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Non c’è niente da fare. Questa Amministrazione, a distanza di pochi mesi dalla fine del proprio mandato non ce la fa proprio a commiatarsi senza propinarci ad ogni occasione qualche perla di falsità.
Per esempio il Sindaco allo scorso Consiglio nel dare la notizia della sentenza del TAR che nei giorni scorsi ha respinto il ricorso presentato dal Comitato degli abitanti di via Faggi e dintorni contro il progetto degli alloggi ERP sull'area verde di Via Pertini, ha affermato: “il giudice amministrativo ha riconosciuto la validità e giustezza di un progetto che è stato verificato ai raggi X e confermato come valido e che ha tutte le caratteristiche per andare avanti ed essere concluso entro marzo 2026”.
Primo: il TAR ha respinto il ricorso non nel merito delle contestazioni al progetto, ma per il fatto che, secondo il giudice, il comitato ed i cittadini ricorrenti non avevano titolo a presentare il ricorso amministrativo.
La bocciatura pertanto è di natura prettamente formale, non sostanziale.
Trasformare tale sentenza in un avvallo al progetto del Comune è un piccolo espediente propagandistico che si commenta da solo.
Il giudice non è entrato in alcun modo nel merito del ricorso, che verteva sul fatto che il progetto non potesse essere qualificato come intervento di “rigenerazione urbana”, cioè senza consumo di suolo, requisito indispensabile per rientrare nei parametri PINQUA e per rispettare il concetto di non recare danni all’ambiente - "do no significant harm" - indispensabile per fruire dei fondi PNRR.
Secondo: si continua ad ostentare un ottimismo del tutto immotivato, specialmente se si tiene in considerazione la scadenza del 31 marzo 2026. Va ricordato che i finanziamenti del PNRR presuppongono che gli interventi finanziati vengano realizzati al 100% entro le date stabilite, pena la restituzione completa dei fondi ottenuti.
Ancora non è stata aggiudicata la gara di appalto, che potrà fornire una tempistica solo per la realizzazione dei nuovi alloggi. Ancora deve essere redatto ed approvato il progetto esecutivo.
Ma non rientra invece nell’appalto la demolizione degli attuali alloggi, che fa parte invece del progetto complessivo finanziato dal PNRR.
Non sono state prese quindi in alcuna considerazione nel cronoprogramma dell’appalto le tempistiche necessarie per la demolizione e per il trasloco delle 36 famiglie.
Davvero l’attuale Amministrazione pensa che trasferire 36 famiglie sia come spostare dei pacchi? E come si può pensare di costringere le famiglie assegnatarie a trasferire le proprie cose e ad arredare i nuovi alloggi in tempi così stretti? Si fanno intervenire le forze dell’ordine? Si chiama Mondo Convenienza?
Il Sindaco non si pone queste domande, tanto a gestire questa patata bollente non toccherà a lui.
Sarà qualcun altro a dover disinnescare questa vera e propria bomba ad orologeria, per evitare di dover restituire i 10,4 milioni di euro dei fondi PNRR.
Proprio una bella eredità…