Dal breve passaggio, tratto da un dizionario, della definizione del termine responsabilità, possiamo dedurre alcune importanti considerazioni.

Certamente i Consiglieri comunali hanno la responsabilità di partecipare ai lavori dell’Amministrazione comunale, ma è una responsabilità secondaria rispetto a chi ha un ruolo determinante nelle decisioni, in particolare se chiede di poter approfondire e valutare gli elementi che sono oggetto di decisione e tale possibilità gli viene negata.

Lo dimostrano le mail inviate al Sindaco e al Presidente del Consiglio comunale, e le relative risposte ricevute (accessibili qui, scorrendo fino a Marzo 2020).

Si potrebbe rispondere che le richieste erano pretestuose, allora analizziamo i fatti: l’Amministrazione di Calenzano non ha ritenuto di approvare il Bilancio alla scadenza naturale del 31 Dicembre 2019, ma lo ha portato al Consiglio del 30 Marzo, cioè in piena pandemia, quando decreti governativi già diventati legge ed altri annunciati determinavano una pesante perdita di entrate nelle casse comunali, e quando indicatori di sviluppo stimavano una pesante contrazione del PIL (-9%). Il Bilancio del Comune fa riferimento alle stime antecedenti la pandemia, del +2,8%.

A 20 giorni dall’approvazione sia la maggioranza che le destre - che con grande “responsabilità” si erano astenute - hanno presentato ordini del giorno per chiedere modifiche ad alcune voci di entrata del bilancio.

Non si poteva sfruttare il mese di Aprile per affrontare tutti assieme, con consapevolezza, la grave situazione che si sta venendo a creare?

Si dice che con l’approvazione del bilancio si è data certezza all’azione dell’Amministrazione. Quale certezza può essere stata data se non tornerà nemmeno una delle entrate previste, e di conseguenza occorrerà rivedere anche le ipotesi di investimento?

Qui entra in gioco il concetto vero di responsabilità, e cioè di chi ha parte determinante negli atti e negli avvenimenti.

Non è responsabile approvare atti che nel momento stesso della decisione si sa già che andranno profondamente modificati. È esattamente il contrario, e argomentare che si sapeva è addirittura tragicomico.

Se poi questo si accompagna all’affermare che “i cittadini ci hanno chiesto di amministrare”, si arriva ad un misto di demagogia e populismo che lascia l’amaro in bocca.

Lasciando stare i dizionari, guardiamo la sostanza: un mese fa abbiamo dimostrato la grande responsabilità di non aver aperto polemiche in un periodo gravissimo per il nostro Paese, questa ci pare una responsabilità molto più alta che approvare atti senza fondamento.