Trovi qui tutti gli articoli sul progetto per il Nuovo Centro Urbano

Giovedì 29 giugno, alle ore 18, presso i giardini pubblici di Viale del Pino, organizzeremo un'incontro aperto a tutta la cittadinanza incentrato sul progetto di rigenerazione dell'ERP del Pino e sulla conseguente cementificazione dell'area verde fra via Faggi e via Pertini.

"Si avvicina la data del 30 giugno, scadenza entro la quale deve essere pubblicato il bando di gara per la realizzazione degli alloggi ERP su Via Pertini, che nel caso non venga rispettata, fa perdere la seconda tranche di finanziamento PNRR e venire meno la possibilità di avvalersi della deroga al divieto di appalto integrato, prevista dalla normativa di semplificazione del codice appalti, vigente solo fino a quella data e solo per lavori finanziati dal PNRR.

Una vera e propria corsa contro il tempo che non finirà il 30 giugno, ma che caratterizzerà tutta la fase di realizzazione dei 63 alloggi ERP sull’area verde di Via Pertini.

Infatti, se non saranno conclusi al 100% i lavori entro il 31 marzo 2026, l’Amministrazione dovrà finanziare non solo la parte dei maggiori costi che sono emersi nell’ultima versione del progetto di fattibilità, vale a dire 5 dei 17 milioni del costo di realizzazione, ma dovrà restituire anche tutto il resto, il finanziamento PNRR, vale a dire gli altri 12 milioni di euro.

Nel caso che tutto dovesse fortunosamente andare liscio nell’espletamento della gara di appalto, i lavori difficilmente potranno iniziare prima della primavera 2024: rimangono quindi a disposizione meno di 2 anni, cioè un tempo inferiore a quello previsto per la sola costruzione dei nuovi alloggi dal cronoprogramma del progetto di fattibilità, a cui dovranno essere aggiunti i tempi per il trasloco delle 36 famiglie del blocco più a sud degli alloggi ERP di Viale del Pino, nonché i tempi di demolizione dell’edificio svuotato.

Come è facilmente comprensibile anche a non esperti, i tempi sono assolutamente incompatibili con le scadenze capestro dei fondi PNRR.
La decisione dell’Amministrazione di voler andare caparbiamente avanti in questo progetto - contro il quale ci siamo battuti fin dall’inizio anche avanzando proposte alternative per evitare di cementificare un’area verde strategica e che è stato fortemente contestato anche da tante parte della cittadinanza - costituisce un irresponsabile azzardo che rischia di trasformare questa discutibilissima operazione urbanistica da opportunità a sciagura per l’ambiente e per i conti del Comune.

Nella verifica appena effettuata per la bonifica dagli ordigni bellici sembra che non abbiano trovato ordigni inesplosi: l’unica bomba ad orologeria è quella che scoppierà inevitabilmente in mano alla futura amministrazione, che non sarà oggettivamente in grado di rispettare le scadenze capestro del PNRR.

Se ci fosse ancora un po’ di ragionevolezza ci si fermerebbe qui, prima di saltare in aria."