunti, valutando l’opportunità di introdurre nuove modalità come l’adozione su tutto il territorio del porta a porta integrale e la tariffazione puntuale sulla base dei rifiuti indifferenziati prodotti.
  • Valorizzare ancora di più il ruolo dell’Ecostazione di via del Pratignone, quale luogo per una differenziazione spinta; verificare la possibilità di implementare lo scambio ed il riuso degli oggetti prima che diventino rifiuti;
  • Occorre contrastare con una ancora più efficace attività di controllo del territorio il fenomeno dell’abbandono incontrollato di rifiuti, che deturpano i nostri boschi, i bordi delle strade ed i nostri fiumi.
  • Lanciare anche sul nostro territorio la campagna “plastica free” che anticipi l’attuazione delle direttive comunitarie in merito all’uso della plastica usa e getta.
  • Per la parte impiantistica, sostenere nelle sedi competenti il definitivo superamento della previsione del nuovo inceneritore di Case Passerini e sollecitare anche una riflessione che porti ad un aggiornamento dell'attuale impianto di compostaggio, da sostituire/integrare con un impianto di digestione anaerobica.

B) MUOVERSI

Potenziare il trasporto pubblico e la mobilità sostenibile. Completare e riqualificare le infrastrutture. Per il diritto di tutti a muoversi in sicurezza e a non perdersi negli incolonnamenti quotidiani.

Leggi gli interventi dei candidati sui temi: infrastrutture e trasporti

Chi deve spostarsi nella piana fiorentina ogni giorno per lavoro, per studio o per altro sa bene quanto tempo della propria vita si perda nel viaggio. Nonostante che con l’inaugurazione della tramvia sia stato riorganizzato e anche potenziato il trasporto pubblico da e per Firenze, rimane ancora fortemente critica la condizione della mobilità nell’area metropolitana. Il servizio metropolitano di superficie sulla tratta Firenze Prato, con fermata ad ogni stazione, che da decenni è nei programmi purtroppo non è ancora stato realizzato. Il trasporto locale dalle frazioni di collina di Calenzano è diventato ancora più oneroso per chi vi abita. Insomma il sistema della mobilità nella piana non funziona come sarebbe necessario.

Il paradosso è che si intende investire centinaia di milioni di Euro in una nuova pista aeroportuale e non si fa nulla per migliorare la vita alle centinaia di migliaia di persone che quotidianamente si spostano nella piana. Anzi: la nuova pista parallela all’A11 se realizzata imporrà una variante alla strada dell’Osmannoro che allungherà di circa 6 km e le decine di migliaia di vetture che ogni giorno vi transiteranno saranno costrette ad un lungo giro, che produrrà ancora più incolonnamenti, inquinamento e perdita di tempo. Insomma arriveremo al paradosso che faremo prima a raggiungere una capitale europea che ad andare al lavoro ogni giorno.

La crescita nell’uso della bicicletta per gli spostamenti quotidiani, che pur c’è stata, si è potuta avvalere solo parzialmente delle piste ciclabili, che rimangono in larga parte tratti non ancora adeguatamente connessi tra loro. Infine ancora molto può essere fatto per favorire gli spostamenti a piedi per facilitare la mobilità in sicurezza dei soggetti più deboli e vulnerabili che ogni giorno devono fare i conti con i mille ostacoli del muoversi in città.

Che fare? Queste le misure che intendiamo assumere:

 

5) Implementare il trasporto pubblico su rotaia e la mobilità sostenibile

Promuovere una salto di qualità nella mobilità urbana con l'avvio – finalmente - della metropolitana di superficie sulla tratta Firenze-Prato e con la riqualificazione delle fermate esistenti. Sviluppare un servizio di trasporto pubblico economicamente accessibile per le frazioni a nord di Calenzano. Promuovere la mobilità elettrica e realizzare una rete intercomunale di piste ciclabili.

  • E’ indifferibile l’attivazione di un servizio metropolitano di superficie sulla tratta ferroviaria Firenze Prato Pistoia, con fermate in ciascuna delle stazioni metropolitane. Si deve aprire su questo tema, insieme agli altri comuni interessati, una vertenza in ambito metropolitano e regionale, per rivedere le strozzature (scelte del Comune di Firenze e di FS sul passante fiorentino dell’AV) che ad oggi impediscono l’attivazione di questo servizio strategico.
  • Occorre promuovere e migliorare il decoro e l’accessibilità, anche ai disabili, delle fermate e delle stazioni metropolitane. In questo contesto è fondamentale la riqualificazione della fermata di Pratignone da promuovere quale stazione “centrale” per Calenzano.
  • Ridurre i costi dei biglietti e degli abbonamenti al servizio di trasporto pubblico per le frazioni come Le Croci attualmente al di fuori dall’ambito del servizio urbano, per una piena equiparazione con gli altri utenti del territorio comunale.
  • Più in generale proporre una rivoluzione del sistema tariffario, per una reale integrazione ferro-gomma non solo per gli abbonamenti ma anche per i biglietti, e anche per sperimentare interventi di sostegno e promozione della domanda di trasporto pubblico, con facilitazioni per gli spostamenti non ripetitivi e in orari non di punta.
  • Implementare ed interconnettere le piste ciclabili anche in ambito intercomunale con l’esplicito intento di favorire l’uso della bicicletta anche per gli spostamenti quotidiani. In particolare è indispensabile prevedere il collegamento con le stazioni metropolitane, con i parchi urbani e con gli abitati di Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio e Prato.
  • Realizzare finalmente la pista ciclabile di collegamento fra Carraia e Calenzano, opera accessoria ai lavori della terza corsia autostradale.
  • Migliorare la sicurezza degli attraversamenti pedonali adottando le più avanzate soluzioni progettuali.
  • Migliorare il collegamento pedonale fra centro cittadino e Calenzano Alto, verificando la possibilità di realizzare una scalinata e un elevatore meccanizzato nell’area a fianco del cimitero del capoluogo.
  • Realizzare una nuova passerella pedonale sul torrente Marina per collegare i giardini del Nome di Gesù con Via della Gora e una sul torrente Chiosina per collegare via del Lago con le Carpugnane.
  • Rafforzare ed estendere le buone pratiche di mobilità sostenibile come quella del Piedibus, che coinvolgendo i bambini ha anche una rilevante valenza educativa.
  • Operare una ricognizione sistematica sulle barriere architettoniche ancora presenti al fine di rimuovere imperfezioni ed ostacoli per garantire il diritto alla mobilità in autonomia per tutti.

 

6) Completare e riqualificare le infrastrutture

E’ prioritario migliorare la viabilità intercomunale, con il completamento dell’asse viario Mezzana – Perfetti Ricasoli, rimuovendo le attuali strozzature, al fine di decongestionare la viabilità locale.

Per la viabilità in ambito comunale un impegno rinnovato dovrà essere dedicato al completamento in tempi certi della delle opere connesse alla terza corsia autostradale, che è stata sicuramente una grande opportunità di ammodernamento del nostro sistema infrastrutturale locale e di ampliamento delle aree a verde, ma che ha anche creato fino ad oggi non pochi disagi alla popolazione, soprattutto in certe zone (le Carpugnane, La Chiusa), rivedendo anche alcune discutibili ed inadeguate rielaborazioni progettuali, come l'uscita sud dal by-pass di Carraia.

  • Un assetto viario razionale per l’area metropolitana Firenze Prato non può non prevedere il completamento dell’asse viario Mezzana Perfetti Ricasoli nel suo assetto definitivo a due corsie, dando priorità alla realizzazione del ponte sull'A1 e al raddoppio del ponte Lama; su questo tema è necessario aprire una vertenza con ANAS, città metropolitana di Firenze e regione Toscana. Inaccettabile l’assetto viario che risulterebbe dalla realizzazione della nuova pista aeroportuale, con una deviazione della strada dell’Osmannoro che aumenterebbe il tragitto quotidiano di decine di migliaia di veicoli che ogni giorno vi transitano.
  • Completare il sistema viario previsto quale opera di compensazione dei lavori per la terza corsia sull’A1, con l’apertura della galleria del Colle, al fine di evitare l’attraversamento del centro cittadino; in relazione alle soluzioni progettuali rimaneggiate con modifiche improvvide dei progetti originari, si rende indispensabile che il concessionario autostradale - come annunciato dall'Amministrazione comunale ma a quanto risulta non formalizzato in alcun atto - proceda a migliorare l’uscita a sud del by pass di  Carraia e a realizzare il nuovo ponte sul torrente Marina, in luogo di quello esistente; occorre procedere altresì nell’attuazione degli interventi di riqualificazione della viabilità esistente nell'abitato di Carraia, da tempo annunciati e rimasti inattuati.
  • In generale si pone l’esigenza di definire tempi certi per il completamento delle varie opere per evitare di far vivere i cittadini delle varie località interessate dai lavori (La Chiusa, il Colle e la zona di via dei Tessitori) in un cantiere senza fine.
  • Completare gli interventi di messa in sicurezza della viabilità realizzando la rotatoria all’interconnessione fra la SP8 e via Meucci e verificare le migliori soluzioni per una messa in sicurezza di altri incroci secondari in ambito urbano.
  • Rivalutare l’organizzazione dei sensi di marcia in alcuni contesti come la Fogliaia, alla luce della recente sperimentazione e valutare l’adozione di misure per la riduzione della velocità di attraversamento dei centri abitati, come l’istituzione dei limiti a 30km/h o l’installazione di dossi in corrispondenza degli attraversamenti pedonali.
  • Completare gli interventi di messa in sicurezza idraulica del territorio, realizzando il collettore di raccolta delle acque pluviali nella zona di Via delle Cantine via Dante Alighieri, Via Baldanzese, previsto e finanziato nell’ambito delle opere connesse alla terza corsia autostradale, al fine di prevenire i ricorrenti allagamenti in quelle aree.

 C) TRAMANDARE

Un altro sviluppo è necessario e possibile. Il patrimonio ambientale e storico come risorsa da preservare e valorizzare. Arrestare l’abbandono delle campagne puntando su un’agricoltura di qualità.

