Mi sono avvicinato a Sinistra per Calenzano poco dopo la sua nascita, quando i soci organizzavano iniziative nelle varie frazioni per far conoscere il progetto dell’Associazione. La necessità di conoscere, comprendere, approfondire e contribuire alla vita pubblica del nostro comune sono state alcune delle motivazioni che mi hanno spinto a intraprendere questo percorso. Credo che quando si vive attivamente il proprio territorio si finisca per amarlo appieno e infatti è proprio quello che è successo.
Da studente quale sono, un tema che mi sta molto a cuore è quello dei giovani e quello che ruota attorno al mondo della cultura.
Vivo a Calenzano da più di 25 anni, a Settimello. Con Annalisa e tre figlie viviamo il territorio e i servizi di Calenzano riconoscendo di avere un paese incantevole, ma con alcune criticità.
Sono sempre stato impegnato nel sociale, consigliere nell’Associazionismo Sestese mi sono occupato di palestre e piscine (all’epoca ne avevamo due) e Presidente di Arci Caccia a Sesto per vari anni, preservare l’ambiente è la missione di tutti i giorni.
Il voto in Sardegna insegna che l’unità di un campo progressista può essere vincente se interpreta la domanda di cambiamento.
La vittoria di misura di Alessandra Todde in Sardegna per qualche migliaio di voti sta a dimostrare che un campo progressista costruito su scelte chiare, programmi coerenti e con persone credibili alla fine può risultare vincente. Soprattutto quando riesce ad interpretare una domanda di cambiamento: è quello che è successo in questo appuntamento elettorale.
Quando Gaber diceva che la "libertà è partecipazione" penso che avesse colto il vero senso della politica. Penso che la politica, quella vera, debba partire dal basso, partire dalle persone, partire dall'ascolto dei cittadini.
Mi sono avvicinata a Sinistra per Calenzano perché è stata l'unica associazione politica che in questi anni non ha mai smesso di stare tra la gente e di dialogare con la gente, ascoltandone le istanze e facendole proprie. Per me questo è il modo giusto di fare politica ed è questo che vorrei per Calenzano.
Sono il babbo di Giacomo, Cosimo e Sofia, residente alle Croci, nato 38 anni fa a Firenze, nel quartiere di Peretola dove ho svolto volontariato nel sociale, vivendo con dispiacere la lenta trasformazione da quartiere unito e solidale a sobborgo desolato di Firenze.
Mi sono trasferito per molti anni in Emilia-Romagna ricoprendo il ruolo di responsabile produzione in imprese medio/grandi metalmeccaniche e ottenendo risultati sempre attraverso il coinvolgimento, la motivazione e valorizzazione dei miei collaboratori.