Insomma la strage di migranti di Cutro del 28 febbraio, sentendo la risposta del ministro Piantedosi in parlamento, evidentemente non poteva essere evitata. Tutto ha funzionato secondo regole e procedure, quindi la morte dei migranti è da attribuirsi al destino cinico e baro, alla malvagità dei trafficanti, mentre le autorità italiane hanno fatto perfettamente il loro dovere.
Ipocrisia e irresponsabilità allo stato puro che va aggiungersi al cinismo delle dichiarazioni del ministro che nei giorni scorsi aveva attribuito la causa di quanto successo alla irresponsabilità dei migranti che per fuggire dalla disperazione mettono a repentaglio la propria vita e quella dei propri figli.
Le morti nel Mediterraneo sono decine di migliaia, da anni. In questa occasione il naufragio è avvenuto a pochi metri dalle nostre coste, senza che nessuna autorità muovesse un dito.
Siamo di fronte ad una tragedia enorme, con una responsabilità politica evidente da parte di chi ci governa.
Da mesi, da anni la priorità per questi signori è quella della difesa delle frontiere, del contenimento dell'immigrazione, del blocco degli sbarchi, della repressione della clandestinità. Con questo mantra, questa narrazione ossessiva con cui la destra ha raccolto consensi e seminato ostilità, non può che passare in secondo piano, come è successo in questo caso, il salvataggio delle vite umane.
Il decreto sulle ONG varato da questo governo è stato concepito con l'esplicita finalità di ridurre, limitare, ostacolare la possibilità per le loro imbarcazioni di prestare soccorso, di salvare vite umane. Si impediscono loro i salvataggi multipli, si assegnano porti sicuri che comportano lunghissimi viaggi che allontanano per giorni e giorni le navi delle ONG dalle zone di salvataggio.
È in ottemperanza a questo orientamento politico esplicito che è partita la motovedetta della guardia di finanza e non la missione di salvataggio della guardia costiera.
Perché prioritaria è la sacra difesa delle nostre frontiere, la lotta alla clandestinità e ai trafficanti e non il salvataggio delle vite umane.
Al di là delle responsabilità materiali di chi non ha attivato le procedure di soccorso in mare quando erano evidenti i pericoli per la navigazione, di chi non ha raccolto le segnalazioni di Frontex che pure sono pervenute, che saranno oggetto di accertamento da parte della magistratura, ha impressionato il plateale scaricabarile di governo e maggioranza che si sono auto assolti da qualsiasi responsabilità. Ha impressionato anche la faccia tosta di un ministro che non ha sentito nemmeno il bisogno di chiedere scusa per le vergognose parole pronunciate nei giorni scorsi.
Bene hanno fatto le opposizioni a chiederne le dimissioni. Bene farebbe a dimettersi anche il ministro Salvini, che non ha avuto nemmeno la faccia di presentarsi in Parlamento, nonostante facciano riferimento al suo ministero le attività di soccorso e salvataggio in mare.
E questi continuano a pararsi dietro le responsabilità dell'Europa - che pur ci sono - quando non adempiono minimamente ai loro doveri di accoglienza, prescritti dalla nostra Costituzione e dal diritto internazionale. Dovrebbero vergognarsi!
Si impone adesso un cambio totale di paradigma, in Italia e in Europa, al tema immigrazione, che come giustamente sottolineato dal Presidente Mattarella deve essere considerato un diritto, non un crimine.