Leggi gli interventi dei candidati sui temi: ambiente e territorio

Il territorio di Calenzano presenta ancora un rilevante patrimonio naturale e storico da tutelare e valorizzare, che può costituire una risorsa fondamentale per nuove opportunità di sviluppo e occupazione. Noi partiamo da un presupposto: le nuove generazioni e quelle che verranno dopo hanno diritto anche loro di vivere in un paesaggio forgiato dalla millenaria interazione fra uomo e natura, di conoscere e apprezzare gli episodi di grande pregio storico che lo contrassegnano, di scoprire e godere di un ambiente che ha preservato le sue rilevanti valenze naturalistiche.

A tal fine decisivo sarà il rilancio di un’agricoltura in sintonia con la natura, che rifugga dalle colture intensive, che riduca l’uso di fertilizzanti e pesticidi, che diventi campione di una produzione alimentare sana, da valorizzare il più possibile con la filiera corta.

 

7) Tutela e valorizzazione del territorio aperto

La tutela del territorio e la valorizzazione del patrimonio ambientale e storico di cui il nostro territorio è ricco, può costituire una importante occasione di sviluppo per Calenzano, promuovendone la conoscenza, facilitandone la frequentazione con itinerari in grado di fare apprezzare pienamente bellezza e peculiarità del nostro territorio aperto, puntando a favorire un progetto di recupero di luoghi strategici come la ex polveriera di Carraia, quale fulcro per una piena valorizzazione della Calvana.

  • La salvaguardia del patrimonio ambientale della Calvana, quale ecosistema per molti aspetti unico nel contesto appenninico, passa attraverso una piena attuazione delle misure e degli obiettivi indicati nel regolamento dell'ANPIL per tutelare le cavità carsiche e i prati sommitali, anche sostenendo attività come l’ovinicoltura utili a prevenire i fenomeni di erosione e al tempo stesso scoraggiando gli usi scorretti ed insostenibili. Altrettanto rilevo dovranno avere gli interventi di valorizzazione, con la promozione di una frequentazione ecosostenibile che veda quale punto di riferimento centrale l'Ecomuseo di Valibona con le opportunità di ospitalità che questo spazio già oggi offre. È tuttavia opportuno che anche nell’ambito del piano di recupero della Polveriera - da attivarsi preferibilmente per funzioni di ricettività turistica ecosostenibile - siano previsti spazi adeguati a destinazione pubblica, quale porta di accesso al Parco più prossima all’area urbana; è altresì importante che non venga alterata la percezione paesaggistica dell’area, facendo sì che le volumetrie siano il più possibile inserite nel bosco come le attuali..
  • Particolare attenzione dovranno avere i progetti di recupero delle cave dismesse, con riporto di terreno strettamente funzionale alla riqualificazione e rimessa a dimora di alberature. Il polo estrattivo della Cassiana, già opportunamente ridimensionato dalla Amministrazione uscente, nel caso venga attivato, deve garantire il rispetto delle prescrizioni indicate in sede di VIA, per limitarne l'impatto ambientale e ridurre i disagi connessi al trasporto dei materiali.
  • Occorre preservare, mantenere ed estendere la rete dei sentieri, dei percorsi campestri e delle strade vicinali al fine di garantire una corretta fruizione a piedi, a cavallo o in bicicletta delle nostre campagne, dei corridoi fluviali e delle colline quale elemento portante per promuovere una conoscenza sempre più estesa delle valenze naturalistiche e paesaggistiche del nostro territorio. A tal fine l’amministrazione dovrà adoperarsi per dare continuità agli interventi di ripulitura e segnatura dei sentieri, operare una verifica e aggiornamento della carta dei sentieri e delle strade campestri, promuoverne la conoscenza, prevedere interventi specifici e puntuali per dare continuità e circolarità alla rete dei percorsi.

 

8) Agricoltura sostenibile imprescindibile presidio ambientale

Occorre avere piena consapevolezza, in una campagna antropizzata come la nostra, del ruolo che può e deve giocare l'agricoltura - un’agricoltura sempre più sostenibile, libera da pesticidi e fertilizzanti chimici – quale fattore determinante per il mantenimento delle caratteristiche peculiari del nostro territorio aperto. E’ necessario mettere in campo azioni di sostegno finalizzate ad una piena valorizzazione dei nostri prodotti agricoli, incentivando la filiera corta e gli acquisti di prossimità, facilitando la riappropriazione del territorio anche con pratiche di ritorno non professionale alla terra, ma anche valorizzando l’importanza e la dignità di un lavoro così antico, ma al tempo stesso così moderno e necessario, come quello dell’agricoltore.

  • Implementare le azioni di sostegno all'olivicoltura e di promozione dell’olio quale prodotto di maggior pregio di questo territorio, in collaborazione con le fattorie storiche e le aziende agricole del territorio. Devono tuttavia essere incoraggiati lo sviluppo della viticoltura e dell'orticoltura, il recupero di colture specializzate e di nicchia, con produzioni biologiche e a basso uso di sostanze chimiche, in una prospettiva di piena valorizzazione della filiera corta, anche attraverso una opera costante di educazione alimentare nelle scuole e sensibilizzazione della cittadinanza.
  • Una funzione significativa può essere svolta dall'agricoltura di ritorno, amatoriale, urbana o di comunità: riteniamo che l’amministrazione debba intervenire ampliando le aree di proprietà messe a disposizione per tali attività (orti sociali, orti urbani, orti comunità, tenuta degli olivi su aree pubbliche), favorendo la rimessa a coltura di appezzamenti abbandonati e promuovendo la diffusione di quelle conoscenze che consentano di tramandare una cultura contadina che per secoli ha garantito il mantenimento del nostro territorio e che ora rischia di andare perduta.

 D) RIQUALIFICARE

Fermare il consumo di suolo inedificato per puntare tutto sul recupero, sul miglioramento dell’ambiente urbano. Più manutenzioni, meno opere nuove. Più qualità, meno quantità.

Leggi gli interventi dei candidati sui temi: ambiente e territorioinfrastrutture e trasportiurbanistica

Le scelte di governo del territorio fatte nel passato hanno consentito di salvaguardare dalla pressione speculativa oltre alle colline anche importanti aree agricole di pianura ed hanno conferito a Calenzano l’attuale fisionomia di cittadina di medie dimensioni, con un proprio autonomo profilo urbano. Tuttavia i segni lasciati da uno sviluppo industriale incontrollato sono ben presenti e visibili sul nostro territorio e sono la materia prima di un progetto di recupero e riqualificazione della città.

La fase della espansione del territorio urbanizzato e dell'impiego di suolo non pianificato per nuove edificazioni è per noi definitivamente chiusa. Scelte urbanistiche fatte anche nel recente passato, tendenti ad un riempimento di ogni spazio vuoto all’interno del perimetro urbanizzato, ancorché finalizzate alla politica dei crediti edilizi, oggi appaiono discutibili e ove possibile, da rivedere. In certe realizzazioni le esigenze e gli interessi del privato sono parsi prevalere su una progettualità coerente con una idea di città.

La sfida per il futuro è una coerente azione di salvaguardia e valorizzazione del nostro territorio, di recupero, riordino e riqualificazione del patrimonio edilizio esistente con l’affermazione del ruolo pubblico come capacità di indirizzo progettuale. Dovrà proseguire l’impegno per la riqualificazione delle infrastrutture e degli spazi pubblici della città. Tuttavia con il completamento delle dotazioni infrastrutturali pianificate, anche grazie alle opere connesse alla terza corsia autostradale, la priorità nel futuro passerà dalla realizzazione di nuove infrastrutture al miglioramento degli standard manutentivi degli spazi pubblici esistenti.

 

9) Recupero e rigenerazione urbana

Il recupero del costruito e la riqualificazione urbana quale leva per rinnovare la vocazione manifatturiera e residenziale di Calenzano senza ulteriore impiego di suolo inedificato, puntando ad innalzare la qualità del tessuto urbano con il recupero dei tanti episodi di immobili abbandonati e inutilizzati, escludendo la previsione di nuove aree di espansione edilizia; un’attenzione particolare sarà dedicata ad un riordino del costruito e ad una riqualificazione anche estetica delle principali vie d’accesso alla nostra cittadina.

  • Applicazione oculata e lungimirante del Piano strutturale intercomunale Calenzano Sesto Fiorentino, quale cornice strategica di riferimento, con la piena consapevolezza della necessità di preservare le rare, preziose risorse territoriali in via di esaurimento. Ribadire la scelta fondamentale, già assunta con il primo piano strutturale del 2004, di non prevedere nuove aree di espansione del perimetro delle città, individuando i seguenti architravi strategici: la salvaguardia del patrimonio ambientale realizzando il sistema dei parchi di pianura (parchi della Piana, delle Carpugnane e di Travalle) e di collina (colline storiche, Calvana e Monte Morello) fra loro interconnessi dai corridoi ecologici rappresentati dalle aste fluviali (Marinella, Marina, Chiosina); il completamento degli interventi già pianificati, con priorità al recupero e riqualificazione dell’edificato esistente (a partire dall’area di Dietro Poggio); la destinazione ad aree di potenziale rigenerazione urbanistica e funzionale di siti territorialmente strategici oggi abbandonati o sottoutilizzati.
  • Particolare attenzione sarà destinata alla salvaguardia di varchi visuali di particolare valenza strategica e paesaggistica rimasti inedificati come l’area in località Fibbiana compresa tra la SP 8 Provinciale Barberinese, la via di Prato e via Galilei, recentemente oggetto di un’ipotesi di edificazione industriale; un'area da preservare in quanto costituisce il principale elemento di discontinuità nella conurbazione tra Firenze e Prato, oltre che un imperdibile affaccio dalla viabilità storica sul parco di Travalle e sulla Calvana.
  • Occorre altresì riconsiderare la previsione di alcuni comparti edificatori recentemente istituiti per il trasferimento dei volumi edilizi in ambito extraurbano, in particolare quelli su Via Pertini, che vanno a saturare un’area pubblica di grande pregio, già destinata ad attrezzature pubbliche, che di fatto costituisce un prezioso elemento di continuità ecologica fra il parco delle Carpugnane e il verde storico della collina di Calenzano Alto.
  • Impegno prioritario deve andare al recupero degli ancora numerosi episodi di edifici abbandonati, soprattutto in ambito urbano, mettendo in campo un ruolo attivo dell’amministrazione comunale, con un costante monitoraggio del mercato immobiliare e anche, ove necessario, con piani di recupero di iniziativa pubblica.
  • Una attenzione particolare dovrà essere indirizzata al recupero di episodi di grande pregio storico, quali le mura del castello di Calenzano Alto, le ville Peragallo e Carmine e i rispettivi parchi, oggi in stato di progressivo abbandono e degrado, mettendo in campo un ruolo attivo dell’amministrazione al fine di pervenire alla messa in atto di progetti di riutilizzo, che lascino aperte le porte ad una fruizione pubblica degli spazi esterni.
  • Nell’ambito di interventi di recupero, è necessario dare particolare priorità al progetto di riqualificazione della zona ERP di via del Pino, nell’ambito di un piano più generale di rilancio dell'edilizia residenziale pubblica e sociale. Dovranno essere prioritariamente destinati ad alloggi ad affitto agevolato quegli edifici che dovessero liberarsi da funzioni di uso pubblico (come l’ex biblioteca di Via Giotto o ex materna di Settimello), rinunciando ad operazioni prettamente immobiliari. Infine occorre verificare, insieme ai soggetti privati (ad esempio la Fondazione Carmine), la possibilità di ampliare le opportunità di housing sociale anche con il recupero di immobili da tempo in stato di abbandono, verificando le opportunità di attivare specifici finanziamenti.
  • Rilevanza strategica assume il riutilizzo, la riqualificazione e l’impiego ottimale di tutto il patrimonio edilizio esistente nel settore manifatturiero al fine di consentire nuove localizzazioni di attività e/o la riorganizzazione di quelle esistenti, scoraggiando i fenomeni di assenteismo e di abbandono, inconcepibili in un’area fortemente attrattiva e nevralgica per l’area metropolitana e la Toscana.
  • Fermo restando l’indirizzo di non prevedere progetti di nuova edificazione al di fuori di quelli già pianificati, si ritiene opportuno improntare il primo Piano Operativo in attuazione del nuovo Piano Strutturale, quale strumento di programmazione anche temporale delle previsioni, definendone gli obiettivi. Le proposte di intervento saranno inserite nel Piano mediante una procedura di evidenza pubblica sulla base di criteri trasparenti che privilegino il recupero dell’esistente, la qualità sociale ed ambientale degli interventi proposti. Quindi nessun automatismo nella riproposizione di interventi non attuati, seppur già inseriti nel regolamento urbanistico in scadenza.

