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Sinistra per Calenzano

Politiche Sociali

Come da copione, Sindaco e Maggioranza nel Consiglio del 3 febbraio scorso hanno respinto la mozione presentata dal Gruppo “Sinistra per Calenzano – Per la Mia Città” in cui si chiedeva di effettuare una verifica approfondita, in una apposita seduta del Consiglio comunale, sui lavori della terza corsia autostradale e delle opere ad essa connesse che riguardano il nostro territorio.

La mozione partiva dalla preoccupazione per le possibili ricadute negative che il dibattito a livello nazionale sulla revoca della concessione ad Autostrade per l’Italia avrebbe potuto avere sul completamento delle opere, soprattutto quelle cosiddette di compensazione.

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Il Gruppo consiliare “Sinistra per Calenzano – Per la mia Città” ha presentato alla Conferenza dei Capigruppo del Consiglio Comunale ieri, martedì 28 gennaio,  un’interrogazione per conoscere lo stato dell’arte della Casa della Salute di Calenzano.

Nate nel 2006 non solo come modello di riorganizzazione dei servizi socio sanitari sui territori, ma come sperimentazione per articolare in modo più razionale e più efficace le risposte ai molteplici e differenziati bisogni di salute dei cittadini, le Case della Salute dovevano rappresentare "un nuovo progetto di medicina del territorio, attraverso una struttura polivalente e funzionale in grado di erogare materialmente l'insieme delle cure primarie e di garantire la continuità assistenziale con l'ospedale e le attività di prevenzione" – così fu allora indicato nelle “Linee del Programma di Governo per la promozione ed equità della salute dei cittadini”. Inizialmente, esse dovevano essere sedi fisiche in grado di rispondere sette giorni su sette e 24 ore al giorno ai bisogni dei cittadini, sia in termini di emergenza urgenza, che di percorsi assistenziali mediante la disponibilità di figure professionali organizzate in modo tale da garantire una costante presenza e risposte il più possibile immediate, adeguate e appropriate.

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Il dibattito aperto a livello nazionale sulla concessione per la gestione delle autostrade, con una parte delle forze di governo che preme per una revoca e la risposta della società concessionaria che denuncia sia un grave deficit che l’ipotesi di fallimento in caso di revoca stessa, pone gravi interrogativi anche al nostro Comune.

La realizzazione della terza corsia in A1 nel tratto che interessa il nostro territorio era stata contrattata dall’Amministrazione all’inizio degli anni 2000, ponendo vincoli sull’attuazione del cantiere, ottenendo in cambio il compimento a carico della società di varie opere dal valore di diversi milioni di euro e importanti per la valorizzazione ambientale del nostro Comune.

Fra tutte il Parco delle Carpugnane e la realizzazione della pista ciclabile fra Calenzano e Carraia.

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La terza ed ultima interrogazione presentata dal nostro gruppo consiliare nello scorso Consiglio comunale è stata quella sul Centro Giovani, sui progetti che lo riguardano e le relative tempistiche.

Un po' di storia: il Centro Giovani di Via Petrarca (ex Spazio 180) era stato affidato dalla precedente Amministrazione con un contratto di comodato ad una associazione – il Cycle Club - che per cinque anni lo ha utilizzato per la proprie attività, soprattutto legate alla musica e alla programmazione di concerti.

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Una delle interrogazioni presentate dal nostro gruppo consiliare nello scorso Consiglio comunale riguarda la questione dell'ex Mercatone Uno, per chiedere aggiornamenti sulla vicenda che con il fallimento della ditta Shernon srl ha lasciato a casa 1800 lavoratori, di cui 31 nel punto vendita di Calenzano.
Questi lavoratori e le loro famiglie hanno vissuto e stanno vivendo tuttora una momento molto difficile, innanzi tutto per l’assenza di certezze circa la ripresa dell’attività dopo la conclusione del bando di vendita e l’esame delle manifestazioni di interesse pervenute da parte dell’Amministrazione Straordinaria, ma anche perché penalizzati economicamente nell’erogazione della cassa integrazione per l’accordo che era stato sottoscritto oltre un anno fa in occasione della cessione alla Shernon che, pur di arrivare a salvare il posto di lavoro, avevano accettato di ridurre orari e stipendi.

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