All’ultimo Consiglio Comunale di Calenzano dello scorso 28 Luglio la Lega di Salvini aveva presentato una Mozione per introdurre “meccanismi premiali per studenti meritevoli e particolarmente eccellenti”. Mozione che è stata approvata con il voto della maggioranza e con la ferma contrarietà del Gruppo consiliare di Sinistra per Calenzano.

Insomma il problema della scuola oggi - secondo i proponenti e coloro che l’hanno approvata - è che non si valorizzano abbastanza gli studenti meritevoli, che invece vanno incoraggiati con concorsi e premi come si fa per gli atleti, ed esibiti alla pubblica approvazione: quello che ci vuole, anche nella scuola dell’obbligo a Calenzano, è una poderosa iniezione di sano spirito competitivo per formare i nostri giovani.

Chissà, ci troveremo forse ad una riedizione aggiornata dei Littorali, adattata ai bambini delle scuole dell’obbligo di oggi, per formare i combattivi competitori di cui ha bisogno il mondo del lavoro. Sappiatelo fin da adesso: conta solo chi arriva primo. E per loro ricchi premi e cotillon...

E così Calenzano - il luogo dove hanno visto la luce le Esperienze Pastorali di Don Milani e dove è nata la prima Scuola Popolare - a oltre 60 anni di distanza decide di voltare le spalle al cappellano di San Donato e al suo insegnamento, premiando pubblicamente i Pierino e umiliando ancor di più i Gianni di “Lettera ad una professoressa”.

E questa sarebbe la “scuola di tutti e di ciascuno” di cui quasi tutti oggi si riempiono la bocca?

Purtroppo la scuola ha ancora oggi tutti i vizi denunciati da Don Lorenzo e dai suoi ragazzi: è di classe e selettiva, e lascia indietro ancora troppi bambini e ragazzi, soprattutto coloro che appartengono alle famiglie in fondo alla scala sociale. E forse ne ha qualcuno in più, con le riforme degli ultimi anni che hanno teso a trasfigurarla da Istituzione ad azienda.

Una mozione che fa il paio con l’altro primato di Calenzano: l’unico Comune che non passa i libri di testo ai bambini delle elementari, in omaggio al diritto costituzionale di un’istruzione gratuita ed universale. Non c’è che dire: come calenzanesi possiamo andarne fieri…

L’unica speranza a questo punto è che le istituzioni scolastiche sappiano dire “No, grazie”.