 

10) Riqualificazione delle infrastrutture e degli spazi pubblici

L’impegno per il costante miglioramento della qualità urbana deve proseguire in continuità con l’importante lavoro già eseguito in passato con la riqualificazione di strade e piazze, con la realizzazione di rotatorie, marciapiedi, parcheggi e aree a verde pubblico. Di grande rilievo per il miglioramento della qualità urbana l’attuazione degli interventi di interramento degli elettrodotti da parte di Terna e l’installazione delle barriere fonoassorbenti lungo la ferrovia, da chiedere alle Ferrovie dello Stato.

  • Proponiamo una riprogettazione degli arredi delle principali vie di accesso a Calenzano, sostituendo e/o implementando le alberature, ripristinando marciapiedi degradati e migliorando le sistemazioni a verde, oggettivamente inappropriate e/o malriuscite.
  • Estensione degli interventi di riqualificazione di strade, marciapiedi e aree verdi anche alle frazioni, a partire da quella di Carraia. In tale contesto occorre recuperare i ritardi accumulati sia per la realizzazione della pista ciclabile di collegamento con Calenzano, per la riqualificazione di Via Bellini (rivedendo l’idea di istituire un senso unico, che non apporta alcun beneficio né in termini di aumento della capacità di sosta né di riduzione della velocità) che per la realizzazione del verde pubblico all’interno dell’abitato in destra del torrente Marina, oggetto tanti anni fa di una progettazione partecipata mai realizzata. Attenzione particolare dovrà essere dedicata alla manutenzione della nuova piazza, importante fulcro della vita sociale della frazione, e al miglioramento della logistica per l’area sportiva/eventi, che rappresenta ormai il principale luogo di animazione durante l’estate per tutto il territorio comunale.
  • Particolare attenzione deve essere posta al superamento delle barriere architettoniche ancora presenti su molti marciapiedi, all’estensione generalizzata degli attraversamenti pedonali in sicurezza, al completamento, alla connessione e alla risistemazione delle piste ciclabili esistenti, al fine di favorirne un pieno utilizzo.
  • Per gli spazi a verde pubblico si rende necessaria una generale opera di riqualificazione e messa in sicurezza con la messa a dimora di nuove alberature che incrementino le aree ombreggiate, la delimitazione degli spazi soprattutto in prossimità della viabilità, il miglioramento e la diversificazione delle attrezzature di gioco, la realizzazione di fontanelli, il miglioramento delle attrezzature sportive a libera fruizione e delle aree per il gioco dei cani. Priorità dovrà essere data all’apertura al pubblico di nuovi importanti spazi verdi centrali come il Parco di Villa Carmine, già previsto dall’amministrazione uscente.
  • Per la riqualificazione di Calenzano un ruolo fondamentale sarà assunto nei prossimi anni dal progetto di Terna di ristrutturazione delle linee di alta tensione, con l’interramento di una parte delle linee elettriche in ambito urbano. Su questo l'Amministrazione dovrà svolgere un ruolo fondamentale di verifica nel dettaglio dei progetti e della tempistica di attuazione dei lavori, al fine di minimizzare i disagi per la popolazione e per il traffico, per evitare che si ripetano le negative esperienze di cantierizzazione delle opere connesse alla terza corsia autostradale.
  • Il miglioramento della vivibilità urbana passa anche dalla riduzione delle emissioni sonore: in questo contesto, dopo l'inserimento delle barriere fonoassorbenti sull'A1, deve essere chiesto a FS di procedere alla realizzazione del progetto di risanamento acustico, anche lungo la tratta ferroviaria, analogamente a quanto messo in atto nei centri vicini.

 

11) Migliorare le manutenzioni

Il miglioramento della qualità della vita passa anche attraverso un miglior decoro urbano: per questo puntiamo ad un salto di qualità nella manutenzione degli spazi urbani (strade, rotatorie, marciapiedi, parcheggi, aree verdi) e degli edifici pubblici.

  • Con l’ormai prossimo sostanziale completamento delle infrastrutture previste dalla pianificazione, l’attenzione potrà spostarsi su efficacia e frequenza delle manutenzioni degli spazi urbani e degli edifici pubblici, provando a determinarne un innalzamento sistematico degli standard di qualità.
  • Sarà da sperimentare al riguardo un sistema di monitoraggio e gestione delle manutenzioni, anche eventualmente in forma associata con altre amministrazioni locali, che sia in grado di prevenire il deterioramento degli spazi e delle attrezzature con una programmazione adeguata degli interventi e di garantire comunque l’attivazione di interventi di messa in sicurezza e riparazione in tempi appropriati a seconda dell’urgenza. In questo senso ci pare opportuno invertire la tendenza a scaricare su associazioni e volontariato precipue funzioni e incombenze dell’amministrazione, da eseguirsi direttamente o mediante appalto, comunque con prestazioni di lavoro regolarmente retribuito.

 

12) Razionalizzare l'uso degli spazi pubblici

Occorre mettere a punto un piano delle funzioni pubbliche che partendo da una ricognizione puntuale e proiettata nel tempo del fabbisogno di spazi, consenta di governare al meglio le scelte in tema di patrimonio immobiliare comunale, evitando di ripetere scelte inappropriate ed onerose quali quella dell'acquisto della nuova sede della Polizia Municipale.

  • L’elaborazione di un Piano delle funzioni permetterà una razionale e lungimirante gestione del patrimonio pubblico in un’ottica di miglioramento dei servizi e delle prestazioni ma anche di ottimizzazione degli spazi al fine di evitare inutili sprechi. La vicenda della acquisizione della nuova sede della polizia municipale è un episodio esemplificativo di ciò che non si deve ripetere.
  • In questo quadro complessivo meritano di essere sottoposte a verifica e riflessione la localizzazione della nuova caserma dei Carabinieri, le funzioni a cui destinare quella esistente, l'ubicazione del Museo del figurino storico, la destinazione della sede della polizia municipale di Via Firenze in via di dismissione e della Villa Martinez una volta dismessa la scuola d’infanzia, l’utilizzo di spazi come l’ex centro giovani di Via Petrarca e dello START di Via Garibaldi, le modalità di realizzazione delle attrezzature di servizio al parco di Travalle individuate negli ex molini del Lici e di Valigari, con una attenta valutazione delle priorità nell'uso delle risorse.

E) EDUCARE

Investire su educazione e conoscenza. Accompagnare la crescita dei nostri figli per formare i cittadini di domani.

Leggi gli interventi dei candidati sui temi: istruzionecultura

Un ruolo decisivo deve essere svolto dalla Scuola, quale snodo centrale di un sistema educativo qualificato ed aperto al territorio, che sappia continuamente innovarsi nella didattica e nell’organizzazione degli spazi. Purtroppo negli ultimi venti anni abbiamo assistito ad un continuo attacco al valore educativo e costituzionale della scuola pubblica, messo in atto con tagli economici ingenti e con discutibili riforme, che ne hanno determinato la trasfigurazione con l’adozione di logiche sempre più aziendalistiche svilendo il ruolo degli insegnanti, sempre più ridotti a misuratori di performance. Si è assistito a una formazione sempre più segmentata, orientata all'acquisizione di abilità tecniche, di competenze funzionali alle esigenze delle imprese.

La scuola deve riprendersi il suo compito prioritario di concorrere all’Educazione, cioè a formare gli uomini e le donne con un proprio bagaglio culturale e con gli strumenti critici per diventare i cittadini consapevoli di domani.

La nostra idea della scuola va in questo senso, che è il senso delle direttive ministeriali più aggiornate. Va anche nella direzione di una istruzione garantita come diritto universale di tutti, da affermarsi anche attraverso il ripristino della gratuità dei libri alle elementari.

Per il conseguimento di queste finalità ci confronteremo con istituto comprensivo, insegnanti e genitori, cercando di prendere il meglio dalle migliori esperienze, in Europa ed anche vicino a noi, per finalizzare al meglio le importanti risorse che il comune investe in quest’ambito.

