Il Piano Operativo Comunale di Calenzano ha terminato il suo iter consiliare il 10 novembre con la sua approvazione definitiva in Consiglio comunale, al quale il Gruppo "Sinistra per Calenzano - Per la mia Città" si è opposto con voto contrario.
Tra un paio di mesi, a quasi quattro anni dall'insediamento dell'attuale Amministrazione, entrerà dunque in vigore il Piano che definisce lo sviluppo urbanistico del nostro Comune nell'arco di circa cinque anni - un mandato amministrativo - definendo fra l'altro dove e come andare a realizzare nuove costruzioni.
È evidente quindi che quanto previsto oggi dalla Giunta e dai partiti di maggioranza sarà attuato solo parzialmente verso la fine del mandato dell'attuale governo cittadino, prestandosi ad un'utile passerella elettorale, ma soprattutto condizionerà pesantemente la futura Amministrazione comunale che dovrà insediarsi a metà 2024.
Un ritardo che lascia ancora più amareggiati, se si pensa all'importante aumento dei costi nel settore edile, e alla possibilità negata ai privati e alle imprese che attendevano l'entrata in vigore del POC di poter iniziare i lavori prima della crisi ora in atto.
A ritardare l'approvazione del Piano hanno sicuramente contributo molte forzature ed errori di valutazione: basti considerare la presa in carico da parte del Comune di più di un chilometro di strada provinciale per Barberino (fino alla rotatoria del Ponte ai Pesci, incluso il cavalcavia sulla Marina) e le decine di migliaia di euro spesi per correggere il Piano Cave, tutti oneri che pesano e peseranno sulle tasche dei cittadini.
Come diciamo da tempo, sono molti gli interventi nel POC che riteniamo inaccettabili: i nuovi capannoni a Fibbiana e le nuove case fra via di Pagnelle e via dei Prati contro cui abbiamo raccolto complessivamente le firme di più di 1300 cittadini; le nuove residenze fra via Faggi e via Pertini, a chiudere l'ingresso urbano del futuro Parco delle Carpugnane, contro cui abbiamo raccolto 704 firme tramite una petizione e proposto un'alternativa progettuale; e poi le nuove costruzioni a est e sudest del Parco delle Carpugnane, un nuovo edificio commerciale su via Vittorio Emanuele all'altezza del casello autostradale, nuove residenze accanto al campo sportivo di Carraia.
Tutte costruzioni su terreno inedificato, e in diversi casi a ridosso di assi viari già fortemente congestionati, espressione di un'idea di sviluppo dichiaratamente in continuità con quella degli anni '80-'90, e ormai non più sostenibile.
Un disegno che è per noi incompatibile con la necessità di tutelare le aree verdi rimaste nel tessuto urbano, di dare priorità alla rigenerazione di edifici abbandonati e di risolvere le situazioni degradate e critiche già esistenti, riconoscendo Calenzano come un agglomerato già ben definito e che ha ormai completato la sua espansione.
Quelle contenute nel POC sono previsioni pesanti, su cui hanno espresso riserve persino gli enti sovraordinati, e che hanno raccolto le critiche di molti cittadini, sia come singoli che come gruppi organizzati.
Nonostante tutto questo, e malgrado l'apertura di credito concessa a suo tempo col nostro voto favorevole all'avvio del procedimento per la stesura del POC, e poi le nostre prese di posizione, i passaggi istituzionali, i confronti intercorsi, le nostre raccolte firme sulle osservazioni e la petizione popolare sul progetto di rigenerazione ERP, l'Amministrazione e la maggioranza hanno proseguito per la loro strada, senza concedere aperture, e di fatto ignorando petizioni, raccolte firme, proteste dei cittadini.
Come Sinistra per Calenzano, troviamo una forte difficoltà nell'immaginare di poter condividere una prospettiva di governo cittadino con i vertici e i rappresentanti di quelle forze che oggi, senza ascoltare, hanno arrogantemente e pesantemente condizionato il futuro urbanistico del nostro Comune, rispondendo a logiche arretrate e inadeguate sia di fronte alla crisi edilizia che alla mitigazione del cambiamento climatico, ignorando la propria comunità di riferimento.
Per quanto ci riguarda, continueremo convintamente a confrontarci sia con i cittadini che con quelle forze civiche e democratiche intenzionate a dar vita ad un progetto di cambiamento per il governo di Calenzano.