Durante il Consiglio comunale di martedì 26 novembre è stato discusso un Ordine del Giorno del Gruppo consiliare “Sinistra per Calenzano – Per la Mia Città – Calenzano Democratica” per la salvaguardia del tessuto produttivo e la tutela dei lavoratori della Piana fiorentina, per contrastare la crisi economica e occupazionale in corso, facendo seguito all’incontro di inizio novembre fra le Amministrazioni comunali di Calenzano, Sesto Fiorentino e Campi Bisenzio e i rappresentanti di CGIL, CISL e UIL e considerando le rivendicazioni alla base degli scioperi indetti sia per il 12 novembre che per oggi.
L’attuale andamento negativo della produzione industriale a livello nazionale - certificato dall’ISTAT con i dati di pochi giorni fa, con il ventesimo mese consecutivo di calo della produzione in Italia ed in particolare quello della produzione dell’auto, al sistema moda, alla metallurgia fino al manifatturiero, affiancato da una crisi dei consumi - sta avendo effetti diretti e indiretti anche sulla situazione economica e occupazionale del territorio della provincia di Firenze.
Se prendiamo l’andamento nazionale degli ammortizzatori sociali come termometro per misurare la situazione, possiamo osservare nei primi nove mesi del 2024 un aumento complessivo del 19% rispetto allo stesso periodo del 2023.
Il settore della moda della Città metropolitana, che coinvolge circa 50 mila addetti e oltre 11 mila imprese, che genera circa 9 miliardi di fatturato, ha avuto un calo più ampio rispetto a quello delle calzature e del tessile, che comunque è stato colpito dalle cause legate, tra le altre, al calo di ordini ed alle tensioni internazionali.
Anche l’industria meccanica, come quella di precisione o quella legata all'automotive, stanno risentendo del calo degli ordini, dell’aumento dei costi energetici e dei trasporti e della mancanza di investimenti legati alle transizioni. Il settore, sommato a quello legato alla filiera della moda, ha avuto un aumento esponenziale della cassa integrazione, come ad esempio mostrano i dati dell’EBRET (Ente Bilaterale dell'Artigianato Toscano), con un aumento del 153% rispetto ad un anno fa. Il settore della logistica continua a fare i conti con i costi legati ai carburanti e ad un sistema che tende a ridurre sempre di più i tempi di consegna, con contratti sempre meno remunerati e con una concorrenza estera che esaspera il mercato di questo settore.
Il territorio della Piana Fiorentina - Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio e Calenzano - ha un tessuto produttivo legato per circa un quarto al settore manifatturiero, ed in questo senso sta risentendo in modo particolare della crisi della moda e non solo. Sul territorio si registrano alcuni dati allarmanti: una diminuzione dell’1% delle imprese attive e di 0,8% delle imprese artigiane. Sesto è il comune con un maggior numero di imprese (39%), seguito da Campi Bisenzio (30%), Calenzano (16%) e Signa (15%). Una piana fiorentina che fa i conti anche con realtà imprenditoriali straniere che fanno dello sfruttamento di altri stranieri una consuetudine da combattere.
Se proviamo a sommare tutte le vertenze e le crisi presenti sul territorio della Piana, anche alcune molto gravi e note che vanno avanti da molto tempo, potremmo parlare di un bacino di oltre 2.000 lavoratori coinvolti.
Molti parlano di una crisi congiunturale, ma in realtà alcuni elementi come la mancanza di politiche industriali, l’assenza di un governo delle politiche di transizione, rischiano di determinare una perdita permanente anche su questo territorio dell’insediamento produttivo di alcune filiere che peraltro si stanno riorganizzando, accorciandosi e trasferendo alcune produzioni altrove, nonostante il valore delle competenze delle lavoratrici e dei lavoratori che vi operano.
Con l’Ordine del Giorno, approvato all’unanimità dal Consiglio comunale, si chiede di sostenere le iniziative promosse dalle Organizzazioni Sindacali per richiedere a livello regionale e governativo un maggiore impegno e interventi concreti in favore della sicurezza dei posti di lavoro, della tutela occupazionale e del contrasto all'illegalità, e di sollecitare le istituzioni competenti - Regione e Governo - a garantire la qualificazione e il tracciamento delle filiere produttive, un'attenta rilevazione dei fabbisogni formativi e un incremento degli ammortizzatori sociali, per favorire l'adeguamento delle competenze alla trasformazione produttiva e sostenere la rioccupazione sul territorio, anche tramite l'adozione di politiche attive per l'occupazione e strumenti di sostegno finanziario destinati ai lavoratori in difficoltà, attraverso fondi regionali o nazionali.
Inoltre, si impegnano il Sindaco e la Giunta comunale a intraprendere, in coordinamento con gli altri comuni della Piana Fiorentina, tutte le azioni necessarie a tutelare il tessuto produttivo locale, anche mediante la promozione di un tavolo di confronto con le aziende coinvolte nelle vertenze, le istituzioni e le organizzazioni sindacali.