Riguardo l’edilizia scolastica, se si esclude la nuova scuola dell’infanzia di Settimello, in questi anni si è accumulato un significativo ritardo nella realizzazione dei nuovi plessi previsti e nella manutenzione straordinaria di quelli esistenti. Occorre dare nuovo impulso agli interventi sugli edifici sulla base di un preciso programma, correlato alle proiezioni sull’evoluzione della popolazione scolastica. Tale programma di interventi, oltre che a migliorare la sicurezza sismica e le prestazioni energetiche degli edifici, dovrà essere l’occasione per una riprogettazione più radicale delle nostre scuole. Lo spazio scolastico, interno ed esterno, deve essere confortevole per chi lo abita e per chi ci lavora. Deve essere aperto, favorire la l’innovazione didattica e l’incontro con il territorio.

Infine occorre ampliare e qualificare ancora i servizi educativi per l’infanzia, che costituiscono oggi uno dei più importanti ed impegnativi compiti dell’Ente locale. Solleveremo di nuovo il tema di un loro inserimento nel sistema educativo regionale o nazionale, per garantire a tutti i bambini il diritto ad accedere a questo insostituibile presidio educativo. Ci impegneremo comunque a garantire la copertura della domanda, provando nel contempo a promuovere una progressiva riacquisizione ad una gestione pubblica dei servizi esternalizzati o convenzionati.

 

13) Una scuola aperta alla comunità

La scuola come luogo aperto alla comunità, di promozione delle conoscenze e di crescita dei cittadini di domani, dove si incoraggia lo sviluppo delle capacità di ciascuno senza lasciare indietro nessuno; pertanto occorre:

  • riaffermare il principio dell’istruzione come diritto costituzionale universale, ripristinando la gratuità dei libri e degli strumenti didattici alternativi per gli alunni della scuola primaria.
  • rilanciare la funzione del piano dell’offerta formativa come momento di incontro fra scuola, comunità e territorio per favorire la conoscenza delle risorse e opportunità che il territorio può offrire;
  • garantire a tutti l'accesso ai servizi della mensa e del trasporto scolastico, del pre e post scuola, continuando a valorizzare ed estendere l’importante esperienza del piedibus, facendo sì che ciascuno di questi momenti possano essere occasione educativa di crescita e acquisizione di stili di vita sani e di rapporti sociali corretti (riduzione del consumo energetico, politiche di educazione alimentare, promozione della filiera locale dei prodotti delle mense; contenimento, riciclaggio e corretto smaltimento dei rifiuti; accesso alle pratiche sportive offerte dalle associazioni presenti sul territorio, etc).
  • proseguire ed ampliare le attività didattiche integrative finalizzate alla conoscenza della storia del territorio, alla conservazione della memoria della Resistenza, alla conoscenza della Costituzione;
  • sostenere l’innovazione didattica e l’utilizzo delle nuove tecnologie in ambito scolastico;
  • contrastare l’abbandono scolastico e favorire la prosecuzione degli studi anche dopo l’assolvimento dell’obbligo supportando la scuola nell’attività di orientamento;
  • aiutare a superare criticità delle fasi di crescita, con il coinvolgimento di insegnanti e genitori, anche al fine di prevenire fenomeni di bullismo e altre tipologie di disagio infantile e adolescenziale;
  • sostenere l’acquisizione di competenze linguistiche e il superamento di lacune nell’apprendimento anche promuovendo specifici corsi integrativi in ambito scolastico ed extrascolastico.

 

14) Rinnovare gli spazi per innovare la didattica

Recuperare il ritardo sull’edilizia scolastica con la realizzazione dei due nuovi plessi già previsti e la ristrutturazione degli edifici scolastici esistenti, con particolare attenzione alla riqualificazione energetica e al miglioramento sismico delle strutture, ma anche puntando ad una riprogettazione funzionale degli spazi interni ed esterni per un rinnovamento della didattica.

  • la realizzazione della nuova scuola primaria in via Risorgimento e della scuola dell’infanzia Dietro Poggio dovrà osservare i criteri progettuali più avanzati, per diventare un modello di riferimento della nuova concezione di scuola.
  • attivare un piano generale per la progressiva riqualificazione strutturale ed energetica dell’edilizia scolastica come occasione per una riprogettazione complessiva degli spazi allargata alle aree esterne di pertinenza degli edifici, che dovranno diventare parte integrante della nuova didattica.
  • promuovere una stretta collaborazione con la vicina Università del Design per lo studio e la creazione di arredi scolastici aggiornati e funzionali alla nuova concezione di scuola.
  • istituire piccoli presidi didattici (aule verdi, laboratori, osservatori…) diffusi nelle strutture significative, urbane e rurali, della vita produttiva, sociale e culturale della città e del suo territorio.

 

15) Servizi educativi all'infanzia

Una attenzione particolare deve essere riservata allo sviluppo dei servizi all'infanzia per la fascia 0-3, al fine di continuare a garantire la copertura di tutta la domanda, e alla integrazione dei percorsi educativi con le scuole dell’infanzia, riproponendo la battaglia per l'inserimento di tali servizi nel sistema educativo universale.

  • L’offerta di nuovi servizi all’infanzia è aumentata significativamente negli anni scorsi sul territorio comunale. Sono servizi decisivi per l’educazione e la crescita dei bambini e dovrebbero essere parte integrante del sistema educativo nazionale. Purtroppo così non è e noi ci batteremo perché il diritto a percorsi educativi anche per la prima infanzia verga riconosciuto universalmente.
  • L’impegno nel frattempo proseguirà per una copertura integrale della domanda con il complesso dell’offerta di servizi (comunali, convenzionati ed accreditati), per una continua qualificazione del sistema educativo comunale proseguendo l’attività di coordinamento della continuità didattica con le scuole dell’infanzia.
  • Verificheremo l’opportunità di una progressiva riacquisizione alla gestione pubblica di tali servizi, nella consapevolezza del rilevante peso che questo comparto ha nel bilancio comunale. A tal fine sarebbe importante una revisione del sistema regionale di assegnazione dei contributi, che oggettivamente penalizza le amministrazioni che offrono servizi direttamente o tramite convenzione.

 F) CRESCERE INSIEME

Cultura come bene comune. Promuovere il territorio ed il benessere delle persone che lo abitano.

Leggi gli interventi dei candidati sui temi: ambiente e territorioculturaurbanistica

Il pregio fondamentale dell’area metropolitana fiorentina è la sua struttura policentrica, cioè la presenza di una corona di città che hanno mantenuto una propria specifica identità e autonomia. In una realtà come Calenzano la coesione sociale è ancora forte e il senso di comunità ben radicato, intrinsecamente legato ad un solidarismo con diverse matrici culturali. Questo humus è stato in grado fino ad oggi di mostrare il suo lato migliore nell’apertura verso le diversità, nella capacità di inclusione, fertile e coinvolgente, dei nuovi arrivati, siano essi provenienti dalla vicina città, da altre regioni o dall’altra parte del mondo. Tutta un’altra storia rispetto alle periferie degradate e abbandonate delle grandi città, dove prevalgono chiusure ed egoismi.

Una realtà così ricca di identità e di storia qual è la nostra, può offrire molte opportunità per la crescita della conoscenza e per il benessere delle persone, soprattutto se si creano le condizioni per una partecipazione corale della comunità.

Ma decisiva è anche l’interazione sinergica con i numerosi attori culturali di cui il nostro territorio è ricco: biblioteca, musei, teatro, Università, Associazione Turistica e anche associazionismo ricreativo e culturale, così diffusi in ogni frazione. Soprattutto le due colline storiche ed il centro cittadino, ma anche i numerosi episodi di ville, fattorie e pievi, i ritrovamenti archeologici, le attività artigianali e le produzioni agricole, insieme alle rilevanti valenze naturalistiche, possono essere i punti di forza di un progetto di valorizzazione turistica con significative ricadute occupazionali.

Occorre ottimizzare l’utilizzo degli gli spazi, per evitare episodi di sottoutilizzazione oppure di congestione, ampliando il raggio d’azione e creando una “rete” di spazi ed occasioni per promuovere e fare cultura, in modo diffuso e capillare sul territorio.

E anche per lo sport oggi Calenzano è sicuramente una realtà fortemente attrattiva e molto ricca di opportunità, che - visto la rilevante domanda di attività – possono e devono essere ulteriormente sviluppate e rese accessibili a tutti.

 

16) Cultura come bene comune

La cultura quale fattore di crescita della persona, può diventare un importante motore di sviluppo per una comunità mediante una piena valorizzazione dei suoi attori istituzionali: riaffermare la centralità della Biblioteca CIVICA quale luogo di lettura e di studio - ampliandone gli orari di apertura e implementandone la dotazione - e quale spazio per attività qualificate, alleggerendo l’attuale tendenza alla congestione; rilanciare il ruolo del Museo del Figurino quale fulcro, assieme all’Associazione Turistica, di un progetto di ricerca storica e di valorizzazione del territorio e di tutte le sue preziose emergenze, a partire dal Castello di Calenzano e da San Donato; consolidare la funzione centrale del Teatro Manzoni quale realtà qualificata di produzione culturale di rilievo metropolitano, sollecitandone una maggiore apertura verso le iniziative e le attività del territorio; fondamentale il mantenimento della memoria storica della Resistenza, quale consapevolezza delle fondamenta antifasciste della nostra  Carta costituzionale, sviluppando le attività didattiche nelle scuole e valorizzando ancor di più l’Ecomuseo di Valibona, come luogo della memoria.

