A seguito delle nostre proposte in merito alla possibilità di progettare e dar vita ad uno o più boschi urbani nel nostro Comune, la Giunta Comunale ha risposto con un comunicato stampa e una delibera di Giunta (accessibile qui), chiamata pomposamente “Linee guida per iniziative ed attività di forestazione su aree pubbliche”, che di fatto non contiene né linee guida, né risponde alle domande che avevamo posto.
Per bosco urbano, nella letteratura specifica, si intende una piantumazione in aree di dimensioni opportune e quindi di una consistenza tale da costituire un ecosistema boschivo che sia collocato necessariamente all’interno del tessuto urbanizzato, e possibilmente in prossimità dei punti con una maggiore concentrazione di fonti inquinanti (impianti industriali o traffico veicolare particolarmente intenso), essendo uno degli scopi prioritari l’abbattimento di CO2 e polveri sottili.
Torniamo a chiederlo: con l’avvicinarsi di un bando Regionale che prevede la possibilità di finanziare progetti aventi queste caratteristiche con un contributo che raggiunge i 400.000 euro, la Giunta comunale intende partecipare?
È una domanda semplice che ha una risposta ancor più semplice: o sì, o no.
Nella delibera la questione non è nemmeno affrontata, e si fa un calderone indistinto di tutte le tipologie di piantumazioni arboree prevedibili sotto la voce “verde pubblico”; per questi interventi si arriva addirittura a proporre una lista di piante comprendente diverse specie che nulla hanno a che fare con il nostro territorio, risultando in alcuni casi persino infestanti, e dotate di una bassa capacità filtrante verso le sostanze inquinanti, quando si poteva benissimo far riferimento alla lista di essenze arboree adatte individuate dalla Regione.
In realtà gli interventi e le specifiche da contemplare in un tale documento sarebbero molteplici, anche vista la necessità di tutelare la varietà ed unicità del nostro territorio, in cui si spazia dal semplice verde di arredo urbano alla vegetazione che costituirà parte integrante di un parco agricolo (stiamo attendendo la definizione del Parco di Travalle), dagli esemplari arborei nei giardini delle ville storiche fino appunto ai boschetti urbani.
A quale di questi progetti si intende chiedere a privati ed associazioni di concorrere?
Da parte della nostra Associazione c’è tutta la volontà di partecipare, mettendo a disposizione le nostre risorse e il nostro impegno per la realizzazione di un boschetto urbano; si rendono però necessarie alcune delucidazioni preliminari, che del resto valgono in generale.
In primis, quali sono le zone che si individuano a questo scopo?
Abbiamo avanzato un’ipotesi sulla proprietà pubblica di Via Salvanti, ma potremmo aggiungere anche l’area di Fibbiana.
Le due zone oltre a presentare le caratteristiche richieste, cioè di essere ubicate vicino a fonti di forte inquinamento, offrono infatti la possibilità di concretizzare finalmente anche l’obiettivo di “uso del suolo zero”, cancellando la previsione di nuove edificazioni per migliaia di metri quadri.
Quindi in via prioritaria chiediamo che si proceda ad individuare le aree idonee a realizzare boschetti urbani.
Inoltre, quali sono gli investimenti che l’Amministrazione prevede ad accompagnamento del contributo chiesto ai cittadini in questi progetti?
Anche queste sono domande semplici a cui occorre dare risposta.
Una volta chiariti questi interrogativi non verremo meno al nostro impegno, mettendo in campo tutte le nostre disponibilità.
Usciamo però dal fumo negli occhi dato da una delibera che non fornisce alcuna linea guida e che ancora una volta non chiarisce quale sia il progetto concreto che l’Amministrazione intende perseguire.
Per concludere questo ragionamento, e visto che la delibera ne parla ampiamente, dobbiamo ammettere che non abbiamo avuto la possibilità di consultare il bilancio arboreo stilato dalla precedente legislatura. Sarebbe possibile conoscerlo, magari correlandolo al bando che si propone di mettere in atto?