È arrivata la risposta all’interrogazione urgente che Sinistra per Calenzano aveva presentato in merito alle diverse decine di sacchi di materiali contenenti stoccati in un cantiere di via Baldanzese (risposta integrale accessibile qui).

Apprezziamo i chiarimenti, anche se ci chiediamo come mai solo a seguito della nostra seconda sollecitazione siano giunte delle spiegazioni tecniche e procedurali sufficientemente dettagliate: su una vicenda così delicata, come su altre, da parte dell’Amministrazione occorre chiarezza e dettaglio nelle risposte, dandone comunicazione ed informazione adeguata e tempestiva alla cittadinanza.

Questa volta viene spiegato che il materiale in questione è il serpentino, minerale anche detto “marmo verde di Prato” che contiene amianto, e veniva usato in passato sotto forma di pietrisco per la realizzazione ad esempio di sottofondi stradali e ferroviari; in questo caso specifico, il materiale deriva da una massicciata di 30 centimetri di altezza ritrovata al di sotto delle pavimentazioni della struttura precedentemente presente e poi demolita nell’area di cantiere.

Il materiale risultava già presente a dicembre del 2019, temporaneamente coperto da teli di plastica per stoccarlo in attesa di un successivo riutilizzo in loco che è emerso poi non essere compatibile con le normative vigenti che invece lo classificano come rifiuto, ed è stato oggetto di quattro ordinanze di rimozione, di cui l’ultima risalente alla fine dello scorso maggio, emesse dal Sindaco a seguito del parere espresso dagli enti competenti.

Apprendiamo che i termini indicati dalle ordinanze per la rimozione del materiale ad opera del titolare del cantiere sono stati posticipati, assecondando le sue richieste, a fine agosto 2021; la motivazione a cui si fa riferimento, come aveva già riportato il Sindaco nella precedente risposta, è che l’impianto di smaltimento a cui i rifiuti erano destinati risulta bloccato dalle stringenti misure di contenimento della pandemia. Se lo smaltimento non avverrà entro la data indicata, il Comune provvederà alla rimozione forzosa con spesa a carico del soggetto inadempiente.

Per quanto ci riguarda, permangono i dubbi relativi alle modalità stoccaggio del materiale, che come abbiamo già segnalato risulta particolarmente esposto ad eventuali incidenti o atti di vandalismo, dato che è facilmente accessibile essendo i sacchi in parte direttamente appoggiati contro la recinzione esterna del cantiere, costituita da una rete a maglie larghe; ci auguriamo a questo punto che l’Amministrazione non conceda ulteriori proroghe affinchè lo smaltimento dei rifiuti avvenga entro i termini indicati, procedendo se sarà necessario alla rimozione forzosa per consentire una risoluzione definitiva del problema e permettere all’investitore di proseguire e concludere i lavori di cantiere.