  • La realizzazione della nuova Biblioteca Comunale CIVICA, ha rappresentato senza alcun dubbio un grande salto di qualità per Calenzano, facendone un esempio di successo su scala metropolitana e regionale. Uno spazio senza dubbio accogliente e vitale, colmo di manifestazioni e di interessanti attività, frequentatissimo da studenti di ogni ordine e grado e da una moltitudine di cittadini. Per mantenere e sviluppare ulteriormente, qualificandola, la funzione preminente di biblioteca, crediamo sia opportuno ampliare la dotazione dei testi e l’orario di apertura, per venire incontro ad una utenza sempre più larga ed esigente. Crediamo altresì importante ridefinire e valorizzare il calendario delle iniziative, lasciando in tale sede quanto imprescindibile dalla sua funzione (presentazione di libri, letture di poesie, momenti dedicati alla didattica scolastica e non), ma utilizzando parallelamente altre sedi più appropriate per talune attività, come il Centro Giovani, lo spazio espositivo START, e laddove possibile i numerosi Circoli.
  • Il Museo del Figurino Storico costituisce ormai da alcuni decenni un punto di riferimento importante per Calenzano e per i numerosi appassionati di modellistica e di storia. Senza snaturare minimamente le proprie peculiarità e caratteristiche, tale preziosa risorsa può trasformarsi da percorso espositivo "passivo" (il classico Museo di conservazione), a punto di riferimento per la scoperta e la promozione dell'intero territorio comunale. Con la predisposizione di specifici percorsi, di attività didattiche, di occasioni di ricerca che si avvalgono del coinvolgimento in prima persona della popolazione, delle associazioni e delle istituzioni culturali, si può dar vita a quello che possiamo chiamare un Ecomuseo del territorio. Oggetto del percorso museale sarebbero non solo gli oggetti ospitati nelle sale e nelle vetrine del Museo, ma anche percorsi sul territorio strutturando, ad esempio, una passeggiata nella storia di Calenzano tra la collina su cui sorge il Castello (con un percorso che ne ricostruisce la storia dal Medioevo ad oggi), il centro di Piazza Vittorio Veneto e del Donnini, per raggiungere da qui la collina di San Donato legata al rinascimento mediceo ed alla figura di don Lorenzo Milani. Oppure, un percorso verso Travalle o Sommaia sulle tracce della Toscana lorenese ed illuministica.
  • Il teatro Manzoni ha rappresentato in questi anni un prezioso punto di riferimento per l’intera area metropolitana, con una programmazione di alta qualità, fortemente caratterizzata dall'impegno civile e di genere, ma anche con una attenzione particolare alla produzione drammaturgica e teatrale, diventando punto di partenza per talenti che poi si sono affermati su scala nazionale. Rilevanti anche le attività formative, con la scuola di teatro e quella di scrittura teatrale fondata da Dacia Maraini e con il centro di documentazione della Drammaturgia femminile. Fermo restando l’importante livello qualitativo raggiunto, occorre a nostro giudizio fare di più per ampliare le occasioni di apertura del teatro al territorio e alle tante diverse realtà e esperienze presenti, anche con la riproposizione di rassegne del teatro amatoriale. Si otterrebbe così il positivo effetto di far sentire ancora di più il teatro come un patrimonio di tutti, come una risorsa a disposizione della comunità locale.
  • Fondamentale il mantenimento della memoria storica della Resistenza, quale consapevolezza delle fondamenta antifasciste della nostra Carta costituzionale, sviluppando le attività didattiche nelle scuole e valorizzando ancor di più l’Ecomuseo di Valibona, come luogo della memoria. Dare maggiore continuità al Comitato antifascista comunale, con la promozione di conferenze, ricerche, mostre in occasione delle ricorrenze ma non solo. Proseguire in collaborazione con l’ANPI le iniziative di visita ai luoghi della memoria in Italia e ai campi di sterminio.
  • La promozione del territorio non solo attraverso gli eventi ricorrenti, come la fiera dell’olio, il Carnevale Medioevale e Lunaria, da mantenere e consolidare, ma anche mediante la creazione di percorsi storico-culturali, ambientali/naturistici e eno-gastronomici, potrebbe costituire un volano di aiuto a tante aziende a partire dalle numerose fattorie, ristoranti, alberghi ed agriturismi presenti sul territorio. Un ruolo fondamentale in tal senso è stato svolto dall’Associazione Turistica e può esserlo ancora di più in futuro, se l’associazione si connetterà ancora più sinergicamente con la rete delle istituzioni culturali, il vasto mondo associativo, culturale e sportivo presente nel nostro comune.

 

17) Una “rete” di luoghi per la cultura e di spazi per i giovani

Alleggerire l’attuale stato di congestione di attività su Civica, recuperando ruolo e funzionalità aggregativa ad altri luoghi oggi sottoutilizzati come l’ex Spazio 180 di Via Petrarca - affinché diventi un polo attrattore di attività per i giovani di Calenzano e non solo, stimolando forme di autogestione con il coinvolgimento dell'associazionismo - e lo spazio espositivo START di Via Garibaldi, affinché sia impiegato al pieno delle sue potenzialità quale location per iniziative culturali ed aggregative dell’Amministrazione, delle associazioni e delle imprese.

  • Anche al fine di alleggerire l’eccesso di attività che grava su Civica, occorre rivedere l’attuale gestione dell’ex Spazio 180 di Via Petrarca, o Centro Giovani, che utilizza in modo solo parziale tale struttura, affinché torni a rappresentare un importante opportunità di aggregazione per i giovani di Calenzano e non solo, con il coinvolgimento più pieno delle associazioni di Calenzano, implementando quelle attività che consentano di valorizzare appieno gli spazi e le attrezzature ivi presenti (sale prove, sala registrazione, laboratori, auditorium) e sperimentando anche forme di autogestione giovanile del tempo libero.
  • Anche lo spazio espositivo START di Via Garibaldi costituisce un importante strumento di promozione del territorio: occorre operare affinché sia impiegato al pieno delle sue potenzialità quale location per iniziative culturali ed aggregative dell’Amministrazione, delle associazioni e delle imprese, con una gestione che sia in grado di garantirne una adeguata manutenzione.
  • Occorre proseguire nel sostegno all’associazionismo culturale diffuso sul territorio continuando a mettere a disposizione spazi che consentono di offrire alla cittadinanza opportunità qualificate di crescita e anche di produzione culturale, come l’ex scuola Mascagni scale e i locali dell’ex Stazione di Calenzano, o importanti spazi di aggregazione nelle frazioni ove non ci sono Circoli, come parte dei locali di Villa Martinez o il Centro civico di Legri.
  • Un ruolo importante quali luoghi di aggregazione e socializzazione è costituita dalla ricchissima rete dei Circoli presenti sul territorio, che meritano un’adeguata considerazione e riconoscimento, incoraggiando queste importanti realtà a svolgere anche un ruolo di animazione e crescita culturale della comunità.
  • Infine è importante che l’Amministrazione continui a svolgere un ruolo importante con l’offerta di programmi culturali nel periodo estivo e in occasione delle festività, con l’organizzazione di eventi, conferenze e mostre che valorizzino scadenze storiche ed anniversari, puntando anche ad un maggiore coinvolgimento delle frazioni e di altri spazi sul territorio

 

18) Lo sport ed i suoi spazi

Implementare le opportunità di pratica sportiva, che il nostro territorio offre, portando a compimento la realizzazione degli interventi già previsti, creando le migliori condizioni per la diffusione della pratica sportiva e della attività fisica fra giovani adulti e anziani, quale fattore fondamentale per una crescita sana ed equilibrata dei nostri ragazzi e di benessere per le persone:

  • la costruzione in concessione della nuova piscina olimpionica, in affiancamento ed integrazione a quella esistente, con un ampliamento degli spazi acque e delle possibilità di fruizione anche estiva dell’impianto, con un miglioramento dei servizi a corredo, contenendo gli aumenti delle tariffe di accesso;
  • il completamento del circuito ciclistico nell’area verde in via al Colle, permettendo l’allenamento in sicurezza per i nostri ragazzi;
  • l'ampliamento degli spazi palestra al palazzetto dello sport e a Settimello, creando le condizioni in quest’ultimo caso di un utilizzo per le competizioni agonistiche;
  • la realizzazione di spazi per la libera fruizione sportiva all’esterno, migliorando le dotazioni delle aree a verde pubblico.
  • infine si rende necessario ridefinire le modalità di gestione e di accesso alle strutture sportive, ripristinando un sistema di contributi comunali erogati sulla base di criteri oggettivi, anche al fine di conseguire una maggiore perequazione fra le associazioni e ridurre lo svantaggio di chi non ha strutture in gestione.

 G) PRENDERSI CURA

Prevenire il disagio. Farsi carico delle fragilità. Aiutare l'uscita dalla condizione di bisogno.  Rafforzare la coesione sociale in una comunità aperta, accogliente e solidale.

Leggi gli interventi dei candidati sui temi: politiche sociali

La crisi economica originata nel 2008, combinata con la cura neoliberista dell’austerità praticata dai governi, ha prodotto ovunque un innalzamento generalizzato dei livelli di povertà assoluta e relativa ed un peggioramento nelle condizioni materiali di vita di una parte importante della popolazione.

Anche in una realtà come la nostra, le condizioni di precarietà e di povertà che prima riguardavano solo fasce marginali ora interessano invece anche una parte significativa dei lavoratori dipendenti e dei lavoratori autonomi.

Le difficoltà delle imprese nei settori più esposti alla crisi sono sempre più spesso pagate dai lavoratori con la perdita del posto o con la diffusione sempre più frequente di casi di lavoro nero, sottopagato e supersfruttato. L’Amministrazione può e deve fare la propria parte al fianco delle organizzazioni sindacali a difesa dell’occupazione, della dignità del lavoro e dei diritti dei lavoratori.

Ma anche quando è regolare, il lavoro - per la progressiva compressione dei diritti e dei livelli salariali - non è più di per sé garanzia di un reddito che consenta di uscire dall’incertezza, di progettare la propria vita e di realizzare le proprie aspirazioni.

Quando poi intervengono eventi critici nella vita delle famiglie, come uno sfratto, la perdita di un congiunto, una separazione, l’insorgenza di una malattia grave o anche la nascita di un figlio, le situazioni, anche quelle relativamente più sicure, molto spesso precipitano in una tunnel senza vie d’uscita. La condizione di fragilità tuttavia riguarda una molteplicità di figure giovani, anziani, disabili, genitori soli con figli a cui occorre dedicare attenzione e risposte specifiche in un’ottica non solo assistenziale, ma di promozione del benessere.

Lo stato di bisogno, a volte anche solo temporaneo, molto spesso è legato a problemi con salute: la caduta per un anziano, l’insorgere di una malattia disabilitante, sono esempi di criticità frequenti che presuppongono una interazione fra sistema sanitario e servizi sociali territoriali.  Il Sindaco è ancora sulla carta l’autorità sanitaria locale, ma purtroppo con l’aziendalizzazione spinta del sistema sanitario anche a livello regionale, sono presto tramontate le speranze che si erano create con l’avvio delle prime Società della Salute, di un coinvolgimento dei comuni nel controllo e indirizzo delle politiche sociosanitarie, soprattutto per i servizi territoriali, con l’adozione di Piani di salute partecipati, incentrati sulla prevenzione.

