A due giorni di distanza dalla tragica esplosione avvenuta nel deposito Eni, come Sinistra per Calenzano rinnoviamo il nostro cordoglio e la nostra vicinanza ai familiari dei cinque lavoratori che hanno perso la vita, augurando una pronta guarigione a tutti i feriti. Ci uniamo al lutto cittadino e regionale, e aderiamo alla manifestazione indetta per oggi alle 14.30 in Piazza Vittorio Veneto.

Nonostante sia ancora fortissima la rabbia e l’indignazione per l’ingiustificabile perdita di vite umane, siamo consapevoli della necessità di dare risposta a tutti quei concittadini e tutti quei lavoratori che hanno subìto danni materiali a seguito dell’incidente, per poter tornare il più presto possibile alla normalità e per ottenere - celermente e senza complicazioni, auspichiamo - il rimborso dei danni. Rimandiamo dunque alle indicazioni che il Comune di Calenzano ha già pubblicato sui propri canali istituzionali per chiedere risarcimento a Eni, e alla casella dedicata Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Attendiamo e auspichiamo che le autorità competenti facciano chiarezza sulla dinamica dell’evento, ma sin da ora vogliamo unirci alla preoccupazione già espressa ieri dal Sindaco e dal Presidente della Regione - ma anche dalla comunità calenzanese e della Piana - per la presenza sul nostro territorio di uno stabilimento ad alto rischio a poca distanza da infrastrutture di rilevanza nazionale, come ferrovia e autostrade, ma anche da strutture pubbliche, come Palazzetto dello Sport e piscina, oltre che da abitazioni e altre aziende.

Dal 1956, anno di attivazione dell’impianto, Calenzano è cresciuta e si è sviluppata sia in ragione della sua posizione strategica, sia per essere stata classificata proprio un anno dopo, nel ’57, come “zona depressa”, determinando importanti agevolazioni per le imprese interessate a stabilirsi in questo territorio. La conseguenza è stata il determinarsi di un conflitto fra le varie funzioni ed attività che negli anni si sono insediate nell’area, un’incompatibilità che deve essere necessariamente risolta.

Come Associazione politico-culturale, ci impegneremo a tenere accesi i riflettori su questa vicenda, e ad attivarci presso le istituzioni affinché si possa arrivare ad una soluzione che possa garantire la sicurezza e la tranquillità del nostro territorio e dei suoi abitanti, anche riflettendo sulla collocazione di tale impianto.

La tragedia di ciò che è accaduto lunedì pone ancora di più l'esigenza imperativa di occuparci, anche in una prospettiva intercomunale, dei diritti lavorativi, ambientali e della salute di chi vive e lavora nella nostra Piana.