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Sinistra per Calenzano

Ambiente e Territorio

Articoli sul POC: 0) Opinione complessiva (questo articolo); 1) Uso di suolo zero? Parliamone, ma soprattutto applichiamolo2) Nuove superfici commerciali, ignorando gli assi viari intasati e la crisi economica3) A proposito di memoria corta: "sarebbe stato meglio non costruire le case intorno alla fonderia"...

Trovate qui l’opinione di Sinistra per Calenzano sul POC, Piano Operativo Comunale, attualmente in fase di elaborazione. Ricordiamo che il POC ha una valenza quinquennale, ed esprime in pratica le scelte in merito alla trasformazione, valorizzazione e tutela del territorio comunale che l’attuale Amministrazione intende compiere durante il proprio mandato. Tuttavia le attuali previsioni del POC vanno già ad occupare molte delle aree che andrebbero invece tenute come risorsa per il futuro, come indicato nel Piano Strutturale approvato a inizio 2019 e che dovrebbe segnare un orizzonte temporale di riferimento ben più ampio – basti pensare che quello precedente risaliva al 2004.

In questi giorni l’Amministrazione comunale si sta consultando solo con alcuni soggetti fra coloro che ne avrebbero diritto (perché non tutti, ci chiediamo?) per la definizione della parte più consistente del Piano Operativo Comunale: quella che riguarda più direttamente le scelte urbanistiche da attuare nei prossimi anni nel nostro Comune.

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In questi giorni alcuni cittadini delle frazioni a nord di Calenzano hanno dato il via ad una raccolta firme per chiedere un adeguamento delle infrastrutture per la connettività Internet a banda ultralarga.

In particolare, il problema segnalato dai promotori della raccolta firme riguarda l’esaurimento degli slot a fibra ottica della centralina di distribuzione de Le Croci: le poche utenze disponibili si sono già saturate, impedendo quindi al resto della popolazione di poter usufruire della connessione a più alta velocità; tuttavia, vista la presenza della centralina, la zona viene ufficialmente definita come coperta dal servizio a banda ultralarga, e quindi la risoluzione del problema passa, per le autorità competenti, in secondo piano.

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Nella discussione sul piano economico finanziario della Calenzano Comune srl, posto in approvazione durante lo scorso Consiglio comunale del 29 settembre, il Gruppo consiliare Sinistra per Calenzano ha messo in evidenza come, a fronte della progressiva cessione degli alloggi ad affitto agevolato sopra la nuova biblioteca, manchi completamente un previsione di reinvestimento nell’edilizia sociale, confermando così la scarsa attenzione dell’Amministrazione verso il disagio abitativo.

Il Sindaco nella sua risposta ha tuttavia annunciato che questa Amministrazione ha in programma un potenziamento dell'edilizia residenziale pubblica, al fine di ridurre il divario nella dotazione di alloggi ERP che Calenzano ha rispetto alle altre realtà della città metropolitana.

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Nel Consiglio comunale tenutosi il 29 settembre scorso il Gruppo consiliare "Sinistra per Calenzano - Per la mia Città" ha presentato una mozione per chiedere che la nostra Amministrazione si facesse promotrice di una azione volta a far conoscere, coordinare e incentivare gli interventi di efficientamento energetico e sviluppo delle energie rinnovabili connessi all'approvazione del DL Rilancio e all'introduzione del Superbonus del 110%.

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Il Consiglio comunale del 29 settembre ha approvato - con l’astensione del Gruppo consiliare “Sinistra per Calenzano - Per la mia Città” - la compatibilità ambientale (Valutazione d’Impatto Ambientale, VIA) del Progetto per il recupero del Polo estrattivo di Poggio alle Macine, in località La Cassiana, con prescrizioni. Il progetto non è subito operativo in quanto dovrà essere presentata successivamente da parte dei proprietari dei terreni la richiesta di autorizzazione all’esercizio, con tutti i tempi procedimentali di legge che ne conseguono. 

Il progetto in questione ha iniziato a prendere forma a metà degli anni '80, per andare alla costituzione del Consorzio nel 1999 e poi con la presentazione di un primo progetto per l’estrazione di 20 milioni di mc, bocciato in sede di VIA nel 2004; dopo tale data i proponenti non si sono più fatti avanti fino al 2015, ripresentando questo nuovo progetto - principalmente incentrato alla riqualificazione ambientale ed alla rinaturalizzazione dell’area della cava di Poggio alle Macine, nonché alla sua messa in sicurezza - più ridotto, in quanto prevede l’estrazione di 5 milioni di mc di materiale. 

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