E’ andato avanti in questi anni un processo di progressiva privatizzazione dei servizi soprattutto diagnostici anche per l’elevato livello dei ticket. La stessa Casa della Salute, ospitata al pian terreno del nuovo palazzo comunale, purtroppo non è mai decollata. E la stessa medicina di base si è progressivamente trasformata in terminale amministrativo per il controllo della spesa. Occorre lavorare per un rilancio della Casa della Salute e per un maggior decentramento di servizi diagnostici e di prestazioni specialistiche pubbliche.

Permangono difficoltà croniche nell’acceso ad un diritto fondamentale come la casa, per la pressoché totale assenza di un mercato dell’affitto. In quest’ambito si sconta per il nostro Comune la persistente sottodotazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica o ad affitto agevolato rispetto alla media dei comuni dell’area metropolitana. Un ritardo sicuramente imputabile al tagli dei fondi per la casa a livello nazionale, ma anche attribuibile ad uno scarso impegno su questo versante dell’amministrazione uscente, che non ha messo in campo alcun progetto in tal senso.

I migranti, soprattutto quegli arrivati per ultimi, sono tuttavia ancora oggi quelli che subiscono le maggiori difficoltà, non potendo contare su alcuna rete familiare di sostegno e dovendo sottostare alle norme apertamente discriminatorie dei più recenti decreti sicurezza, che altro non fanno che aumentare la precarietà del soggiorno e cacciare nell’irregolarità migliaia di persone. Noi siamo invece per una società solidale, aperta ed accogliente che garantisca a tutti l’esercizio dei diritti riconosciuti dalla costituzione ad ogni persona e continueremo l’impegno per rendere efficaci i percorsi di inclusione sociale e di accesso alla cittadinanza.

Sono pertanto tanti, troppi coloro che non sono in condizione di farcela da soli e che hanno necessità del sostegno pubblico. I tagli alle risorse degli enti locali in questi anni hanno ridotto le capacità di intervento e di erogazione dei servizi dei comuni. Purtuttavia nella nostra realtà, anche grazie alla riorganizzazione dei servizi operata con la Società della Salute e alla importante rete di associazioni e volontariato, si è riusciti a far fronte alle situazioni di difficoltà ed emergenza e a garantire il mantenimento di un buon livello di protezione sociale.

Solo ultimamente sono stati introdotti strumenti di sostegno al reddito (quale il REI e adesso il reddito di cittadinanza) - seppur insufficienti, contraddittori e anche discriminatori - che possono tuttavia risultare utili se integrati con efficaci politiche sociali a livello locale. Anche alla luce di queste novità si rende pertanto necessario un aggiornamento del welfare territoriale, per riorientare nel modo più efficace le risorse a disposizione e ridefinire la mappa dei servizi e delle prestazioni, anche in considerazione del peso crescente che assumeranno le prestazioni correlate al progressivo invecchiamento della popolazione.

In questo contesto ancora prezioso, insostituibile è il contributo alla coesione sociale che può venire dell’associazionismo e del volontariato, la cui azione ha fino ad oggi permesso di aiutare tante persone e nuclei familiari in difficoltà.

Un welfare locale efficace, capace di farsi carico dei problemi di chi è più debole, di chi è rimasto indietro, fondato su un sistema di diritti esigibili, costituisce oggi il più forte antidoto alla diffusione di egoismi e sentimenti xenofobi.

Valori di solidarietà che vanno coltivati anche proseguendo il sostegno a progetti di cooperazione internazionale e di amicizia che da sempre caratterizzano l’impegno di Calenzano, con l’istituzione al fianco delle diverse associazioni impegnate su questo fronte.

 

19) Innovare le politiche sociali ed integrare le prestazioni

Si rende necessario un ulteriore sviluppo di un sistema integrato di politiche sociali che siano in grado di contrastare vecchie e nuove povertà con progetti personalizzati volti all’inserimento lavorativo e residenziale, accompagnando l’individuo o il nucleo familiare, ove possibile, al recupero dell'autonomia e alla fuoriuscita dallo stato di bisogno, anche facendo leva sui nuovi strumenti di sostegno al reddito.

  • Occorre rilanciare il punto di accesso unico per offrire sostegno alle tante situazioni di difficoltà per malattie, invalidità, non autosufficienza, supportando le persone e le famiglie nella fruizione dei servizi e delle prestazioni in un’ottica di integrazione socio-sanitaria.
  • Rafforzare i servizi di assistenza sociale e domiciliare per anziani e disabilità, dando supporto alle famiglie che si trovano sulle spalle tale carico, anche al fine di ritardare il più possibile l’allontanamento dal nucleo familiare e l’inserimento in strutture protette;
  • Proseguire nel sostegno ai servizi di trasporto ed accompagnamento per gli anziani messi in atto dal volontariato;
  • Proseguire le attività di sportello di informazione ed orientamento per l’inserimento lavorativo dei giovani;
  • Il sostegno alla disabilità deve essere avulso da ogni logica ghettizzante e prevedere la valorizzazione dell’autonomia più intensa possibile e il rispetto dei progetti di vita delle persone;
  • Per le condizioni di disagio economico, occorre definire una strategia di rimodulazione degli interventi in relazione all’attivazione del reddito di cittadinanza, con un approccio che favorisca ove possibile l’inserimento lavorativo e l’emancipazione dal bisogno;
  • Nel sostegno alle persone e alle famiglie in difficoltà, determinante il ruolo attivo dell’associazionismo e del volontariato locale, a partire dal Centro di Ascolto Caritas che nella nuova sede all’ex cantiere di via Giusti, potrà svolgere ancora meglio il suo servizio.
  • Cruciale il lavoro di soccorso ed assistenza generalizzata a migliaia di utenti che ogni anno viene svolto da organizzazioni del volontariato quali Misericordia e Pubblica assistenza.

 

20) Per una società ove si invecchia meglio

La tendenza ineluttabile ad un progressivo aumento della cosiddetta terza età presuppone la ridefinizione delle politiche sociali, per dare sempre più importanza e sostegno a tutte quelle attività finalizzate al mantenimento della persona anziana in una condizione di benessere, per prevenire o ritardare il più a lungo possibile la perdita di autonomia sociale e scongiurare l’insorgere di una condizione di non autosufficienza. Occorre quindi mantenere e sviluppare il complesso di attività e servizi rivolti a questa fascia di popolazione:

  • sostenere le attività di socializzazione portate avanti sul territorio dall’associazionismo, a partire dal Centro di socializzazione di Piazza De Andrè, collaborando alle numerose iniziative finalizzate all’aggregazione, all’innalzamento culturale, alla promozione di attività fisiche e sportive, alla gestione di momenti di incontro e di svago (Casa Vacanze di Cecina; soggiorni estivi; etc);
  • promuovere iniziative volte a valorizzare, attraverso il volontariato, le tante energie e competenze dei pensionati, per lo svolgimento di attività di pubblica utilità compatibili con la loro condizione (accompagnamento al piedibus, accompagnamento trasporto scolastico, sorveglianza di parchi, etc);
  • favorire la trasmissione intergenerazionale di memoria, tradizioni, esperienze anche attraverso la promozione di corsi, ricerche e altre iniziative (il nonno racconta, orti nelle scuole etc) in cui siano protagonisti gli anziani e le loro competenze;
  • sviluppo dei servizi di assistenza domiciliare per anziani parzialmente o totalmente non autosufficienti, supportando le famiglie e ritardando il più a lungo possibile l’inserimento in strutture residenziali assistenziali;
  • sostegno ai servizi di trasporti sociali per l’accesso alle prestazioni socio sanitarie;
  • promozione di esperienze di coabitazioni volontarie fra anziani soli o fra anziani soli e studenti;
  • sviluppo ulteriore delle esperienze di case famiglia o minialloggi con servizi comuni in luoghi specificamente progettati;
  • valorizzazione della Residenza Sanitaria Assistita di Villa Magli come struttura altamente qualificata al servizio del territorio.

 

21) Priorità all'edilizia residenziale pubblica e sociale

L’acceso alla casa costituisce ancora un diritto negato a una parte non trascurabile di popolazione producendo non pochi disagi. Per questo motivo occorre rilanciare un impegno per la realizzazione di interventi di edilizia residenziale pubblica e di alloggi ad affitto agevolato, al fine di colmare il deficit di dotazione che vede oggi svantaggiato Calenzano rispetto agli altri comuni dell’area metropolitana.

  • Proponiamo di destinare a edilizia residenziale pubblica o agevolata il patrimonio immobiliare comunale dismesso, verificando tale possibilità anche per gli immobili già oggetto di cessione (Via Giotto e Via Arrighetto da Settimello);
  • Procederemo nell’attuazione del progetto di riqualificazione e ampliamento del complesso ERP di via del Pino, attivando la ricerca degli appositi finanziamenti;
  • Verificheremo la possibilità di riproporre la destinazione ad alloggi ad affitto agevolato gli immobili non di pregio inutilizzati, per studenti, giovani coppie rientranti nel patrimonio della Fondazione Carmine, dopo la vicenda del finanziamento regionale andato perduto ed eventualmente, proponendo formule analoghe per patrimoni anche privati che rischiano di andare in completa rovina;
  • Perseguiremo una gestione attenta delle procedure di sfratto al fine di non lasciare nessuno senza un tetto;
  • Proseguiremo nelle esperienze di case famiglia dedicate per anziani autosufficienti o per donne sole con figli, dei minialloggi per anziani;
  • Garantiremo la continuazione delle azioni di sostegno con i contributi all’affitto;
  • Verificheremo in collaborazione con le altre istituzioni preposte la veridicità delle dichiarazioni ISEE al fine di evitare abusi e furbizie.

 

22) Per una comunità accogliente ed inclusiva. Contro ogni discriminazione e xenofobia

Apertura e accoglienza non come condizione subita ma come scelta attiva di valorizzazione delle diversità, con il coinvolgimento pieno di tutta la comunità, sviluppando le opportunità di inserimento per gli stranieri, creando occasioni di incontro e di conoscenza e disapplicando quelle norme del nuovo decreto sicurezza che violano fondamentali diritti della persona e generano esclusione e marginalità.

