Allora è proprio vero: l'approssimarsi dell'appuntamento elettorale fa proprio miracoli! 

Strade che si asfaltano una dietro l'altra anche nei luoghi dimenticati da Dio e dagli uomini, innovazioni rivoluzionarie in tema di raccolta dei rifiuti, progetti fantastici di parchi caduti nel dimenticatoio per dieci anni che sono li pronti per essere realizzati. Il tutto con la benedizione onnipresente di Sindaco ed Assessore ai lavori pubblici. Si dirà che è normale, fisiologico. Effettivamente manca all'appello solo la moltiplicazione dei pani e dei pesci. Poi siamo al completo dei miracoli.

Fa comunque piacere che al '91 della partita, in pieno recupero, l'Amministrazione si ricordi che c'è un parco delle Carpugnane da realizzare a carico di società autostrade.

Peccato che siano passati dieci anni e ancora non ci sia nulla di scritto, nessun atto fra Comune e società concessionaria. Se ci si era svegliati un po' prima forse almeno la parte del parco libera dal cantiere sarebbe potuta essere realizzata. E forse si sarebbero risparmiati non pochi disagi ai cittadini che ci abitano vicino.

Dire noi l'avevamo detto serve a poco. Ma almeno ci fa stare con la coscienza più a posto.

La nostra posizione del 30 Novembre 2017:

PARCO DELLE CARPUGNANE: NON VORREMMO CHE CALENZANO RESTASSE CON IL CERINO IN MANO

Il parco delle Carpugnane costituisce una realizzazione strategica imprescindibile per garantire un riequilibrio ambientale del sistema urbano ed infrastrutturale che lo circonda.

Una grande area a verde – oltre 40 ettari - a servizio dell’abitato di Calenzano che dovrà essere realizzata da società Autostrade nell’ambito dei lavori per la realizzazione della terza corsia nel tratto Calenzano Barberino, come opera di compensazione ambientale finalizzata a far “respirare” la nostra cittadina migliorando la qualità dell’aria e mitigando proprio le emissioni inquinanti dovute al passaggio dell’autostrada nel tratto urbano. Insomma una sorta di enorme filtro verde che, grazie alle tantissime alberature previste migliora la salubrità dell’ambiente in cui viviamo, ma anche una grande opportunità per avere ulteriori spazi per la socializzazione, lo svago, lo sport e il tempo libero.

Nella risoluzione approvata dal consiglio regionale della Toscana, si legge che entro tre anni – nel 2020 – i lavori sul tratto autostradale dovrebbero essere conclusi.

E il Parco? E le tante altre opere che erano state concordate come ricadute positive sul territorio per adesso neanche l’ombra. Sono stati effettuati gli espropri delle aree, si è avviata la cantierizzazione nella zona dove dovrebbero essere allocate le terre e rocce da scavo per formare gli ziggurat, si sono espiantati centinaia di ulivi, ma per il parco allo stato attuale siamo fermi al progetto redatto in fase di procedura di VIA.

Eppure l’amministrazione di Calenzano aveva indicato nel parco delle Carpugnane un punto fondamentale del proprio programma, ipotizzando anche una realizzazione parziale dello stesso sulle aree non interessate dalla caratterizzazione delle terre.

Da qualche tempo la previsione del Parco è proprio scomparsa anche dagli atti di programmazione del Comune. Il piano triennale delle opere pubbliche non lo cita e nemmeno. Non vorremmo che questa dimenticanza stesse a significare una presa d’atto della dilazione inevitabile dei tempi.

Come Sinistra Italiana di Calenzano esprimiamo pertanto la nostra preoccupazione che, una volta concluse le opere della terza corsia autostradale di diretto interesse del concessionario, il completamento delle opere di compensazione, a cominciare dal Parco, rischi di rimanere una promessa non mantenuta, oppure – se va bene – un’opera destinata a durare all’infinito. Abbiamo visto in questi anni una conduzione dei cantieri delle opere cosiddette complementari quantomeno discutibile, con un forte allungamento nei tempi di esecuzione e di completamento che non fa certamente ben sperare per il futuro.

Insomma, non vorremmo che una volta finita l’autostrada, Calenzano restasse con il cerino in mano.

La situazione va sbloccata o con l’intervento diretto del concessionario che progetti e realizzi direttamente il Parco e le altre opere oppure attraverso la sottoscrizione di una convenzione che metta in condizione il Comune di farlo.

Sinistra Italiana auspica che l’Amministrazione di Calenzano faccia sentire forte la sua voce chiedendo quanto prima la convocazione del Comitato di Controllo che sovraintende alle prescrizioni della VIA, chiamando così la Regione ed il Ministero dell’Ambiente ad una precisa assunzione di responsabilità.