Legittimamente il nostro Sindaco vanta orgoglioso la lunga striscia nera di asfalto che questi giorni ha ricoperto via Giusti. E ne rivendica anche la scelta dell’innovazione tecnologica dell’asfalto fonoassorbente (composto da bitume e scarti di pneumatici). Un progetto co-finanziato dalla Unione Europea, nato nell’Università di Pisa insieme a Regione Toscana e Arpa Toscana, e che stanno testando con la realizzazione di circa 5000 metri nei vari comuni toscani.
Bene, sempre meglio il nuovo manto stradale che le vecchie buche, se poi si rivelasse efficace anche sul rumore, e non avesse controindicazioni su altri tipi di inquinamento, ancor più.
Ma noi abbiamo una visione più ampia. Si tratta, compreso il recente triste ponte sull’autostrada, di un ingresso importante al centro di Calenzano. Attualmente sembra di percorrere una impersonale strada di periferia. Nella sua parte iniziale riporta alla mente quelle anonime e degradate vie principali che attraversano alcuni paesi del Centro America. L’estetica non è certo il lato forte delle ultime realizzazioni urbane calenzanesi. E’ anche comprensibile quando si va di fretta. Succede di essere approssimativi in tutte le azioni che non si prendono il tempo necessario per l’attenzione (vestirsi, mangiare, scrivere, spostarsi…).
Siamo convinti della nuova fase della nostra città che, dopo le corse espansionistiche del passato, debba fermarsi a riprendere, riordinare e curare la qualità del proprio aspetto. Ed allora le nostre visioni disegnano uno scenario diverso per via Giusti. Immaginano il restyling del ponte, magari con l’innesto di fioriere sul disegno di quelle poche esistenti in centro, che corrono lungo il primo livello del guard rail, con una vegetazione a “cascata” pensata sulle fioriture stagionali ed i cromatismi delle essenze. Una indicazione sull’autostrada che li c’è Calenzano con le sue ricchezze. L’arredo della prima rotonda con elementi di richiamo. La dotazione della cabina enel (quella di Ottone) di eleganti pannelli luminosi che raccontino di cosa siamo in grado di offrire al visitatore e pubblicizzino gli eventi. L’ingresso al futuro parco urbano delle Carpugnane che da subito potrebbe annunciarne la futura realizzazione con elementi arborei e manufatti, anche effimeri. La cura ed il completamento delle alberature ornamentali lungo tutta la via. Il restyling e la risagomatura dei marciapiedi , la realizzazione di piccole isole di sosta arredate con sedute e cestini per la raccolta differenziata. Lo studio degli attraversamenti pedonali con tecniche dissuasive ed allo stesso tempo decorative quali gli asfalti disegnati, l’interruzione dei materiali di pavimentazione , l’illuminazione a terra.
Se poi si vuole (e si deve) ridurre l’inquinamento da traffico (acustico e dell’aria) pensare a ridurre il traffico smistandolo in percorsi alternativi, arrivando anche all’istituzione del senso unico, che lascerebbe comodo spazio ad una pista ciclabile per giungere al futuro parco ed alle scuole di Settimello. Come sempre è accaduto nella storia, una via piacevolmente percorribile fa crescere intorno a se attività di commercio, di servizio, di incontro, di vita pubblica della comunità, che non è da buttar via in un momento di desertificazione dei piccoli esercizi commerciali in centro.
Sono solo scenari, che hanno la speranza di stimolare dibattito e attenzione, passione, di generare un legame affettivo e partecipativo capace di disegnare un bel volto alla nostra città, così come la vogliamo.
Sandro Useli