  • Sostenere i progetti di integrazione sul territorio di rifugiati, richiedenti asilo e titolari di protezione umanitaria, aiutando insieme all’associazionismo e al volontariato, l’inserimento lavorativo ed abitativo di coloro che a causa del Decreto Salvini, sono espulsi dai centri di Accoglienza, assicurando comunque la possibilità della residenza di chi permane sul territorio, qual leva per l’accesso a fondamentali diritti della persona, quale l’assistenza sanitaria;
  • Perseguire una corretta gestione del centro Don Marco Brogi di Dietro Poggio come struttura di seconda accoglienza, come stadio intermedio fino al raggiungimento dell’autonomia abitativa.
  • Continuare nella valorizzazione dello sportello immigrati, al fine di supportare il disbrigo delle pratiche e di favorire la stabilizzazione sul territorio, i ricongiungimenti familiari, l’acquisizione della cittadinanza.
  • Rimane fondamentale proseguire nella battaglia politica per lo jus soli per garantire l’accesso alla cittadinanza dei figli degli immigrati che sono nati o hanno studiato in Italia, anche con iniziative ad elevato significato simboli, per far percepire l’abbraccio della comunità.
  • Promuovere la partecipazione attiva dei migranti alla vita politica anche riproponendo forme quali la consulta prevista dallo Statuto, non più attivata da diversi anni.

 

23) Continuare l’impegno per la pace e la solidarietà internazionale

Calenzano dovrà continuare il proprio impegno per la Pace e la solidarietà internazionale, proseguendo il patto di amicizia con Farsia e il sostegno al popolo Saharawi nella sua lotta per l’autodeterminazione; continuando l’impegno a fianco di altri popoli oppressi, contro la guerra e per lo sviluppo di un’autentica cultura della pace e dei diritti umani, oggi sempre più sotto minaccia in ogni parte del mondo;  continuerà infine a sostenere i progetti di cooperazione internazionale portati avanti dall’associazionismo per aiutare lo sviluppo in altre realtà del mondo.

  • Proponiamo a tal fine un rilancio del ruolo della Commissione Pace e cooperazione, con sedute aperte alla partecipazione dell’associazionismo e del volontariato, e anche dei cittadini interessati e sensibili a queste tematiche.

H) MIGLIORARE

Ampliare ed innovare il sistema dei servizi riportandolo ove possibile sotto il controllo pubblico. Per migliorare la vita delle persone, per tutelare il lavoro e i beni comuni. Per una fiscalità più equa. Per un città viva, intraprendente, sicura e connessa

Leggi gli interventi dei candidati sui temi: sicurezzainfrastrutture e trasportibilancio e tributilavoro

Sembra ormai alle nostre spalle una stagione caratterizzata da una forte ubriacatura ideologica, che ha teso a esaltare il mercato, l’impresa e le privatizzazioni e, nel contempo, a criminalizzare ogni forma di gestione pubblica dei servizi. Una stagione che ha portato alla svendita dei più importanti pezzi delle nostre infrastrutture e dei servizi pubblici locali, e a mettere tutto in mano al “mercato”, a multinazionali e anche a speculatori di ogni risma che, con i soldi delle banche, hanno fatto man bassa e lucrato sui pezzi più pregiati dello stato e degli Enti Locali.

Poi con il referendum del 2011 e la vittoria dell’acqua pubblica il vento fortunatamente è cambiato, anche se la scelta della ripubblicizzazione dei servizi idrici è rimasta ancora in larga parte disattesa. La scorsa estate poi, con il crollo del Ponte Morandi a Genova è crollato definitivamente anche il mito del “privato è bello”.

Non crediamo che si debba passare da un ideologismo ad un altro, ma operare effettivamente una verifica attenta sulle migliori forme gestionali, sotto il profilo dell’efficacia e dell’efficienza, partendo dal presupposto che i diritti del lavoro non debbano essere in discussione. Una riflessione a tal riguardo dovrà essere fatta anche su ruolo e funzionamento della Calenzano Comune srl.

Riteniamo che, con il sostanziale completamento delle principali dotazioni infrastrutturali, nei prossimi anni potrà progressivamente ridursi il ricorso all’indebitamento per investimenti con la conseguente liberazione di risorse da destinare alla spesa corrente in particolare nei settori delle manutenzioni ordinarie, della spesa sociale, dei servizi scolastici e della cultura.

Le risorse che rimangono nella disponibilità del Comune vanno spese con rigore, con una attenta selezione delle priorità, senza improvvisazioni, perseguendo la massima efficacia degli interventi e eliminando ogni spreco.

Sul piano delle entrate proprie, contiamo di continuare a contenere la pressione fiscale e tariffaria. Intendiamo tuttavia elevare il grado di equità del sistema, operando una diversa distribuzione della contribuzione in senso progressivo, alleggerendo il peso sulle fasce di reddito più basse.

A tal riguardo sarà sempre più strategica la capacità di reperire specifici fondi, con una appropriata e specifica organizzazione a ciò dedicata.

Vogliamo che Calenzano diventi sempre più un luogo dove il rispetto del lavoro, dei suoi diritti e della sua dignità siano al centro dell’impegno dell’Amministrazione e costituiscano il naturale modo per fare impresa in questo territorio.

Vogliamo che rimanga e si rafforzi la vocazione produttiva di Calenzano, facilitando la vita a chi vuole aprire o sviluppare la propria attività, e valorizzando la presenza dell’Università con il Design Campus come propulsore di innovazione di prodotto.   Così come garantiremo sostegno per quei servizi di prossimità come i negozi di vicinato che sentono minacciata la propria esistenza proprio dai grandi centri commerciali dalla crescita delle vendite on line.

Non sarà trascurato l’impegno ad innalzare il livello di sicurezza rafforzando la capacità di intervento della Polizia Municipale, la collaborazione ed il coordinamento con le altre forze preposte.

Infine proseguiremo nel percorso di innovazione digitale dei servizi e delle comunicazioni, puntando ad estendere l’accesso alla rete ai luoghi ancora sprovvisti, avendo cura di non lasciare indietro nessuno.

 

24) Più servizi, meno privatizzazioni ed esternalizzazioni

Intendiamo perseguire il mantenimento e lo sviluppo dei servizi pubblici locali e dei servizi a domanda individuale, migliorandone l’efficienza e l'efficacia, con l’impegno a ridurre le privatizzazioni (a partire dal servizio idrico integrato) e a limitare le esternalizzazioni, puntando ad una progressiva riappropriazione alla gestione pubblica di servizi affidati in gestione o concessione a privati, anche con lo sviluppo di forme di gestione associata a livello sovracomunale.

  • Per ciascun servizio andrà effettuata una valutazione approfondita e scelta la migliore forma di gestione, non escludendo a priori neppure la gestione diretta, oggi resa difficile dalla limitazione delle assunzioni negli enti locali, privilegiando tuttavia un processo di riappropriazione di titolarità nella gestione dei servizi. In particolare, per quanto riguarda il servizio idrico, in coerenza con la volontà espressa dagli italiani mediante apposito referendum, dovrà essere realizzata la completa ripubblicizzazione di Publiacqua SpA.
  • Verificheremo con i comuni contermini forme di integrazione gestionale a livello sovracomunale che favoriscano la diffusione (e non la dispersione) delle migliori esperienze ed un maggiore efficienza; a nostro parere, oltre alle gestioni associate già in essere (mensa scolastica, ufficio gare, gestione del personale,) possono essere oggetto di esame per forme di gestione associata i servizi educativi all’infanzia, la Residenza Sanitaria Assistita di Villa Magli, i servizi cimiteriali, i servizi di affissione e riscossione, le attività di manutenzione, i servizi di vigilanza urbana ed i servizi di supporto alle imprese.
  • Dovrà essere svolto un sistematico monitoraggio e controllo dei servizi erogati mediante società partecipate (raccolta e smaltimento rifiuti, distribuzione di gas, distribuzione di acqua, farmacie comunali, servizi sociali, edilizia popolare, teleriscaldamento, mense scolastiche, gestione del patrimonio comunale) affinché vengano rispettati i diritti degli utenti, garantito un adeguato livello di servizio, di investimenti e interventi manutentivi idonei ad assicurare l’efficienza degli impianti e delle reti di distribuzione.
  • Per quanto riguarda la Calenzano Comune Srl, società interamente partecipata dal nostro Comune per la gestione del patrimonio comunale ed altre attività trasferite, andrà istituita una apposita commissione tecnica per una dettagliata disamina dei costi e dei benefici connessi al suo mantenimento in esercizio e dei costi connessi alle possibili modalità di una eventuale dismissione. Durante il proseguimento della sua attività andranno comunque garantiti agli organi istituzionali del Comune poteri di controllo e di ispezione analoghi a quelli previsti per gli uffici e per i servizi gestiti direttamente e modalità di rendicontazione delle spese relative alle attività affidate sostanzialmente identiche a quelle previste per gli appalti.

 

25) Per una più equa distribuzione del carico fiscale

Prosecuzione nella attuale politica di contenimento degli aumenti fiscali e tariffari, puntando ad un recupero delle fasce di evasione ancora esistenti, e ad una redistribuzione del carico orientata ad una maggiore equità sociale, contrastando con efficaci controlli abusi nell’accesso al sistema delle agevolazioni ma anche, ove possibile, informando preventivamente i potenziali beneficiari delle opportunità a loro riservate.

  • Deve innanzitutto proseguire la lotta all’evasione di IMU e TASI che ha già dato buoni risultati negli anni passati. Risultati positivi possono essere conseguiti anche per la TARI (nettezza urbana) con controlli ed incrocio di banche dati. Analogamente occorrerà procedere per l’integrale recupero dell’imposta di soggiorno, di cui occorrerà mettere in campo una adeguata manutenzione della specifica disciplina dopo i primi anni di applicazione.
  • I margini di manovra sui tributi e le entrate comunali sono alquanto circoscritti, sia per la modesta marginalità dei tributi comunali sia per il fatto che la disciplina delle agevolazioni e delle esenzioni è comunque circoscritta ad ambiti espressamente previsti da norme di legge. Tuttavia è nostra intenzione procedere ad una rimodulazione dell’addizionale IRPEF introducendo criteri di progressività in modo da ampliare, a invarianza di gettito, la soglia di esenzione dall’imposta. Cosi come vanno rivisitate, ampliandole, le soglie di riduzione parziale e totale delle tariffe sulla base dell’ISEE scoraggiando, con il sistema di verifica già collaudato, i finti poveri dal tentare l’accesso a prestazioni agevolate. Al contempo è opportuno implementare l’informazione anche mirata al fine di favorire l’accesso di chi ha veramente bisogno.

 

26) Uno strumento per reperire finanziamenti

Anche al fine di ovviare ai tagli ai trasferimenti dello stato, occorre attivare specifici strumenti finalizzati ad intercettare finanziamenti regionali, statali ed europei sui progetti dell’Amministrazione, al fine di garantire il mantenimento del livello di investimenti orientati alla cura del territorio, alla qualificazione delle infrastrutture e dei servizi ai cittadini.

 

27) Un patto per il buon lavoro

Stipulare il “patto per il buon lavoro” con le organizzazioni sindacali, per limitare le gare al massimo ribasso e introdurre nelle procedure di appalto criteri di qualità sociale, al fine di garantire la riassunzione delle maestranze nei passaggi di gestione e di favorire una buona e stabile occupazione, con il massimo rispetto dei diritti del lavoro, compreso l'art. 18 sui licenziamenti

  • La ricerca della maggiore efficienza nella gestione della spesa e dei servizi dovrà risultare coerente con la piena tutela dei diritti dei lavoratori coinvolti; non solo la regolarità contributiva e fiscale ma anche l’effettivo rispetto dei diritti dei lavoratori con la salvaguardia dei livelli occupazionali saranno il presupposto indispensabile perché aziende e cooperative possano accedere alla gestione dei servizi e alla realizzazione degli investimenti comunali.
  • Anche a tal fine è indispensabile, analogamente a quanto fatto da altri comuni, procedere alla firma del protocollo d’intesa “Patto per il buon Lavoro”, che, oltre a garantire il rispetto delle clausole sociali basilari, assicuri un vantaggio a quelle imprese che garantiscono l’applicazione dell’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori.
  • Privilegiare le gare con offerta economicamente più vantaggiosa “vera”, ove i punteggi siano assegnati non sulla base di migliorie tecniche che nascondono ulteriori sconti economici predeterminati, ma valorizzando le competenze professionali acquisite, e riducendo quindi ai minimi termini il peso dei punteggi assegnati all’offerta economica, nel rispetto della normativa vigente, dei principi di trasparenza e pari opportunità fra gli operatori economici.

 

28) Sostegno al commercio di vicinato

Sostenere la rete commerciale di vicinato nel centro cittadino e nelle frazioni, minacciata nella propria sopravvivenza dai centri commerciali e dall’e-commerce, con l’adozione di misure in grado di contrastare l'attuale tendenza alla desertificazione dei centri cittadini.

  • Verificare insieme agli esercenti interessati, la fattibilità e l’interesse per un rilancio di quegli eventi – come i Venerdì del Centro, i mercatini dell’usato e altro - in grado di portare gente per la strada e rilanciare le attività. Occorre tuttavia facilitare la ripresa di una presenza continua ed estesa: una misura utile, oltre al sostegno per abbassare i costi dell’affitto, potrebbe essere la concessione gratuita dell’occupazione del suolo comunale per i pubblici esercizi.

 

29) Facilitare il fare impresa. Contrastare illegalità

Ruolo importante può essere svolto dall’Amministrazione per rendere il nostro territorio accogliente per le imprese, anche in assenza di nuove aree di espansione; in particolare si deve operare per:

  • favorire la nascita e lo sviluppo delle attività economiche e l’insediamento di nuove imprese nel vasto tessuto produttivo che caratterizza il nostro territorio, con il servizio di sportello unico che tenda sempre più a facilitare e semplificare l’espletamento delle varie pratiche autorizzative;
  • favorire le trasformazioni e gli adattamenti e la riqualificazione del tessuto produttivo per venire incontro alle esigenze delle imprese, fornendo informazioni ed assistenza per l’accesso ad agevolazioni e finanziamenti per la bonifica dell’amianto e la riqualificazione energetica degli immobili;
  • sviluppare le attività di controllo in collaborazione con le altre istituzioni preposte, anche sotto il coordinamento della Prefettura, al fine di mettere in campo un’attività sistematica di controllo per verificare il rispetto delle regole per quanto riguarda le condizioni di lavoro, gli aspetti sanitari, ambientali, edilizi e per contrastare l’economia illegale. Un piano di Azione che potrebbe essere importante per prevenire infortuni sul lavoro e malattie professionali, ma anche perché sul mercato siano sempre più presenti più imprese sane e rispettose delle regole.

 

30) Università del design motore d'innovazione

La valorizzazione delle opportunità di innovazione costituita dalla presenza a Calenzano dell’Università del Design favorendo l’incontro ed il dialogo con il  nostro sistema manifatturiero, per favorire l’innovazione di prodotto e l’inserimento di figure professionali ad alta qualificazione.

Occorre inoltre

  • supportare le attività divulgative e culturali, anche valorizzando la presenza del Museo del Design Industriale della Fondazione Anna Querci all’interno del plesso universitario;
  • di particolare rilievo il ruolo di ricerca e diffusione d’innovazione che potrà essere svolto dal laboratorio della facoltà di ingegneria, quale evoluzione e sviluppo dell’esperienza del consorzio Promodesign confluita nel PIN di Prato.

 

31) La rete più accessibile

Portare a compimento l’estensione dell'accesso alla rete e alla fibra su tutto il territorio comunale e completare la digitalizzazione dei servizi comunali, anche nel campo della comunicazione, senza tuttavia lasciare indietro coloro che non hanno gli strumenti per accedervi con tali sistemi.

  • Garantire l’accesso alla fibra e ad internet veloce in ogni frazione del territorio comunale e ampliare le aree a connessione libera.
  • Creazione di un hub online destinato sia al turista che al cittadino, che raccolga e renda facilmente accessibili le informazioni sui servizi offerti dalla pubblica amministrazione (uffici, modulistica, segnalazioni dei cittadini), dagli esercenti (es. edicole, farmacie, distributori di benzina) e dalle associazioni del territorio, degli eventi in programma in ambito comunale. Uno strumento utilizzabile anche per comunicazioni di servizio personalizzate al cittadino in base alla localizzazione GPS) e per creare un maggior senso di comunità, di ascolto e di trasparenza.
  • Sempre ai fini di una comunicazione più efficace con i cittadini, oltre agli strumenti cartacei occorre promuovere ed estendere le comunicazioni di servizio per mail, per WhatsApp e una migliore presenza del Comune sui social network.

 

32) Migliorare la sicurezza urbana

Puntare ad un miglioramento del livello di sicurezza urbana attraverso un più efficace coordinamento delle forze di polizia municipale con le forze dell’ordine, per un conseguire un miglior controllo sul territorio, estendendo il sistema di video sorveglianza anche utilizzando appieno le potenzialità delle nuove tecnologie di lettura ottica delle targhe applicate al sistema di videosorveglianza, opportunamente potenziato ed esteso.

  • Dare attuazione al nuovo regolamento intercomunale di polizia urbana, approvato nei mesi scorsi in collaborazione con gli altri comuni della Piana.
  • Al fine di poter garantire una migliore sicurezza stradale e un adeguato controllo del territorio, diventa necessario procedere ad un potenziamento dell’organico della polizia municipale, nonché alla sperimentazione di forme di integrazione con gli altri comuni contermini e ad un più stretto coordinamento con le altre forze dell’ordine, anche al fine di un maggiore prevenzione degli episodi di illegalità e del contenimento di fenomeni quali la prostituzione.

 I) ASCOLTARE

Ridurre le distanze. Per una Amministrazione del dialogo. Istituzioni più vicine ai cittadini.

Leggi gli interventi dei candidati sui temi: cittadinanza attivapolitica nazionale

La partecipazione attiva degli utenti e della cittadinanza, favorita dalla massima trasparenza e dalla libera circolazione delle idee e delle informazioni, costituisce per noi non l’utile corollario per ampliare la base del consenso alle scelte già assunte dall’amministrazione, ma il presupposto irrinunciabile di ogni processo decisionale. Nell’attuazione e verifica del programma di mandato, nella definizione delle scelte rilevanti per ciascun segmento di cittadinanza e di utenti, ci impegniamo fin da adesso a promuovere un coinvolgimento ampio sin dalla fase di prima impostazione delle proposte che dovranno poi tradursi in decisioni. Di grande rilievo il dialogo e la ricerca di costanti sinergie col variegato ed esteso mondo associativo calenzanese, espressione di una società civile matura e organizzata, rivitalizzando specifici strumenti di consultazione.

Siamo persuasi che una democrazia più compiuta e matura passi anche attraverso la attenta vigilanza degli organi istituzionali e il rilancio del ruolo di indirizzo e di proposta degli organi elettivi, a partire dal Consiglio Comunale.

Infine la vicenda della riforma degli enti locali intermedi, abortita con la bocciatura del referendum costituzionale, è ancora lì in mezzo al guado: quel che non è più accettabile è la palese violazione del principio democratico insita nell’assegnazione per legge del ruolo di Sindaco Metropolitano a chi ricopre tale ruolo nel comune capoluogo.

 

33) Più spazi di partecipazione

Crediamo fortemente nella necessità di un ampliamento degli spazi e delle opportunità di partecipazione dei cittadini e di verifica periodica dell'attuazione del programma, non solo in occasione della presentazione del bilancio comunale o quando si vuole informare i cittadini su decisioni già assunte dall’Amministrazione, ma ogni qualvolta si presenta la necessità di effettuare importanti scelte di interesse della comunità, anche di singole frazioni, promuovendo strumenti innovativi di ascolto, interloquendo con il mondo delle associazioni, rilanciando gli strumenti di partecipazione previsti dallo Statuto comunale quali le consulte comunali delle associazioni, la Consulta degli Stranieri e il Consiglio dei Ragazzi, oggi non attivi.

 

34) Nuova centralità del Consiglio Comunale

Occorre riaffermazione la centralità del Consiglio Comunale quale luogo deputato all’indirizzo dell’attività amministrativa e strumento di controllo sull'operato dell’Amministrazione, ampliando gli spazi di sua competenza e rafforzando gli strumenti di verifica, superando la tendenza a farne solo un luogo di ratifica delle decisioni già prese dal Sindaco e dalla Giunta

 

35) Per l'elezione diretta del Sindaco Metropolitano

Ci faremo promotori di una proposta per l’elezione diretta del Presidente della Città metropolitana Fiorentina, per superare l'attuale paradossale situazione dove il sindaco di Firenze pretende di comandare su tutto il territorio provinciale senza doverne rispondere ai suoi elettori.

Vuoi dire la tua sul programma? Scrivici qui!